Dal fruttivendolo come da Manolo Blahnik, ditemi quando è cominciata

Dal fruttivendolo come da Manolo Blahnik, ditemi quando è cominciata

Questo non é un post anti-OGM, non é mia intenzione dire che si stava meglio quando si stava peggio, e neanche che quello che è sempre stato in un dato modo non debba cambiare mai. Qui si parla di quelle stranezze operate dal mercato solo in virtù di ammiccanti strizzate d’occhio alle nostre elucubrazioni estetiche a tutti i costi.

Il reparto della frutta e verdura oggi si lancia in due filoni estetici opposti e contrastanti.

Da una parte i mercati dei contadini che presentano frutta e verdura un po’ bitorzoluta e a volte anomala, sfruttando le imperfezioni di natura: ci sono le pere brutte, le arance coi “figli”, i peperoni in stato interessante e altri ortaggi che sembrano usciti male.

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Dall’altra ci sono i reparti ortofrutta quasi glamour dei supermercati e delle gioielerie per food lovers, dove si possono comprare verdure volutamente nane, con colori anomali e (in qualche caso) che sembrano provenire dal futuro. Non ci avete fatto caso? Eccole, divise per categorie.

Carote baby

Le nane.
Vince su tutte la carota baby, che fa tenerezza al solo sguardo, roba che ti vengono i rimorsi di coscienza al solo pensiero che possa essere masticata. Ma ci sono anche i finocchi mignon (incontrati in un negozietto in Liechtenstein), il cavolo cappuccio in miniatura e le melanzane bonsai, quelle per cui bisogna stare attenti se no si va in galera.

Pomodoro nero

Le colorate.
Vince il cavolfiore a mani basse: il bianco quest’estate non tira, quindi perché non puntare sull’arancione, sul viola e sul verde acido? Esiste anche il kiwi gold che ha la stessa buccia di sempre, ma al suo interno ha un cuore giallo giallo. E che dire del pomodoro nero? Black tomato is the new black!

Pluerry

Le mescolate.
C’erano una volta i mapi, mix acidissimo tra pompelmo e mandarino. Oggi, le cose ci sono un pochino sfuggite di mano: si chiama frutta ibrida e non temete, non c’entra nulla col pesce a tre occhi dei Simpson. C’é il tayberry che mescola lampone e mora, il pluerry (tenetevi forte e immaginate sotto i denti nello stesso momento ciliegia e prugna), e poi il grapple, una specie di mela aromatizzata all’uva.

“Ciao, fai merenda con me con un orangelo?”