Criteri di selezione di potenziali partner: il gastrofanatismo vince a mani basse

La ricerca del vero amore passa attraverso la passione per il cibo? Mai come ora, nella storia del corteggiamento e della seduzione, siamo capaci di rifiutare o apprezzare un potenziale compagno in base al suo amore per il Lardo di Colonnata, per la sua frequentazione di ristoranti stellati o la conoscenza delle trattorie più chic e per la sapienza di saper scegliere gli uni o le altre in base alla giusta occasione.

Su Sky Uno stanno trasmettendo un programma delizioso, “Dinner date – Amore in cucina”: un single (uomo o donna) viene corteggiato da 5 sconosciuti pretendenti che gli sottopongono altrettanti menu per la cena del loro primo appuntamento al buio. Il/la single sceglierà solo tre di essi e sperimenterà rispettivamente tre appuntamenti speciali a casa di ogni pretendente che si prodigherà nella seduzione perfetta ai fornelli. Il format inglese ripercorre pedissequamente stile e abitudini culinarie d’oltremanica, rivelando peraltro bassissime pretese da parte dei concorrenti sul cibo (pasteggiano a Coca Cola, cucinano soprattutto pollo, e non conoscono la parola food styling), ma anche sul partner: “il mio uomo ideale non deve prendersi troppo sul serio ed essere profumato” dice Janine, speaker radiofonica 43enne, che si avventura in tre appuntamenti al buio a cena a casa di Darren, Gary e Larry.

Janine, dopo aver testato e valutato le abilità culinarie dei tre ed aver piacevolmente conversato con ognuno di loro, ne sceglierà uno solo con cui trascorrere un’elegante serata in un ristorante dove cenare a lume di candela in attesa che la scintilla diventi vero amore, in un secondo appuntamento sempre mangereccio. Ai due pretendenti scartati verrà recapitata a casa una cena precotta monoporzione (e questa è una trovata davvero geniale: la punizione gastrodivina sotto forma di maccheroni al formaggio da scaldare al microonde).

Non lo trovate delizioso? Fingete di essere uno dei concorrenti seduttori: dovete fare colpo con il menù e poi con le vostre abilità culinarie. Quale strategia adottereste?

  • Scegli piatti che piacciono a te, per dare un’idea di ciò che sei e confessi le tue passioni e ossessioni al primo appuntamento? Tipo: “sai ho messo la prima cosa che mi capitava…e ho cucinato faraona in fricassea con datteri di Casablanca”.
  • Cerchi di fare colpo con materie prime di ottimissima qualità con elaborazione ridotta ai minimi e quindi il tuo menu sarà come un certificato anagrafico con i nomi e cognomi dei produttori e chimere gastronomiche: Prosciutto d’Osvaldo, insalatina di Rosa di Gorizia e chinotti canditi.
  • Interpreti il menu come un messaggio ben preciso diretto alla tua preda per fargli capire subito chi ha di fronte: una donna in grado di intessere la più brillante delle conversazioni mentre chiude tortellini a velocità supersoniche, o l’uomo gastrosexual, reincarnazione di Pellegrino Artusi che ha imparato a bressare birra in casa grazie a un video tutorial ed alleva panetti di pasta madre lasciandoti subdolamente illudere che voglia avere una famiglia. In questo caso il tuo menu sarà zeppo di specifiche come “della casa”, “fatto a mano”, “artigianale”.

Insomma, avete una sola occasione per fare una prima buona gastro- impressione: come ve la giocate?

[Crediti | Immagine: Dinner Date]