Il meglio e il peggio dell’hamburger nel 2013

Il meglio e il peggio dell’hamburger nel 2013

Stando i testi sacri, se l’hamburger è riuscito a cucirsi addosso la carnale immagine anti fast-food di oggi, molto del merito va a Daniel Boulud, chef francese stabilito a New York, che tredici anni fa ha inserito nel menù del suo ristorante patinato un hamburger al foie gras da 29 dollari. L’azzardo premia, molti cuochi ai quattro angoli del mondo iniziano a giudicare l’hamburger degno di attenzione.

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Siamo alla fase due. Una diffusa ricerca della miscela perfetta per ottenere l’armonia tra consistenza e gusto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, ma l’hamburger non si limita a essere più buono, o se preferite “gourmet, diventa 100 per cento “glocal” valorizzando le risorse del territorio: chianina in Toscana e fassona in Piemonte.

Da testimoni che ennemila volte (troppe?) hanno raccontato l’impennata di popolarità dell’hamburger e le nuove amburgherie aperte a decine, prima nelle grandi città ora anche in provincia, non potevamo non riassumere il 2013 del nostro panino più amato. Come già fatto per il gelato.

hamburger burgeria torino wasabi

Il numero uno.


Tra gli assaggi del 2013 impossibile non premiare il Boswall Cheddar jr, uno dei panini limited edition (disponibili per un periodo limitato) preparati alla Burgheria di Torino.

La peculiarità del panino, insieme alla perentoria fetta di cheddar, il celebre formaggio inglese a pasta dura, risiede nella salsa maionese al wasabi: S – T – R – E – P – I – T – O – S – A.

orsone calabrone burger

Il più discusso.


Per alcuni anni il titolo è andato all’hamburgerdiberton, il panino congegnato dallo chef Andrea Berton (Pisacco, Dry e Berton a Milano). Nel 2013 l’hamburger gourmet senza se e senza ma è stato il Calabrone Burger, nel menu di Orsone, il ristorante friulano di Joe Bastianich, di ispirazione strettamente americana.

Chissà se ci saranno cameo per il nostro bramato panino nella terza edizione di Masterchef, al via domani sera su Sky Uno.

bruger bread street kitchen london

Le nuove aperture.


Tantissime, come abbiamo detto (alcune le trovate qui), anche se il ritmo frenetico, era prevedibile, ha già fatto qualche vittima.

Non per forza accomunate da prezzi spropositati hanno fatto meglio delle altre queste amburgherie: Burbee a Milano (cheeseburger a 7 euro), Marzapane a Roma (hamburger e patate a 10 euro), Well Done a Bologna (classic a 8.90 euro).

hamburger gourmet libro book ippocampo

Il Libro.


Sul finire dell’anno esce il libro che ogni smaliziato cultore dell’hamburger gourmet aspettava, una strenna di Natale davvero ideale. Si chiama proprio così, Hambuger Gourmet, lo scrivono gli eroi  di Blend, amburgheria parigina catapultata in pochi mesi nel ristretto novero delle migliori del pianeta. L’idea di replicare a casa le ricette di Victor Garnier, il boss di Blend, trascina i fan nell’entusiasmo.

Tra questi anche noi di Dissapore, che raccontavamo Blend entusiasti un anno fa, e che abbiamo distribuito ricette dal libro a piene mani (un paio le trovate qui e quigran chianina mc donald's cipolla

L’idea di marketing.


Ingolosito dalle nefandezze del ministro leghista Zaia, colpevole di aver svenduto il Made in Italy a McDonald’s per quattro denari con i panini McItaly, e dalla debolezza di maestro Marchesi (Gualtiero), che per il diavolo tentatore del fast food s’era inventato Vivace e Adagio, nel 2013 abbiamo dovuto vedere il Gran Chianina e il Gran Piemontese, panini fatti MALE con carne toscana e piemontese.

Il problema è che a distanza di qualche tempo ci stiamo ancora indignando, segno che il trust di cervelli del marketing McDonald’s continua a colpire nel segno.

hamburger gordon ramsey londra

L’ingrediente must-have.


Scommettiamo che sarà il must-have del 2014? Si chiama Sriracha, in Italia non l’ha ancora vista nessuno, ma le amburgherie più intraprendenti si stanno sbattendo per inserire nei loro menu la salsa piccante di origine thailandese con cui Gordon Ramsay farcisce i suoi hamburger gourmet. Gli ingredienti della salsa sono: peperoncino, aceto distillato, aglio, zucchero e sale.

Eppure di recente si  è parlato di Sriracha per un motivo non proprio edificante. A Los Angeles, un giudice ha ordinato la chiusura temporanea della fabbrica dove si produce, sino a quando gli odori pestilenziali che ammorbano i vicini non spariranno.

hamburger artificiale

Il più costoso.


In estate vi abbiamo dato conto delle degustazioni del primo hamburger realizzato con carne artificiale, creata in laboratorio insomma, dopo anni di ricerca costati la bellezza di 250mila dollari. Comunque la pensiate, ovvero che sia un futuribile rimedio per la fame nel mondo, o un ridicolo esperimento di genetica impazzita, ricordate quando usate Google, che il principale finanziatore degli studi è Sergey Brin, cofondatore del motore di ricerca.

E con questo, buon 2014 a tutti i fratelli dell’Internez fissati per l’hamburger.