McVeggie e Coca Life: pranzo vegetariano da 768 calorie

McVeggie e Coca Life: pranzo vegetariano da 768 calorie

McDonald’s e Coca Cola: da queste due multi-premesse, secondo voi, è possibile cavare un pranzo green? Ossia uno di quei pasti senza sensi di colpa, dai quali raccogliere anche un minimo di soddisfazione? Oggi ci ho provato, con due prodotti nuovi fiammanti sul mercato: McVeggie, il primo hamburger vegetariano della catena americana in edizione limitata per Expo e Coca Cola Life (acquistata in Svizzera, perché ancora in Italia non si trova).

La sfida è ardita: da una parte broccoli, piselli e carote, dall’altra bandito lo zucchero e via libera alla Stevia, il dolcificante di origine vegetale sdoganato dal mondo salutista. [related_posts]

Iniziamo dal prezzo: il McVeggie costa 4,40 euro, la Coca Cola (con cambio aggiornato) circa 1,30 (la bottiglietta con etichetta inedita verde da 500 ml.)

I numeri, quindi: meno di 6 euro per un pranzo con velleità salutari, almeno nella teoria, almeno in quello che raccontano gli uffici marketing.

Il fatto è che, poi, come è accaduto in altre occasioni, ci si ritrova a fare i conti non solo con una somma di calorie spropositate (oltre 3 mila oltre 700 calorie dell’hamburger senza hamburger e 68 per la Life), ma anche con dei gusti inediti che manco ad accontentarsi riescono a strappare un sorrisetto.

Vediamo il dettaglio

McVeggie

McVeggie aperto

McVeggie con coca cola Life

Al primo morso del McVeggie vince la scamorza affumicata (visto che imparo subito che veggie sta per vegetariano e non vegano), poi al secondo rientra in scena l’onnipresente salsina da multinazionale omologata, e solo al terzo si sente l’hamburger vegetale.

McDonald’s dice di essersi ispirato a una ricetta indiana: l’ispirazione però resta solo un’intenzione, visto che le spezie non si sentono, e a dirla tutta non si capisce bene nemmeno il gusto della polpetta, che invece assomiglia pericolosamente alle patatine e sa unicamente di frittura.

L’impanatura, mannaggia a lei. L’impanatura ammazza tutto l’hamburger, che a sua volta viene ucciso dalla scamorza, che poi viene letteralmente schiaffeggiata dalla salsa. Il tutto, comunque, con brevi e piccoli sprazzi di amarognolo dato dalle 5 foglioline di rucola.

Certo che così è inutile. Dallo spot tv avevo capito che fosse quasi etnico. Dallo spot tv i pomodori sembravano vivi. E poi, nonostante non sia del tutto sprovveduta su quello che ti fanno vedere e quello che ti danno davvero, resto delusa. Sempre: è una storia antica, quella del mio ottimismo, e del credere come un’allocca alla buona fede degli altri.

E’ il momento di mandare giù il malloppone, quindi cerco conforto nel sapore standard e comfort della Coca Cola. E qui, il dramma inaudito.

Coca Life e McVeggie chiuso

Ripieno MCVeggie

McVeggie, morso

La Life pare sgasata, pare senza anima, pare l’ombra dell’ombra della Coca Cola che conoscete. Mi aspettavo esplosioni di simil-liquirizie nel bicchiere, dato che la stevia nel caffè di solito mi fa quell’effetto. Invece nemmeno quelle: la Life fa schifo e, per non essere tacciata di ideologismo anti-multinazionale a priori dovete sapere che io sono una di quelle che ama la Zero, ecco l’ho detto.

Non migliora, ve lo assicuro, nemmeno al secondo o terzo sorso, quando la schiuma svanisce e resta la sostanza.

La tragedia vera è che la sostanza non c’è, non esiste, si è persa nelle stanze di qualche alchimista che evidentemente aveva mangiato pasta e fagioli con troppo pepe a pranzo, e a farla breve semplicemente sembra di bere una Coca Cola sbiadita e con ricordo vago e lontanissimo di fetta di limone che fa tanto anni ’80.

Missione fallita: ora, oltre ad avere mangiato malaccio, mi sento anche in colpa.

Ho evitato l’aspartame, ho assunto verdura e stevia, ma mi resta quel retrogusto di insoddisfazione, nonostante il mio fabbisogno calorico sia a credito con la mia stazza da qui a dopodomani.

[Crediti | Link: Dissapore, immagini: Carlotta Girola]