Ti rompo un piatto in testa. Perché ci piace tanto litigare in cucina

Litigare in cucinaAssaggio il biscottino, metto su l’espressione stomacata e istintivamente faccio bleah! Nello stesso preciso momento mi mordo la lingua presagendo aria di tempesta. Manco a dirlo. E’ in arrivo l’ennesima lite. La cucina è il cuore della casa, il luogo del sostentamento fisico e emotivo, mappure un pentolone ribollente di giochi di potere e risentimenti. Chi cucina? Chi pulisce? A chi tocca caricare la lavastoviglie? Segue un piccolo campionario delle rivendicazioni tipo. SCENA 1. Lei) “Lavoro tutto il giorno e come se non bastasse cucino solo io, vuoi almeno mettere i maledetti piatti nella lavastoviglie?”. Lui) “No, non la carico fino a quando non è piena, mica spreco tempo e denaro, io”.  SCENA DUE. Lui) Cara, dov’è il cavatappi? Lei) Nel solito posto, caro. Lui) Che sarebbe…? Lei) Lo stesso dove si trova ogni giorno da 20 anni. Lui) CHE SAREBBE… Lei) E’ nell’angolo dell’armadio. Lui) In quale sportello? Lei) Per favore… SCENA 3. Lei) Non girarmi intorno mentre cucino. Lui) Cosa vuoi che sia se do un’occhiata. Lei) Devi vedere il piatto finito, funziona come per gli appuntamenti. Lui: Cioè? Lei) Devi vedermi perfetta mica mentre mi depilo le gambe.

Vi riconoscete? Anche voi litigate in cucina come in nessun altro posto al mondo? Quali regolette ci aiuterebbero a ritrovare l’armonia? Proviamo a scriverne un po’?

  • 1) Se qualcuno si prende il disturbo di cucinare per te, apri la bocca solo per mangiare, non per criticare.
  • 2) Se non sei quello che cucina devi tassativamente essere quello che pulisce
  • 3) …

Immagine e ispirazione: Wall Street Journal