Matteo Renzi e punto per punto, il suo programma di governo gastronomico

Matteo Renzi e punto per punto, il suo programma di governo gastronomico

Ho espresso la volontà di essere preso a scarpate qualora venissi scoperto a usare l’aggettivo “rottamatore”. Se proprio devo, prendo in prestito dalle cronache “uomo del giorno”. E’ Matteo Renzi, sindaco di Firenze, lami’città, contemporaneamente definito nel dopo-Big Bang alla Leopolda (anche prima, anche durante) “asino che scalcia i burocrati del PD” e “pirla che si candida a demolire quel che resta della sinistra”.

Di lui e delle sue idee nel ponte di Ognissanti han parlato/parleranno anche i sassi, ma un saggio su Renzi gastrofanatico della strada, illuminato del sapore, sindaco con la forchetta in mano e il tovagliolo al collo è a Dissapore che lo si dovrebbe commissionare, e chi sennò.

Così, mentre l’Italia s’interroga sui famosi 100 punti, il programma di Renzi per rifare il Paese, qui, recuperando un’intervista del maggio 2009 quando ancora non era sindaco di Firenze, dettagliamo punto per punto le sue idee sul gastrocosmo. In caso abbia davvero la capacità di vincere.

1) AMBIENTE.
Sono un sostenitore della carne.

2) TRADIZIONE vs INNOVAZIONE.
Sto con la tradizione.
C’è bisogno di mantenere la tradizione MA ANCHE di aprirsi alla novità, alla curiosità, senza esagerare, senza diventare troppo fighetti. (Maccome sindaco, mi fa a pezzi Veltroni e poi si esibisce nel suo classico, inclusivo MA ANCHE?).

3) SUPERMERCATI vs BOTTEGHE.
Faccio la spesa al supermercato per cui se mi interroghi sono più preparato su quelli che sulle botteghe.
Però la cosa divertente sono le botteghine tipiche che magari costano un po’ di più ma dove trovi il macellaio che fa “c’ho qui il girello, tu l’ha visto di sihuro, l’è quello che viene di Valdarno” anche se magari è lo stesso che hanno gli altri, ma chi lo sa?.

4) PARODITE (da Benedetta Parodi).
Per gli italiani mangiare bene non è tanto un problema economico ma di tempo.

5) RISTORANTI & TURISMO.
Quando Obama è venuto a Firenze, nel ricordare la visita non è che cita il David, non è che cita gli Uffizi, dice “Firenze è meravigliosa, mai mangiato così bene in vita mia”.

6) COME SI PROMUOVE L’ENOGASTRONOMIA.
Dobbiamo riuscire a promuovere l’enogastronomia e tutto ciò che è food in modo diverso da come abbiamo fatto fino a oggi, ci vuole stile, tradizione, dolcezza.

Allora cosa dite, dobbiamo preoccuparci o possiamo smettere di farlo?

[Crediti | Link: Dissapore, Video: Andrea Gori]