Carlo Cracco: no, no e no, lo chef non condisce l’agnello da vivo

Carlo Cracco: no, no e no, lo chef non condisce l’agnello da vivo

Era Albert Einstein che affermava “due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi”; gli uomini si adoperano giorno dopo giorno per tentare di non contraddirlo – anche se ormai trapassato – riconfermando le sue parole in ogni possibile occasione.

Questa volta l’onere della prova spetta ad un manipolo di genialoidi (pseudo)animalisti che si sono scagliati con il povero Carlo Cracco, mai bersagliato come in questi giorni, per le ultime dichiarazioni riguardo al suo famoso piatto, agnello in lacrima d’agnello.

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“Il segreto – ha detto Cracco – è insaporirlo da vivo: preleviamo il latte materno, lo scaldiamo alla brace e lo insaporiamo con olio, prezzemolo, pepe, sale, aglio, coriandolo, noce moscata e rosmarino in modo da farlo abituare a quei sapori sin dalla prima poppata.

In questa maniera la carne dell’agnellino acquisisce tutte le sfumature di sapori delle spezie e i profumi della brace in maniera più naturale.

Quindi non abbiamo più la semplice materia prima assemblata a degli ingredienti, ma una materia prima che nasce con un’idea e, soprattutto, un agnello che viene svezzato con la mentalità che lo rende già propenso a diventare un piatto vincente. Lui vuole diventare quel piatto, questo fa la differenza”

Sì, voi che leggete queste parole ignari del contesto state strabuzzando gli occhi in preda ad un crisi idrofoba.

La realtà è che queste frasi sono state riprese da un articolo di Lercio.it, celeberrimo sito italiano conosciuto per lanciare notizie incredibili, divertenti, burlone ma palesemente false, sfruttando l’attualità del momento per far ridere.

Carlo cracco con l'agnello

Ovvio, l’agnello in lacrima d’agnello non esiste e non è nemmeno esistito un Carlo Cracco reale che abbia pronunciato quelle parole.

Ma la realtà supera sempre la fantasia e dunque quel famigerato manipolo di animalisti di cui parlava Einstein ha individuato la notizia e dato per buone le parole di Lercio.it, prendendo di mira non solo il sito ma anche lo chef Cracco.

La notizia ha iniziato a diventare virale a colpi di indignazione senza che nessuno di questi geni avesse per un attimo acceso il suo cervello d’agnello e verificato la fonte.

Ecco quindi scatenarsi le più dotate menti del cosiddetto “popolo della rete”.

Dovrai morire prima o poi, Bastardo Infame“, “Spero che un destino crudele condisca te“, “Disgustoso“, “Fai Schifo” e molto altro che non ripetiamo in questa sede per buon gusto.

Cracco sull'agnello condito da vivo

Cracco si è sentito in dovere di chiarire la falsità della notizia e lo stesso Lercio è intervenuto nella smentita burlandosi nuovamente dello chef (in maniera scherzosa).

Gentile Chef, ci dispiace molto aver spoilerato il suo menù pasquale, ma il diritto di cronaca viene prima di tutto. No, a parte gli scherzi, è solo una delle nostre fake news, d’altronde su di lei ne girano molte. Per esempio c’è quella che dice che lei farebbe la pubblicità alle patatine in busta! E c’è qualcuno che ci crede!

Chi è deluso dal fatto di non poter assaggiare l’agnello in lacrima d’agnello dovrà ora farsene una ragione.

Ci resta però una curiosità: quale sarà la ricetta segreta della Gallina bagnata in salsa bianca di Bruno Barbieri? Possiamo chiederlo al popolo della rete, chissà questa volta cosa ne esce fuori.

[Crediti | Link: Lercio.it, Difesasperimentazioneanimale, Facebook]