Arancino o arancina? Silenzio, parla l’Accademia della Crusca

L'Accademia della Crusca mette la parola fine alla diatriba lessicale arancino con la O, arancina con la A. Si possono usare entrambe le definizioni

Arancino o arancina? Silenzio, parla l’Accademia della Crusca

Da che Dissapore è Dissapore, e anche molto tempo prima, West Coast e East Coast della Sicilia si giocano la paternità degli arancini: a Ovest è arancina, a Est arancino.

Una diatriba lunga e irrisolvibile che ci ha fatto scrivere: “Secondo il dizionario Siciliano-Italiano di Giuseppe Biundi del 1857, il nome viene da arancinu, che è innegabilmente masculazzu. Il commissario Montalbano ha sdoganato il maschile orientale (sebbene Camilleri sia dell’agrigentino, zona d’influenza palermitana), la Treccani rincara la dose attestandolo con la O finale e venti di rivolta spirano da Ovest“.

Per risolvere la disputa linguistica molto pilatescamente, oggi che la questione di genere s’è fatta impellente, abbiamo perfino auspicato l’avvento del neutro Arancìn, che suona anche più ganzo.

A mettere il punto sulla sfida dell’ultima vocale tra Palermo, Catania e Messina interviene ora l’Accademia della Crusca, nientemeno, nella giovane persona di una ricercatrice, Stefania Iannizzotto, che si è messa in testa di trovare il sesso acconcio alla polpetta di riso.

Fimmina o masculo allora?

Tutti e due.

arancini siciliani

FIMMINA O MASCULO

Consultati due dialettologi, il palermitano Roberto Sottile e il catanese Salvatore Trovato, si è ricostruita buona parte della storia. Arancina con la A, alla maniera della West Coast, è forse percepito come più corretto “perché l’opposizione di genere è tipica nella nostra lingua, con rare eccezioni, per differenziare l’albero dal frutto“, ma è (di nuovo pilatescamente) possibile considerare corrette entrambe le forme.

M’bé, tutto qui, direte?

Calma. Se non sul nome è sull’origine di questa effigie gastronomica sicula che gli studi della brillante linguista ci aiutano a saperne di più.

ORIGINE DI UNA POLPETTA DI RISO

No, non è stata un’idea dell’emiro che voleva creare un timballo di riso. Non c’entra neanche il modo di mangiare degli arabi, che per abitudine rinsaldavano il mucchietto di riso messo sulla mano sinistra, univano spezie e pezzetti di carne, portando infine tutto alla bocca.

Ma loro, gli arabi, sì che c’entrano.

Perché come spiega Iannizzotto chiamavano tutte le polpettine con i nomi dei frutti, capito?

E comunque, sull’alimento transgender più che la lingua poté la cucina.

ARANCINIE???

graaiano andrea FUD Palermo

Nella forma, o meglio, nei piatti di Andrea Graziano, ex fooblogger oggi imprenditore di successo ammirato per la lungimiranza dimostrata con Fud — Bottega Sicula, locale di successo aperto prima a Catania poi a Palermo, autentico bignami gastronomico dell’Isola, dove le “arancinie” sono una porzione che comprende due arancini a punta con sarde e finocchietto e due arancine tonde preparate “alla Norma” con melanzane fritte.

La perfetta terra di mezzo che ha convinto a sospendere gli studi per attovagliarsi perfino quelli della Crusca.

[Crediti | Dissapore, Accademia della Crusca]