Una tazza di cereali a 5 € provoca la rivolta in un quartiere di Londra

Una tazza di cereali a 5 € provoca la rivolta in un quartiere di Londra

Conseguenze inaspettate del gastrofighettismo. Immaginate che esista un posto in un quartiere a est di Londra, dove trovarvi al sabato con gli amici per consumare la colazione. Fin qui nulla di nuovo, se non fosse che in questo locale, dal simpatico nome di Cereal Killer Cafè, si consumano solo tazze di latte con cereali. Ora immaginate che mentre state portando alla bocca un cucchiaio traboccante di rice krispies, entrino nella sala degli uomini incappucciati che brandendo torce infuocate e secchi di vernice, gridano slogan contro i proprietari e distruggono le vetrine del locale.

Sembrerebbe l’incipit di un film di Tarantino se non fosse tutto vero.

Prima di tutto esiste davvero un locale dal nome Cereal Killer Cafè, in un quartiere a est di Londra –Brick Lane– ed è davvero un bar che serve solo tazze di latte con cereali. Il problema è che qui una tazza di latte con i Cheerios o i Coco Pops la paghi 5 euro.

Londra, proteste a Brick Lane

Aperto nel dicembre del 2014 da due fratelli nordirlandesi, i belli e barbuti Gary e Alan Keery, che hanno avuto l’idea mentre erano sbronzi, è diventato presto il simbolo della gentrificazione del quartiere di Shoreditch, un quartiere popolare, con prezzi popolari che ha visto a poco a poco la comparsa di “turisti dell’upper class” che in questi quartieri che fanno “tanto colore e calore” consumano pasti e comprano case, vestiti e servizi facendo lievitare a poco a poco il costo della vita.

Cereal Killer Cafè

Cereal Killer Cafè dopo l'assalto

Ecco perché sabato 26 alcuni manifestanti della “Fuck parade“, abitanti del quartiere, hanno protestato poco pacificamente al grido di “Fuck cereals! What’s wrong with eggs or toast?” nei confronti di questo locale bizzarro e di successo (sulle pareti campeggia un mosaico dedicato a Hannibal Lecter fatto con i Cheerios) come dei tanti che nel quartiere propongono cibi o prodotti a prezzi decisamente superiori a quelli di una zona della città che definiremmo popolare.

Il fenomeno a pensarci bene non è nuovo. Zone urbane popolari che vedono il fiorire di locali “alternativi” o “finti alternativi” (in certi casi basta un’idea banale come la tazza di cereali) e attirano curiosi delle upper class alla ricerca di quel calore e colore di cui mancano i “pettinati” quartieri residenziali (Pigneto a Roma, qualcuno?)

Ciao a tutti!! Dopo le tante critiche sulla mia proposta di dividere Roma nord da Roma sud (e utilizzare Roma sud come sede per gli immigranti)… ho deciso di proporre una super soluzione alternativa per salvare la parte disagiata delle città e riunire tutta Roma! SOSTENETEMI!!! Kissiniii :* :* :*

Posted by Martina Dell’Ombra on Sabato 3 ottobre 2015

 

A proposito, non perdetevi la spiegazione degli eventi data dall’attrice Martina Dell’Ombra nei panni di una youtuber rampante.

Gastrofighetti, hipster modaioli o altre specie umane ancora da classificare spendono, spendono anche tanto e fanno aumentare prezzi dei servizi e dei locali quindi il costo della vita. In breve la zona popolare diventa una riserva per alternativi che di alternativo non ha più nulla: né il fascino popolare, né quello dei locali alla moda, visto che nel giro di un anno o due solitamente si svuotano.

Cereal Killer Cafè, menu

Viene da chiedersi, anche col cibo tutto è concesso? O meglio, anche con i cibi “poveri” come il latte e i cereali? Ben venga un locale del genere, nulla da condannare, però perché escludere molti con prezzi non sostenibili?

Verrebbe da malignare che forse, aprire un locale popolare in un quartiere popolare distrugge qualsiasi fascino.

Cereal Killer Cafè, interno

Cereal Killer Cafè

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Certo da un lato locali come questo fanno conoscere ai molti zone delle città che rimarrebbero sconosciute evitando i quartieri ghetto ma di certo il pericolo di “locali riserva” aumenta. Alla fine tutti vogliamo essere parte di qualcosa, riconoscerci in qualcosa, raccontarci di fare delle cose alternative, esclusive.

Ma serve davvero un locale che vende a prezzo triplicato un’esperienza che potresti vivere tranquillamente con gli stessi amici a casa tua? Abbiamo così bisogno del packaging per invogliarci a mangiare una tazza di cereali con i nostri amici?

Forse i cibi così come le esperienze diventano affascinanti quanto più sono esclusivi e costosi. Allora davvero non importa di cosa si tratti a volte anche una tazza di cereali se ti concentri sa di champagne.

Dipende tutto dal packaging.

[Crediti | Link: Guardian, Today, immagini: Guardian, Daily Mail, Mirror]