Bye bye supermercato: non entrarci per un anno, spendere meno e, forse, vivere meglio

Bye bye supermercato: non entrarci per un anno, spendere meno e, forse, vivere meglio

Tra le maggiori presunzioni dei giornalisti britannici accalorati per il sostenibile, specie se scrivono per il Guardian, c’è quella di poter cogliere l’estasi della spesa. Ma non vogliamo essere sprezzanti, anche perché l’esperimento tentato da una di loro merita rispetto: non comprare al supermercato per un anno. Sono bei posti, intendiamoci, comodi e ben illuminati, ma Joanne O’ Connell voleva liberarsi dalle furbizie del marketing, dalle pratiche poco etiche e provare a essere felice.

Così ha fatto la spesa nei piccoli negozi di quartiere cucinando il più possibile a casa. Se da una parte il risultato del suo esperimento era prevedibile: il livello del cibo coltivato e cucinato in casa è decisamente migliorato, dall’altra, stando a quanto scrive, è stato sorprendente: se non fai la spesa al supermercato spendi meno.

A parte le verdure, 39 sterline sugli spinaci che si è coltivata da sola, il grosso del risparmio è venuto dal pane fatto in casa: 170 sterline. A fine anno il risparmio è stato di 2000 sterline, come c’è riuscita?

Prima di tutto, attrezzandosi con un orto. Poi, imparando a cucinare tutto ciò che prima comprava al supermercato, tipo sughi, pasta fresca e appunto, il pane. Ha quindi smesso di consumare prodotti tipicamente “da supermercato”: stop ai mega pacchi di biscotti in offerta, niente frutta e verdura, bannati i pacchetti di salatini o le birre da discount. Come (gradito) effetto collaterale ha anche perso il peso che non riusciva a smaltire.

Quando la determinata Joanne ha iniziato l’esperimento non sapeva né quanto né se avrebbe resistito. Ma oggi si dice folgorata dai benefici della vita supermarket-free, e non le passa per la testa di tornare indietro. “Ho finalmente imparato come comprare ovunque, risparmiare soldi e mangiare meglio. Chi vuole unirsi a me?”.

Siccome la rivoluzione non è una cena di gala, prima di risponderle vi consigliamo di leggere questo commento lasciato da un lettore, Alessandro Mancusi, sulla nostra pagina Facebook:

L’impiegato, il metalmeccanico e l’operaio da oggi sanno come sfruttare quello che fino a ieri era solo il parchetto dei tossici a 300 metri dal loro palazzone di periferia. Ovviamente il risparmio è talmente tanto che si può rinunciare a qualche ora di lavoro per avere il tempo di dedicarsi all’agricoltura biologica. Qualche altra oretta ce la si prende anche per impastare la pasta fresca, cuocere i biscottini, preparare torte ed il pane.

La brillante giornalista non è neppure andata troppo oltre, con qualche altra ora in più sottratta al lavoro il buon metalmeccanico può anche sistemare nel cofano della macchina i propri prodotti e venderli direttamente a bordo tangenziale, cosi non solo ci sarebbe il risparmio ma diventerebbe un business vero e proprio.

Il metalmeccanico adesso libero professionista/imprenditore potrebbe anche assumere la giornalista per zappare il parchetto, cosi da mantenerla sempre bella asciutta ed in forma e regalandole finalmente quello che merita. Un lavoro vero.

Meh.

[Crediti | Link: Guardian, immagine: Telegraph]