McDonald’s: Napoli risponde ironica allo spot contro la pizza, niente indignati professionisti stavolta

McDonald’s: Napoli risponde ironica allo spot contro la pizza, niente indignati professionisti stavolta

Pan per focaccia, o meglio, pizza per panino. Lo scontro titanico fra pizza e Happy Meal prosegue (e si conclude) con il contrattacco del popolo napoletano, capeggiato in quest’occasione dal food blogger partenopeo Puok e Med, al secolo Egidio Cerrone.

Per chi si fosse perso la sfida gastronomica dell’anno, tutto inizia con il famigerato spot di McDonald’s, dove un bimbo protagonista esprime la sua eterodossia gastronomica facendo coming out e dichiarando di preferire l’Happy Meal alla pizza. [related_posts]

Vade retro, Ronald!

Lo spot, subito etichettato come discriminatorio nei confronti della pizza, scatena polemiche di ogni gusto e genere, arrivando sino in Parlamento: in particolare i “cittadini” del Movimento Cinque Stelle ci vedono il solito “gombloddo” e chiedono non solo di oscurare lo spot incriminato, ma anche di ritirare McDonald’s come sponsor da Expo 2015.

Secondo Luigi Di Maio la colpa è tutta di Renzi, che “non difende l’Italia e le sue tradizioni”.

Poi tocca ad Alfonso Pecorario Scanio (?!?) primo sostenitore della pizza come patrimonio dell’UNESCO, a lanciare una petizione su Change.org dove ribadisce la necessità di ritirare lo spot.

Mancava solo un servizio di Neri Pupazzo con relativo televoto finale e il cerchio si sarebbe chiuso degnamente.

Mcdonald's, risposta allo spot contro la pizzaMcdonald's, risposta allo spot contro la pizzaMcdonald's, risposta allo spot contro la pizzaMcdonald's, risposta allo spot contro la pizzaMcdonald's, risposta allo spot contro la pizza

Per fortuna ci ha pensato Puok e Med: invece di ridicoli appelli o inutili petizioni, il blogger ha realizzato un divertente video in cui risponde a McDonald’s con gli stessi mezzi e sfruttando tutta l’ironia e la sagacia di classe partenopea.

Il video, pubblicato su YouTube (e segnalatoci dal nostro lettore Salvatore) e su Facebook (dove ha raggiunto migliaia di condivisioni), riprende il canovaccio dello spot Happy Meal, questa volta ribaltando situazioni e preferenze.

Vediamo quindi un bimbo – con famiglia al seguito – già schifato, che avanza in coda a un McDonald’s e, alla richiesta di una premurosa cassiera “e tu che cosa vuoi?”, risponde perentorio: “Papà, ma ch’amma fa cu’ sta schifezza? Io voglje ‘a pizza!

Cambia l’ambiente, musica allegra e famigliola in esterno, assistita dallo stesso Puok e Med in versione pizzaiolo, pronto a porgere una margherita baby al piccolo affamato, idolo dei cuori partenopei, che addenta subito la pizza piegata a portafoglio o a libretto, come molti altri bimbi nei paraggi.

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Ecco il claim finale: “Tuo figlio non ha dubbi. Pizza a portafoglio. n’euro, n’euro e cinquanta” con un jingle finale che fa il verso a quello di McDonald’s.

Standig ovation per Puok e Med, che invece di strillare e sbraitare o di fare l’indignato professionista, ha mostrato come rispondere in maniera intelligente e ironica a una pubblicità provocatoria, sfidando l’avversario sullo stesso piano comunicativo, evitando di andare a piangere dalla mamma per chiedere la punizione di quei brutti e cattivi Americani delle Multinazionali.

Mcdonald's, risposta allo spot contro la pizza

Questa è la risposta che mi sarei aspettato da parte di chi si è sentito attaccato commercialmente dallo spot di McDonald’s, non le solite fregnacce da riunione di condominio.

Proprio ora che la cosa si stava facendo divertente, lo scontro finisce qui: la campagna pro Happy Meal di McDonald’s dovrebbe essersi conclusa la scorsa domenica e non la vedremo più in TV.

I pizzaioli potranno tirare un sospiro di sollievo, la pizza è salva e non rischia più l’estinzione; Alfonso Pecoraro Scanio ora potrà concentrarsi sul lanciare una nuova e indispensabile petizione; McDonald’s, infine, dovrà solo pensare al prossimo simbolo italico da attaccare, visto che contro la pizza alla fine è andata più che bene.

[Crediti | Link: Dissapore, Beppe Grillo, Change.org, Facebook/Puok e med]