7 alle 7: la rivoluzione del piatto che parla allo chef

7 alle 7: la rivoluzione del piatto che parla allo chef

Buongiorno dal quartier generale di Dissapore. Ecco 7 notizie dai siti italiani e internazionali di oggi 5 Ottobre che portiamo nelle vostre case puntuali alle 7. Prendetelo come un modo per attenuare la classica saudade del lunedì mattina, e buongiorno a tutti.

Cos’è successo ieri in Italia

1) L’eccezionale brevetto che potrebbe cambiare il modo in cui mangiamo al ristorante si chiama DishPlay. E’ un piatto rivoluzionario (per ora) in marmo con touch screen incorporato, rivela La Tribuna, così descritto dall’ideatore Andrea Frizzarin, ristoratore di Treviso non ancora trentenne. “All’interno del piatto un software permette al cliente di inserire le proprie abitudini alimentari, comprese allergie o intolleranze, prima di iniziare a navigare il menù dal quale vengono subito oscurate le portate non idonee. Sempre dal piatto, in caso lo chef acconsenta, il cliente può eliminare qualunque ingrediente dalle portate, scegliere il vino o informarsi sulla provenienza dei prodotti scelti dalla cucina”.

2) Stefano Landi sul Corriere della Sera lo ha chiamato Bio Rock, non c’entra con la musica ma con i musicisti sì, per la precisione con quelli appassionati di biologico, vino e cibo buono. Flea, da una vita bassista dei Red Hot Chili Peppers, ha comprato 60 mila api per prodursi il miele nel giardino di casa. Altro gruppo, altro bassista: Alex James dei Blur produce formaggi sulle colline del Cotswolds nel cuore dell’Inghilterra. Jim Kerr dei Simple Minds e Mick Hacknall dei Simply Red si sfidano in nome del vino siciliano, il primo dalle parti di Taormina, l’altro alle pendici dell’Etna. Appena può il sempreverde Roger Daltrey, ex voce degli Who, si rifugia tra i suoi laghetti di trote.

La torta scolpita più grande del mondo

3) Il cake design italiano entra nel Guinness dei primati, annuncia Repubblica nell’edizione di Milano, con la torta scolpita più grande del mondo. Che non a caso ha la forma dell’Italia, isole comprese. Larga 13,94 metri, lunga 16,46 metri e alto sino a 54 centimetri, il capolavoro di arte pasticcera ha una superficie complessiva di oltre 244 metri, per realizzarla  usando fondente di zucchero applicato sulla superficie del dolce, ci sono voluti 300 tra pasticceri e decoratori.

Cosa succede oggi

4) Apre oggi a Milano in via della Martinella 1, zona Bisceglie, il primo punto vendita italiano di Domino’s Pizza, catena americana leader nella pizza a domicilio con quasi 12.000 punti vendita in più di 80 paesi e un fatturato globale nel 2014 di 8,9 miliardi di dollari. Milano Today spiega che nei piani di Alessandro Lazzaroni, 36 anni, alla guida di Domino’s Pizza in Italia, l’apertura milanese è la prima di una serie che prevede molti altri negozi, sia di proprietà che in franchising. La Domino’s Pizza milanese annuncia una pizza realizzata con prodotti D.o.p. e la possibilità per i clienti di ordinare anche online con consegne in tempi rapidi

Spunti di discussione

5) Leggendo l’edizione romana del Corriere della Sera la sensazione è che il sindaco di Roma continui con ostinazione a mettersi nei guai. Che stavolta approdano al ristorante Antico Girarrosto Toscano di via Campania, nella capitale, vicino a via Veneto ma anche –combinazione– a 200 metri dalla casa della madre di Ignazio Marino. Il sindaco dice di esserci andato con dei giornalisti per una cena di rappresentanza, ma dopo Papa Francesco lo smentiscono anche i titolari: “Si trattava di una cena familiare con sei persone, impossibile non ricordarlo, era il 26 dicembre 2013, giorno di Santo Stefano “.

Il conto da 283 euro, scontati a 260, dove figurano due bottiglie di vino (70 euro), sei secondi di carne (163 euro), acqua, contorni, dessert e caffè è stato pagato dal sindaco con una carta di credito a lui intestata ma “appoggiata” sui conti del Campidoglio, e ora la Lista Marchini vuole portare il caso alla Corte dei Conti.

Intervallo per ossessionati come noi

6) Esce la guida Michelin 2016 di New York. Bloomberg indica il vero vincitore nel fascinoso ristorante del MOMA appartenente a Danny Meyer, imprenditore della ristorazione proprietario di Gramecy Tavern, Shake Shack e molto altro: The Modern (di cui abbiamo parlato a proposito dei migliori ristoranti nei musei) è passato da una a due stelle Michelin. Nella nuova edizione della guida i ristoranti stellati sono 76, 10 le nuove entrate con predomino dei ristoranti giapponesi. Perdono la stella Lincoln, lussuoso ristorante italiano del Lincoln Centre, il sushi bar 15 East e il ristorante cantonese Hakkasan.

Nel frattempo, dall’altra parte del mondo

7) Sono in crisi i nastri trasportatori usati nei ristoranti di sushi per trasportare i piattini con riso e pesce crudo sino ai tavoli. Sta per rimuoverli la catena Genki Sushi, diffusa in Asia e in Nordamerica, riferisce Il Post citando Japan Today. Aumentano i giapponesi che li associano  ai ristoranti “all you can eat”, dove con un cifra forfettaria i clienti possono prendere tutto il sushi che riescono a mangiare, ma spesso non di buona qualità.

L’idea del nastro trasportatore venne a Yoshiaki Shiraishi, proprietario di un piccolo ristorante di sushi a Higashiosaka, dopo aver visto una linea di produzione della birra Asahi. Progettato da zero il sistema, nel 1958 l’ingegnoso ristoratore lo installò nel suo locale di Higashiosaka. Un successo tale che negli anni seguire riuscì a vendere il congegno a oltre 250 ristoranti giapponesi.

[Crediti | Immagini: La Tribuna di Treviso, Repubblica Milano]