Gelato artigianale: chi sale e chi scende a Roma

Gelato artigianale: chi sale e chi scende a Roma

All’ombra del Cupolone non c’è solo la carbonara. Dopo aver fotografato Bologna dal lato “gelato artigianale“, ora è tempo di indagare la situazione di Roma, satura più che mai di gelaterie di ogni stregua. Diciamolo subito: qui il livello sale, e l’aspettativa si fa più severa.

Alcuni indirizzi restano di eccellenza assoluta, altri appaiono un po’ come dei ruderi in fase di declino stile Grande Bellezza gelatiera (sempre affascinanti, ma pieni di malinconia per quello che fu), poi c’è anche chi mette la testa fuori dal guscio e si affaccia con buone nuove sul mercato.

Tra gelaterie artigianali al top, vecchi leoni sulla piazza ormai sopravvalutati e emergenti pieni di gustose speranze, ecco il nostro report sul gelato romano.

2 GELATERIE AL TOP

Otaleg, Roma

OTALEG, Viale dei Colli Portuensi 594

Quello che Dissapore ha eletto come gelato più buono d’Italia nel 2014 continua a dominare dall’alto della sua posizione il panorama del gelato a Roma. Quello trascorso è stato un anno molto intenso per Marco Radicioni, la cui fama ha valicato i patri confini fino a materializzarsi in quel di Parigi, dove il nostro ha filiato una dependance/boutique con le sue ricette, chiamata (sigh) il “Gelato del Marchese“.

Ma solo da Otaleg a Roma si può assistere al vero one-man show di Radicioni: gusti dai sapori decisi (su tutti, la liquirizia) e abbinamenti che non hanno limiti, se non la sua fantasia. Da questo coraggio artigianale nasce, ad esempio, il pecorino alla scorza d’arancia candita o il carota e mandorle.

Se ora vi ho messo la pulce nell’orecchio e volete provare un po’ di tutto, sappiate che è impensabile andare da Otaleg a tarda serata: qui le vaschette ad un certo punto si svuotano e non si ripresentano se non il giorno dopo, naturalmente freschissime.

La Gourmandise, Roma

LA GOURMANDISE – via F. Cavallotti 36/b

Arte è gusto sono i proclami di Dario Benelli, che dal suo piccolo negozietto di Monteverde riesce a estasiare i palati raffinati della capitale. Anche questo è un locale massima espressione della personalità di un gelatiere (lui peraltro schivo di carattere) con le proprie disisincrasie professionali: qui solo coppete, con i coni non contemplati.

I gusti sono inebrianti già dal nome, ma non crediate che l’assaggio successivo tradisca le aspettative. Lampone all’acqua di rose, crumble di pere (senza latte), zafferano al croccante di noci, crema di timo e limone sono sono alcue delle proposte che vi faranno innamorare de la Gourmandise al primo appuntamento.

E poi i parfait. I semifreddi alla francese (la traduzione italiana sarebbe ‘perfetto) della tradizione declinnati nelle due varianti ‘merigato al caramello’ oppure con pinoli e mele. Goduriosamente da provare.

2 GELATERIE SOPRAVVALUTATE

Giolitti, nome già famoso quando Andreotti non aveva ancora i capelli bianchi (ma poi li ha mai avuti?) è entrato nella qualunque delle guide straniere cartacee dedicate a Roma. Oggi vive di sola rendita, di quei bei tempi in cui il gelato in Italia era tutto tranne che gourmet.

E San Crispino? Gelateria di altissimo livello, decantata in film e libri anglosassoni che ne hanno sancito fama e successo imperituri, ma che hanno portato alla nociva moltiplicazione dei punti vendita, facendo crollare, ahimè, la qualità del gelato. Vi ricordate? Ne avevamo parlato nella recente classifica delle 10 gelaterie più sopravvalutate d’Italia.

Oggi ne segnaliamo altre due.

Gelateria Gracchi

GELATERIA DEI GRACCHIVia dei Gracchi 272

Sì, proprio i Gracchi. Trattasi di una delle gelaterie romane più conosciute in zona Pantheon (mai entrata tuttavia nelle classifiche di Dissapore). Oggi soffre un po’ gli acciacchi di questa grande popolarità. Sarà colpa dei tempi moderni o forse dei palati che si sono affinati, ma il gelato dei Gracchi viene tacciato di eccessiva dolcezza, e talvolta la struttura non è vellutata come la memoria del passato ricorda.

A dispetto di tutto, le code per mangiarsi un cono rimangono lunghe e dai Gracchi il gelato si aspetta buoni buoni in fila col numerino in mano, alla faccia dei prezzi tutt’altro che popolari (23€/kg, porzione piccola a 2,50€).

La “sfortuna” è avere ben tre negozi in giro per la capitale, dove l’asticella del gelato di qualità è altissima: fossero stati in qualsiasi altra città d’Italia, non staremmo certo qui a discutere di sopravvalutazione, piuttosto di primi posti nella classifiche dei migliori.

gelato di pomponio neve di latte

NEVE DI LATTEVia Luigi Poletti 6

Dobbiamo ammetterlo: Roma è orfana di Ermanno di Pomponio, e noi con lei. Da quando non si intravede più la sagoma del gelatiere più scorbutico d’Italia nel laboratorio di fronte al museo MAXXI, il gelato ha perso non solo l’allure che non meno di due anni fa lo aveva fatto trionfare nella nostra classifica delle migliore gelaterie d’Italia 2013, ma pure il gusto con la G maiuscola, che non raggiunge più quei livelli mitologici.

Alcuni ingredienti sono rimasti, altri sono cambiati. L’unica cosa certa è che oggi che non possiamo più gustare quel gelato unico, e (come tutte le cose buone che non tornano più) il suo ricordo si candida ad entrare nel mito, oggi sparito dalla piazza che lo ritroverà nella leggenda. Ahinoi. 

2 GELATERIE EMERGENTI

Il pinguino, gelateria naturale

IL PINGUINO, GELATERIA NATURALEVia Silvestri 224

Già il nome, o almeno il “sottotitolo” (la ‘gelateria naturale’) è una dichiarazione d’intenti, con tutte le canoniche e declamate assenze di coloranti, emulsionanti o semilavorati industriali.

Cioccolati (diversi cru o specialità Valrhona), bacche di vaniglia, frutta fresca e croccante di pinoli home made sono tra gli ingredienti selezionati che Stefano Ferrara utilizza per le sue creazioni.

Doppio caramello, baklava, cheesecake: solo tre esempi dei gusti particolari che troverete nel bancone di questa gelateria, con in più la vera chicca, ossia il gelato con i biscotti romanissimi Osvego di Gentilini che a noi di Dissapore sapete già che piacciono tanto.

Gelateria petrini, menta romana

PETRINIPiazza dell’Alberone 16/a

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Nella nostra ricerca della novità, poi va (sempre) a finire che ci si infervora per l’ultima apertura di grido, tralasciando quelli che da anni danno del tu al Gelato con la G maiuscola.

E’ il caso di Petrini che figura nelle gelaterie emergenti, anche se più propriamente dovremmo indicarlo come un indirizzo evergreen che si muove sulla cresta dell’onda ormai da qualche decenni0.

Un po’ fuori dal centro e dalle mete più turistiche, oggi si ripropone alla ribalta grazie anche ai nuovi arredi dei locali che valorizzano i gelati proposti. Pezzi forti del menu sono i gusti allo zabajone, meringa, mandorla d’Avola e soprattutto il croccante, prodotto utilizzando un’apposita ‘bassina’ (la macchina che si vede nei banchetti delle fiere) posizionata in laboratorio.

Frutta rigorosamente a rotazione stagionale con gelati di stampo classico, ma anche qualche proposta sfiziosa.
Ideale per chi non vuole andare alla ricerca di stravaganze, ma ama il gelato che resta immutabile nel tempo, una sorta di copertina di Linus che ricorda i bei tempi andati dell’infanzia.