10 disastri: è la mia prima grigliata in giardino ma vorrei che fosse l’ultima

10 disastri: è la mia prima grigliata in giardino ma vorrei che fosse l’ultima

Ho sempre pensato che una grigliata sia un momento conviviale e sacro per sancire il rapporto uomo animale (in cui la seconda specie è rappresentata soprattutto da zanzare e mosche). E pazienza. Ma di ingredienti molesti nella grigliata in giardino ce ne sono parecchi, alcuni ineluttabili come l’Autan, altri invece sono semplicemente il frutto di inveterate e incomprensibili abitudini, sbagliate.

Se arrivate in giardino e vedete sullo sfondo il presunto cuoco con un cappello da pasticcere, un grembiule con il David di Donatello sulla patta e la carbonella ancora spenta girate i tacchi e fiondatevi nel più vicino Mc Donanld.

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Sarà un’esperienza gourmet comunque più esaltante.

Ecco dunque i miei 10 peccati capitali per la grigliata in giardino, se non siete d’accordo non avete che da dirlo.

1. L’Autan sulle mani.

autan

La prima precauzione da prendere, volenti o nolenti, una volta arrivati alla grigliata è l’immersione nell’Autan. In genere c’è sempre qualcuno che ne abusa, e lascia gli altri in balia delle fameliche zanzare tigre che, è notorio, si eccitano all’inverosimile, con l’odore di carne bruciata.

Siatene consapevoli, quel gustino chimico e amarognolo dell’Autan sulle vostre mani sarà il condimento ufficiale: dal pane alla costina, fino alla fetta d’anguria.

2. Il vino caldo.

vino caldo

Se l’ospite non è lungimirante, il problema della grigliata in giardino è il vino caldo.

Il massimo della vita, secondo solo alla costina bruciacchiata al gusto di Autan.

3. La carbonella dell’ultimo momento.

carbonella

Peggio ancora della carbonella di pessima qualità, quella che produce un odore simile a un pozzo di petrolio in combustione, è la carbonella che quando arrivi è ancora spenta.

Fuochisti improvvisati non sempre sanno che per preparare il barbecue occorre accendere la carbonella verso le tre del pomeriggio e soffrire sotto la canicola per ottenere delle braci a regola d’arte.

4. Le mosche sulle verdure.

mosche

Ma l’ospite previdente, invece di affumicarsi sulla carbonella ha preparato un bel buffet all’aria aperta per tutti i suoi ospiti.

Risultato: le mosche, eccitate come e più delle zanzare dall’odore di carne fresca, si posano vogliose sulle fettine di zucchine e sugli spiedini di mozzarella e pomodoro. Qualcuno potrebbe pensare: “Meglio tocchi a loro che a noi”.

5. L’insalata di riso.

insalata di riso

Altra mannaia: in attesa che la carbonella si scaldi e nel presentimento che si mangeranno costine al sangue, a casa dell’ospite dotato di poca fantasia non si può non trovare l’insalata di riso, cetriolini in scatola e immancabili insetti di cui sopra.

Se riuscite a farvi largo con il cucchiaio potrete ingollare qualche chicco sublime al sapore di olio di girasole.

6. I piatti di plastica.

piatti di plastica

Pare sia un’abitudine italica quella di spargere a piene mani orribili piatti di plastica bianca, con il fondino rugoso come quello dei tappetini per la doccia, ma inspiegabilmente comunque scivolosi.

Tagliare una salsiccia in un piatto di plastica con un coltello di plastica può essere usato come pratica penitenziale, l’indulgenza plenaria dovrebbe essere garantita.

7. I würstel.

Würstel

Sulla griglia ci sono costate e costine, fette di pancetta e lunghi rotoli di salsicce, a cosa servono quei due würstel industriali e bruciacchiati che nessuno vorrà assaggiare se non come ultima spiaggia, quando tutto il resto sarà già finito?

Facciamone a meno e avremo tutti un ricordo migliore di questa giornata.

8. Gli hamburger vegani.

vegan burger

L’amico vegano egoista che si presenta con una scatola di hamburger di soia surgelati, invece che con una bottiglia di vino o con un cabaret di paste, la prossima volta sarà lasciato a casa.

9. Quello che sa tutto sulla marinatura.

marinatura

E ci siamo, è venuto il momento di rigirare la carne sulla brace. C’è un tipo che non manca mai, quello che sa tutto sulla marinatura e che sfianca il cuoco con improbabili ricette a base di zucchero e salsa di soia, o misti di erbe raccolte sulle Ande.

Tenetelo d’occhio, se la carne arriva bruciata è sicuramente colpa sua.

10. Il Cocomero alle zanzare.

zanzare

Rieccoci da capo, a fine cena, l’inevitabile fetta di cocomero che promette frescura. Eppure bisogna fare i conti con il liquido zuccherino pronto a colare dappertutto rendendo viso, braccia e mani una carta moschicida al contrario.

[Foto crediti: motoclub tingavert, coloribus, the puglia, porta-porta, Ravenna e dintorni, settemuse, sodahead, mysia, Itaca nel cuore Annamaria]