Identità Golose 2016: tutto quel che è stato scritto prima dell’inizio

Identità Golose: a Milano oltre 100 chef dall’Italia e dal mondo per l'edizione numero 12 del principale congresso italiano di alta cucina

Identità Golose 2016: tutto quel che è stato scritto prima dell’inizio

Ci siamo, è di nuovo quel periodo dell’anno.

Sta per iniziare l’edizione numero 12 di Identità Golose, e anche se voi individuate nel congresso di cucina d’autore il principale imputato della liturgia che prevede descrizioni ipnotiche per ogni piatto ordinato al ristorante, oltre all’immancabile servizio nel suo letto di, è indubbio che sia il laboratorio/evento ideato nel 2005 dal giornalista Paolo Marchi, più di ogni altro in Italia, a dettare le linee della cucina stellata.

E hey, è anche il posto dove con quei discorsi che ne fanno il Baricco della cucina italiana, Massimo Bottura si è conquistato la fama da profeta visionario.

A poche ora dal via della kermesse di cui Dissapore è media partner, casomai vi fosse sfuggito qualcosa della tre giorni che, avrà pure ucciso i ricettari delle nostre nonne ma porterà al MiCo di via Gattamelata, tra le mura della vecchia fiera di Milano, stuoli di cuochi e folle adoranti, eccovi tutte le cose scritte dalla stampa prima dell’inizio.

Okay, quasi tutte.

IL FATTO QUOTIDIANO

Identità Golose 2015, massimo bottura, selfie

Il quotidiano romano ha chiesto a Paolo Marchi quali sono i 10 appuntamenti da non perdere. Ve ne segnaliamo 3.

“E’ stata creata una scuola di cucina, una sorta di “evento parallelo” capace di proporre al grande pubblico gli stessi protagonisti della rassegna. I cuochi italiani più famosi scendono dal palco, dove gli anni precedenti tenevano lezione, e si mettono a disposizione dei fan. Mostrano davanti al pubblico, mossa dopo mossa, come cucinare i piatti che li hanno resi chef-star. L’ingresso è gratuito.

Domani, domenica 6 marzo alle 18 in Sala Auditorium appuntamento con i pizzaioli provenienti da tutta Italia. Ci saranno Renato Bosco (Saporé – San Martino Buon Albergo, Verona), Enzo Coccia (Pizzeria La Notizia – Napoli), Massimiliano Giovannini (L’Apogeo – Pietrasanta, Lucca), Simone Padoan (I Tigli – San Bonifacio, Verona), Franco Pepe (Pepe in Grani – Caiazzo, Caserta) e Gino Sorbillo (Pizzeria Gino Sorbillo – Napoli).

Ancora domani Domenica alle 17:30 in sala Blu per Identità Naturali salirà sul palco Valeria Margherita Mosca. E’ una chef-forager: raccoglie erbe spontanee, le fa fermentare ed è anche in grado di trasformare piante non commestibili in piatti gustosi. Il titolo del suo intervento sarà “eat your habitat” e sarà incentrato sui suoi studi di etnobotanica e foraging applicati alla gastronomia e alla miscelazione.”

Identità Golose, cracco

Luca Ferrua, caporedattore del quotidiano torinese, esalta Identità Golose come “luogo dove si costruisce il futuro della cucina“:

“Non ci sono steccati e si metteranno a confronto Matthew Kenney, fondatore della più importante scuola vegana e crudista del mondo e Massimo Bottura, il più grande chef italiano ma anche l’inventore del Refettorio Ambrosiano ovvero il luogo dove i più grandi cuochi del mondo hanno cucinato avanzi per i più deboli.

E ci sarà Margarita Forés, migliore cuoca dell’Asia. Viene dalle Filippine, ha una catena con 18 ristoranti italiani al cui top c’è l’«Artusi», ma il piatto che presenterà sarà contrasto puro con il mondo vegano: si chiama «Balut» ed è un uovo cotto poco prima che si schiuda per far nascere il pulcino”.

IL GIORNALE

Identità Golose 2015, Niko Romito

E’ il quotidiano per cui, prima di dedicarsi soltanto a Identità Golose, scriveva Paolo Marchi, che nel giornale milanese conserva ancora buoni amici, evidentemente:

“Ne è passata di acqua (e di Champagne) sotto i ponti da quel 2005 in cui a Palazzo Mezzanotte, sede milanese della Borsa, aprì i battenti in un clima vagamente carbonaro (non nel senso della pasta) la prima edizione di Identità Golose. Era una novità per l’Italia: un congresso italiano di cucina d’autore. Un format quasi inedito, per allora.

Ormai gli chef, dopo un decennio di sovraesposizione mediatica, di format tv, di reality, di ospitate, consulenze, eventi, gare, sfide, interviste; di mode basche, scandinave, peruviane, giappo e nippo; di aringhe e ceviche, di sferizzazioni e scomposizioni; dopo tutto questo trovano in Identità Golose l’unico luogo in cui si traccia davvero la strada per la cucina del domani. E fanno a gara per salire su quel palco.

Non ci sono tutti ma ci sono in tanti. Le star Massimo Bottura, Carlo Cracco, Mauro Uliassi, Enrico Crippa, Davide Scabin, Moreno Cedroni, Andrea Berton, Paolo Lopriore, il quale proporrà un nuovo format di collaborazione tra cucina e sala. Gli stranieri Matt Orlando, Richard Toix, Tony Nicolini, Josean Alija, Isaac McHale. E poi emergenti, donne, pasticcieri, gelatai, nutrizionisti, filosofi del gusto”.

CORRIERE DELLA SERA

identità golose, viviana varese

La scrittrice Roberta Schira sottolinea l’attenzione per le donne, per la cucina vegana e crudista oltre al Paese ospite, il Perù.

“Le donne (15, dal mondo del cibo e della ristorazione), il Perù (Paese ospite, con una squadra di chef e il pluripremiato Virgilio Martinez del ristorante Central di Lima), la scuola, la libertà (di creazione e convivio). Sono i punti focali della dodicesima edizione di Identità Golose, gran congresso internazionale di cucina d’autore.

Molto atteso, Matthew Kenney, il 51enne americano fondatore della più importante scuola di cucina vegana e crudista al mondo. Argomento sul quale ha scritto 12 libri e fondato 5 accademie, nelle quali insegna a cucinare senza cotture.

Ma la vera novità è la Scuola di Identità Golose l’ingresso è gratuito, basta prenotarsi a uno dei sei appuntamenti quotidiani. E la cremosità del risotto di Davide Oldani, «la pasta sotto pressione» di Davide Scabin, «lo spaghetto Milano» di Andrea Ribaltone, le lasagnette ai carciofi di Claudio Sadler e la tradizione piemontese di Ugo Alciati non avranno più segreti.

GQ

Identità Expo, menu Cracco Colagreco

Il mensile Condé Nast presenta il piatto simbolo di questa edizione:

“Il piatto simbolo è stato creato da una grande chef, Cristina Bowerman (di Glass Hostaria). Si intitola To Bee or Not To Bee, una giocosa trippa decorata che ricorda nella forma un nido d’api”.

TgCom

identità golose milano

Il quotidiano online di casa Mediaset rimarca i nuovi filoni che arricchiscono gli appuntamenti:

“Mentre sul palco dell’auditorium si alternano i grandi protagonisti della cucina italiana e internazionale, altre due sale ospitano un ricco programma di approfondimento su tematiche specifiche: domenica 6 marzo Identità di Gelato, Identità di Formaggio, Identità Naturali e Identità di Champagne; lunedì 7 marzo Identità di Caffè, Identità di Pane e Panettone, Identità di Pizza e Identità di Champagne; martedì 8 marzo Identità di Pasta, Identità di Mare e Identità di Champagne.

Non manca infine Dossier Dessert, un viaggio nel mondo della pasticceria moderna raccontato da alcuni fra i più grandi pasticceri contemporanei, tutti italiani”.