Vino: com’è fatta la prima bottiglia piatta al mondo

Garçon Wines, start up londinese, ha inventato la prima bottiglia per il vino piatta e di plastica: gli inglesi amano le consegne a domicilio di vino, il problema è che sono rischiose per il prezioso carico. Quindi, hanno inventato una bottiglia alternativa.

Vino: com’è fatta la prima bottiglia piatta al mondo

Il mondo del vino di rivoluzioni ne ha vissute parecchie. Anche per ciò che riguarda la confezione, basti pensare al tetrapak o al tappo a vite anziché in sughero (con buona pace degli stoici).

Ma siamo davvero pronti per la nuova rivoluzione che minacciosa si staglia all’orizzonte?

Siamo davvero pronti per la prima bottiglia al mondo piatta e fatta di plastica?

Ma perché proprio piatta, poi?

Perché, dicono dalla Garçon Wines –società londinese specializzata in packaging–, è una “mail-sized bottle”, cioè una bottiglia perfetta per essere spedita.

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Pensata per passare senza troppi problemi nella buca delle lettere e quanto mai adatta a quella tipicamente inglese, incassata nella porta d’ingresso, ove il rischio di rottura per le classiche bottiglie di vino è sempre stato alto.

I britannici, poi, amano ordinare vino online riceverlo direttamente a casa. Con i minori rischi possibili, ovviamente.

Così Joe Revell della Garçon Wines ci ha pensato su e…eureka!

La classica bottiglia in vetro da 750ml si trasforma così in una bottiglia piatta di plastica molto sottile, con tappo e collo di dimensioni ridotte.

A vedersi sembra un semplice contenitore di plastica, però un po’ più elaborato del solito.

L’idea è piaciuta così tanto in rete che è stata selezionata per partecipare al popolare programma britannico “Pop Up Start Up”, una sorta di talent scout per idee innovative.

“Dopo il programma, in qualunque modo vada, ci concentreremo sulla vendita e spedizione di vini ai nostri clienti. Ci sarà anche una campagna di crowfounding“, dice Joe Revell.

[Crediti | Link: Food and Wine]