Cosa tiene lontane le donne dalle cucine dei grandi ristoranti?

Non ci sono donne in cucina perché non ce la fanno, è un mestiere troppo duro per loro“. Si era espresso così qualche giorno fa, Davide Oldani, lo chef più amato dalle italiane. Sotto il peso dei commenti furibondi delle lettrici di Dissapore, il mito dello chef era vacillato, malgrado tutto il successo del D’O, ristorante in Cornaredo (Milano). Al punto che lo stesso Oldani, nemmeno lui calmissimo, ci ha chiesto di poter chiarire la sua affermazione. Eccolo nella breve video-intervista di Francesca Ciancio.

Non è la prima volta che ne parliamo, anzi. Ma se posso dirvelo, ancora non ci è chiaro il motivo per cui nelle cucine dei grandi ristoranti italiani le donne sono così poche.

Eppure viviamo nell’epoca d’oro degli chef. Tra i Bottura e gli Uliassi, i Crippa e i Romito, i Vissani e gli Alajmo, i locali italiani traboccano di fuoriclasse che non solo eseguono una cucina di livello internazionale, ma sono diventati marchi commerciali anche al di fuori dei loro ristoranti.

E le donne, dove sono le donne?

A dispetto del fatto che nelle case italiane cucinano soprattutto loro, e nonostante 4 decadi di femminismo moderno, la percentuale femminile nei ristoranti-top è prossima allo zero. Non contate le Elise Isoardi o le Nigelle Lawson del mondo, sono personaggi televisivi mica chef. Che c’entrano loro con le centinaia di pasti stressanti sfornati ogni giorno, sei giorni la settimana, in uno dei paesi più rispettati per la sua cucina, dove i ristoranti sono continuamente sotto la lente della critica.

Le donne non vogliono lagnarsi né recitare la parte delle vittime, per questo danno la colpa allo spudorato sessismo dell’ambiente solo se provocate. E subito dopo precisano che anche molti uomini non sanno come funziona una cucina. Ma più parlano, più è chiaro che i pregiudizi sessuali sono un problema tutt’altro che superato. Molti uomini pensano ancora che la pulizia della cucina sia l’unica cosa che le donne sanno fare meglio di loro.

Ora, proviamo capire una volta per tutte cosa tiene lontane le donne dai grandi santuari della cucina italiana? Possiamo chiedervi di rispondere a queste semplici domande?

1 – Pensate che il lavoro in cucina sia troppo duro per una donna?
2 – Che sia più complicato trovare il denaro necessario ad aprire un ristorante?
3 – L’ambiente della cucina italiana è spudoratamente sessista?
4 – C’è un pregiudizio della critica gastronomica nei confronti delle donne-chef? E’ più difficile far parlare di sè quando si è donne?
5 – Gli uomini e le donne cucinano diversamente?
6 – In cucina esistono lavori più adatti a una donna?