Ristoranti promossi e bocciati da chi ha mangiato in tutti i tre stelle Michelin del mondo

Ristoranti promossi e bocciati da chi ha mangiato in tutti i tre stelle Michelin del mondo

Andy Hayler vive a Londra e nel 2004 ha mangiato in tutti i ristoranti con tre stelle Michelin nel mondo. E anche nel 2008. E nel 2010. E nel 2012. Gli anni dispari probabilmente digiuna.

Bene, quest’uomo ha tutta la mia più sincera e spassionata invidia. Della serie avere i soldi e un bel modo per spenderli.

Andy ha cominciato il suo tour de force nei migliori ristoranti del globo vent’anni fa, spinto dalla gola, da un lavoro che lo portava a viaggiare molto e, evidentemente, da una Master Card Platinum.

Ovviamente non ci ha messo molto ad attirare l’attenzione del gastromondo, nel quale ha finito per entrare in pianta stabile. Ora collabora come food writer per diverse pubblicazioni, è l’autore della The London Transport Restaurant Guide, fa il critico di ristoranti per Elite Traveler. E tiene un blog in cui recensisce, racconta e consiglia, che è molto seguito – l’esperienza di certo non gli manca, come dire.

Business Insider, Hayler ha raccontato come ci si sente ad essere l’unico (a quanto si sappia) uomo che può vantare un simile record. Non facile da conseguire nè da mantenere, se si pensa che nel 2004 i tristellati Michelin erano 49, nel 2012 invece 109. Una vita su e giù dagli aerei e fuori e dentro i ristoranti – e tutto, come giustamente specifica Hayley, a sue spese. Proprio così: Hayley paga ogni conto del ristorante DI TASCA PROPRIA (maiuscole iuvant).

Da uno così ci si aspetta la classica domanda. I migliori ristoranti?

E lui ti frega subito: il tristellato migliore mai visitato, dice Hayler, è lo Jamin a Parigi. Però quando ci cucinava Joël Roubouchon. Come a dire che non si può diventare l’uomo dei tre stelle Michelin da parvenu dell’ultima ora.

Gli altri preferiti sono: Ledoyen a Parigi (anche grazie al suo spaghetti a castello), Louis XV a Monaco, Hotel de Ville in Svizzera, Schloss Berg in Germania, Mizai a Kyoto.

risotto allo zafferano di Massimiliano Alajmo

E l’Italia? C’è al vertice e in fondo. Perché, se il ristorante tristellato che lo ha più impressionato è il  Sushi Saito di Tokyo (praticamente in un garage), il piatto più buono del mondo (sì, lo possiamo dire, è il risotto allo zafferano con polvere di liquirizia di Massimiliano Alajmo alle Calandre.

Enrico-Crippa-Piazza-Duomo-di-Alba

Mentre vi riprendete dal colpo che vi farà pentire nel caso abbiate avuto l’infelice idea di andarci e non assaggiarlo, preparatevi allo smacco. Perché il nostro indefesso viaggiatore delle stelle spera che il cucinare alla Henry Harry Potter, cioè la cucina molecolare di cui era alfiere El Bulli, si spenga definitivamente come moda. E cita come esempio negativo di applicazione il ristorante Piazza Duomo [ehi, Business Insider, Duomo, non Duoma – sic] di Enrico Crippa di cui non riesce a capacitarsi della promozione a tre stelle Michelin. E lo sottolinea anche citando il parere negativo del suo commensale molto esperto.

Ora che conoscete i promossi e bocciati in Italia secondo Hayler, ne vale davvero la pena, di spendere tempo, denaro e centimetri nel giro vita per visitare tutti quelli che lui chiama “i pinnacoli della cucina”? A quanto lui dice, sì. Anche se, certo ci sono paesi dove le tre stelle sono una garanzia (vedi Germania) e altri in cui non lo sono per niente (vedi Hong Kong).

E voi? Se aveste il portafogli gonfio e la mascella esigente fareste altrettanto? E dove andreste subito?

[Crediti | Link: Business International. Immagini: Youtube, Le Calandre]