Dovreste farvi ridare i soldi buttati nel sale rosa dell’Himalaya

Le presunte proprietà benefiche di una sale molto amato negli ultimi anni e pagato a caro prezzo, il sale rosa dell'Himalaya, sono un falso mito, come spiega in in video il chimico Dario Bressanini. Le caratteristiche del sale rosa dell'Himalaya sarebbero paragonabili a quelle del sale comune

Dovreste farvi ridare i soldi buttati nel sale rosa dell’Himalaya

Ossido di ferro. In altre, e meno scientificamente esatte parole, ruggine. La sola, unica responsabile del colore rosa di un sale a cui sono state attribuite negli ultimi anni virtù terapeutiche ai limiti del miracoloso, dal coadiuvare la formazione delle ossa al favorire una migliore qualità del sonno, dal ridurre le ritenzione idrica a stimolare il desiderio sessuale.

Stiamo parlando, con tutta evidenza, del sale rosa dell’Himalaya.

Fortunatamente, Dario Bressanini, il chimico più amato dal web, è prontamente intervenuto con un video in cui, pezzo per pezzo, ha smontato le virtù miracolose attribuite al sale himalaiano.

A cominciare dal nome, o meglio dalla provenienza.

NOME

A dispetto del nome, il sale rosa non arriva dall’Himalaya, bensì da una zona del Pakistan, nella provincia del Punjab, a qualche centinaio di chilometri dallHimalaya, dove si trova la seconda miniera di sale più grande del mondo.

sale rosa himalaya mattonella

La miniera di Kevra presenta 7 strati diversi di sale, ognuno con diverse gradazione di rosa, dal bianco al rosso intenso, il tutto situato su 18 livelli e con 300.000 tonnellate di sale estratto ogni anno. Numeri ben lontani dall’alone di esclusività di cui il sale rosa viene ammantato.

INCONTAMINATO?

Ma anche il fatto di essere considerato spesso, a torto, l’unico  e solo sale puro,  “incontaminato” – come tutti i sali estratti dalle miniere di sale derivanti da mari  fossilizzati risalenti a milioni di anni fa, e quindi non inquinati –  non corrisponde alle realtà scientifica: il sale marino da molti considerato inquinato, infatti –tutto, compreso quello integrale– viene raffinato, e non si ricava per semplice evaporazione dell’acqua marina, venendo quindi  privato praticamente di tutti gli altri elementi o agenti inquinanti che non siano cloruro di sodio, di cui è composto per il 98% circa tutto il sale che arriva sulle nostre tavole. Quindi no, il sale rosa non è l’unico sale “incontaminato”: anche il più dozzinale sale derivanti dai nostri inquinati mari lo è nella stessa misura.

sale rosa

Per la parte eccedente il 98%, nel sale rosa dell’Himalaya sono presenti anche altri sali, in genere di calcio, di magnesio o potassio, così come tracce di metalli pesanti quali cadmio e nickel, di nessuna utilità per l’organismo umano, oltre all’ossido di ferro, come detto responsabile del colore rosato, che si è depositato nelle miniere per la diversa composizione dei mari milioni di anni fa, oppure in seguito a eventi geologici.

FA DAVVERO BENE?

Certo, il sale rosa contiene ferro. Ma quanto è effettivamente utile per l’uomo questo ferro presente nel sale rosa?

La dose raccomandata giornaliera massima di sale è di cinque grammi: se anche tutti i cinque grammi di sale assunti fossero di sale rosa, si assumerebbero soltanto dagli 0,001 mg. agli 0,025 mg. di sale ferro al giorno, contro i 10 mg. giornalieri raccomandati per gli uomini e i 18 per le donne, che salgono fino ai 27 mg. in gravidanza.

Quantità irrisorie per avere una qualche utilità per l’organismo umano.

Ma allora, come si spiega il generale innamoramento per un sale che non pare avere alcuna particolare e benefica caratteristica rispetto al più comune sale da sempre utilizzato in cucina?L’infatuazione per il sale rosa “dell’Himalaya” ha avuto origine poco più di una decina di anni fa, quando un autoproclamatosi fisico, Peter Ferreira, annunciò al mondo le sue virtù miracolistiche, date da ben “84 oligoelementi”, pubblicando anche il libro “Acqua e sale“.

sale rosa himalaya

Peccato che la letteratura scientifica riporti una media tra 10 e 20 “preziosi oligoelementi” presenti nel sale rosa, e non 84. Tra questi, oltretutto, mancano lo iodio, utile all’uomo tanto da dover essere addizionato al comune sale da cucina, e il ferro in quantità significative.

In compenso, nel sale rosa sono presenti tracce di elementi poco o per nulla utili all’organismo umano, come rame, manganese, piombo, nichel o alluminio, e che addirittura, assunti in quantità superiori a quelle raccomandate, possono essere tossici o catalogati come cancerogeni, quali il cadmio, che oltretutto ha la caratteristica di accumularsi nell’organismo umano.

Insomma, nessun miracolo, nessuna magica virtù nel sale rosa dell’Himalaya. Solo tanta creduloneria, superficialità e, soprattutto, ruggine.

[Crediti | Link: Dario Bressanini]