1° Campionato italiano della pizza: Michele da Ale vs. O’ Malomm

1° Campionato italiano della pizza: Michele da Ale vs. O’ Malomm

Esclusiva Dissapore. Quattordicesima sfida per il 1° Campionato Italiano della pizza, oggi un contro l’altra Michele da Ale di Senigallia (Ancona) e O’ Malomm di San Patrignano (Rimini).

MICHELE DA ALE

Pizza estiva, Michele da Ale, Senigallia

Alessandro e Alessio Coppari non hanno bisogno di impacchettare le loro pizze con l’irrinunciabile trend del momento. Le ultrapizze, neologismo declinato infinite volte per intendere le pizze che piacciono ai gourmet, non sanno cosa siano. Anzi, la pizzeria dei due fratelloni di Senigallia a cominciare dal nome, Michele da Ale, sembra fatta apposta per tenere lontani i fighetti. Sedie in plastica, densità di tavoli da spiaggia ferragostana, acustica infernale. Io stesso non ci sarei mai entrato se non me lo avesse consigliato un illustre concittadino, il cuoco Uliassi.

Michele da Ale, Senigallia

Lasciamo stare che potrebbero scrivere un eventuale “Manuale di autodifesa dal pizzaiolo-chef”, ai Coppari non sfugge nessuna sfumatura dell’universo pizza. Mescola di farine, lunghe lievitazioni, digeribilità, pizze senza glutine, pizze al metro. Sono la perfetta sintesi tra forno e fornello e non lo sanno, pensate che spettacolo. Allora entro, mi siedo scansando nugoli di clienti adoranti e ordino la margherita con bufala d’ordinanza.

Michele da Ale, interno, Senigallia

– Aspetto visivo: non è un disco ma un rettangolo perché qui tra pizza al metro e pizza al piatto non c’è storia, ci si affolla per la prima. Due le versioni della margherita, estiva e classica, l’estiva ha il pomodoro a pezzettoni. Prendo tutte e due. Il cornicione? Tsk, il cornicione è il migliore del mondo.
– Cottura: omogenea e rapida con temperatura del forno intorno ai 450°C.
– Impasto/consistenza: impasto perfetto per morbidezza ed elasticità.
Leggerezza/digeribilità: la parte migliore dopo il sapore, fragranza e leggerezza si percepiscono morso dopo morso.
– Sapore: talebani accecati dalla tradizione e nuovisti esaltati dal fresco di qualità facciamo pace e stringiamoci la mano. Michele da Ale mette tutti d’accordo.
– Birra/Vino: ti abbinano le birre con i diversi tipi di pizza, ma io prendo sempre la Augustiner Malheur. Estrella Daura e Ambar per ricordare che siamo nel tempio del senza glutine.
– Servizio: tra l’ordine e la consegna delle pizze passano dai 5 ai 10 minuti, anche nel fine settimana, anche in agosto.
Giudizio: Tra le pizze de-napoletanizzate una delle mie preferite, se fossi un entusiasta potrei quasi gridare al miracolo.

– Voto: 91/100
– Prezzo medio: 6 Euro.

Michele da Ale, esterno, SenigalliaRistorante Pizzeria Michele da Ale, Lungomare Da Vinci, 33 – Senigallia (Ancona) Tel. 07160578.

O’ MALOMM

O' Malomm, San Patrignano, pizzeria, margherita

Arrivava la tal celebrità a Squisito, la festa per i fissati del cibo che la comunità di San Patrignano ha organizzato fino al 2011 (cuoco, giornalista famoso, blogger rampante, produttore à la page non fa differenza) e voleva andare in pizzeria. Chiunque volena andare da O’ Malomm, conosciuta anche, per merito di un copywriter troppo creativo, come Sp.Accio, perché… beh forse senza sapere il perché, basta dire che la pizza è buona, fragrante, leggera. In realtà il perché ha nome e cognome, si chiama Giuliano Pediconi, gran maestro di farine e lievitati che da molti anni insegna allo staff di San Patrignano i segreti dell’ultrapizza.

O' Malomm, pizzeria, san patrignano

Nemica del pensiero unico, O’ Malomm è schierata con la nouvelle vague delle pizzerie italiane. Pertanto, lunghe lievitazioni, lievito madre, rinfreschi dell’impasto, farciture gourmet, possibilità di mixare a piacere impasti e ingredienti, alcuni decisamente inediti: frutta, miele o burrata. Si sale in pizzeria passando per lo Spaccio vero e proprio tra moda, arredo e alimenti-civetta. Ambiente stilizzato, vagamente metropolitano comunque accogliente. Per l’identikit della pizza prego leggere il seguito, nel frattempo mi accomodo e ordino… la margherita con bufala d’ordinanza, che altro sennò.

O' Malomm, interno, pizzeria, San Patrignano

– Aspetto visivo: volevate l’identikit? Sono al cospetto dell’originale pizza gourmet: 8 spicchi precisi opportunamente separati per rendere migliore l’esperienza della degustazione. Completa il modello ideale dell’ultrapizza un cornicione alto, croccante fuori ma arrendevole all’interno. Equilibrismi da pizzaioli 2.0.
– Cottura: uniforme, senza difetti evidenti.
– Impasto/consistenza: soffice e decisamente fragrante, alveolatura bella e correttamente distribuita.
– Leggerezza/digeribilità: in linea con i parametri di alta digeribilità della pizza gourmet.
– Sapore: con O’ Malomm, la comunità intesa come laboratorio di esperienze ha funzionato a meraviglia. Da molti anni a San Patrignano si mangia una delle pizze migliori del centro Italia, lontana dai dettami della tradizione napoletana ma prediletta dalle orde di clienti.
– Birra/Vino: Meno spericolata rispetto a certi abbinamenti la scelte delle birre artigianali, con Baladin in primo piano.
– Servizio: cordiale e rapido, raramente in difficoltà malgrado l’affollamento.
– Giudizio finale: Uno dei più sicuri indirizzi italiani per la pizza gourmet.

– Voto: 89/100.
– Prezzo medio: 7 Euro.

O' Malomm, esterno, pizzeria, San Patrignano O’ Malomm, via San Patrignano, 66 – Rimini. Tel. 0541 362488.

Passa al turno successivo Michele da Ale

[Gli editor del 1° Campionato della pizza sono: Carmelita Cianci, Fabio Cagnetti, Adriano Aiello, Massimo Bernardi e Andrea Soban]

(1) Starita a Materdei vs Di Matteo (2) Sforno vs La Fucina  (3) Sorbillo ai Tribunali vs Di Napoli (4) I Tigli vs Sirani  (5) F.lli Cafasso vs Gorizia (6) Tric Trac vs Ciripizza (7)Antica Donnaregina vs Umberto (8) Lazzaroni vs. Tonda (9) Pellone vs. Il pizzaiolo del presidente (10)  Il paradiso della pizza vs. La cascina dei sapori (11) Salvatore alla Riviera vs. Fratelli Salvo (12) Berberè vs. Pizza da Re. (13) Pizzeria Pepe vs. Pizzametro.