Patate fritte con 19 ingredienti: volevate saperlo voi clienti di McDonald’s ?

Patate fritte con 19 ingredienti: volevate saperlo voi clienti di McDonald’s ?

Bastano 19 ingredienti e le patate fritte di McDonald’s vanno giù, così avrebbe potuto cantare Mary Poppins se avesse lavorato in un McDonald’s, soprattutto dopo aver scoperto la magia che si nasconde dietro al gusto universale delle sue patatine fritte, ovvero la lista ufficiale degli ingredienti indispensabili a realizzare i tuberi fritti e dorati della catena americana.

Già in precedenza ci eravamo soffermati sui 17 (diciassette) ingredienti usati per la produzione e cottura della patatine di McDonald’s, (non vorrei dire l’avevamo detto, ma ecco… l’avevamo detto) ora l’azienda ha deciso di stupire e stravolgere il nostro stomaco con alcuni nuovi video che contengono altri dettagli ufficiali sulla lista degli ingredienti.

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Una lista che ora pare ancora più nutrita e meno nutriente, salendo a ben 19, alcuni dei quali ripetuti.

19 è il numero mostrato da Grant Imahara, ex conduttore della trasmissione di MythBusters – Miti da sfatare che in questo caso sembra proseguire l’attività del suo ex programma sfatando il mito che gli ingredienti delle patatine fritte siano semplicemente olio e patate.

Per fortuna le patate ci sono ma a queste si aggiungono:
— olio di colza
— olio di semi di soia
— olio di semi di soia idrogenato
— un ottimo aroma naturale di carne (definizione che sembra un ossimoro)
— grano idrolizzato
— latte idrolizzato
— acido citrico
— dimetilsilossano (un antischiumante)
— destrosio (zucchero)
— pirosfato acido di sodio
— sale…

e se ancora non bastasse continuiamo con altro olio di colza, olio di semi di mais, olio di colza, olio di semi di soia, olio di semi di soia idrogenato, terz-butil-idrochinone (una sorta di antiossidante), acido citrico, e infine ancora il dimetilsilossano, che malgrado il nome spaventoso è un additivo messo lì solo per evitare che l’olio schizzi, e comunque non il genere di cose che le nonne usano per fare i tortellini.

Lo scopo di questo blob di ingredienti è quello di creare una soluzione in grado di mantenere le patate sempre croccanti e dorate: anche l’occhio vuole la sua parte, ma la parte che spetta allo stomaco forse è meno desiderabile.

Insomma, se volete riprodurre a casa vostra le patate di McDonald’s ora sapete cosa includere nella vostra prossima lista della spesa, oltre all’ultima versione de Il Piccolo Chimico, per riuscire a sviluppare la formula magica in grado di restituire lo stesso sapore alle vostre papille gustative.

Per una volta le papille gustative di noi Europei sono forse un po’ più fortunate: grazie alle maggiori restrizioni delle leggi dell’Unione Europea, gli ingredienti nel Vecchio Continente si riducono solo a sette, come confermato da McDonald’s stessa al Corriere.

Noi Europei dobbiamo rinunciare purtroppo al “naturale aroma di manzo” & Co. e accontentarci dei soli destrosio, difosfato disodico, olio di girasole e olio di colza, antischiumante e sale. Ah sì, anche le patate, ce le stavamo quasi dimenticando, che sbadati.

A McDonald’s va comunque riconosciuto lo sforzo nel voler essere “trasparente” rispetto alle sostanze usate nelle sue procedure alimentari. L’obiettivo di questi video non è certo sensibilizzare l’avventore tipico e habitué del fast food, che probabilmente continuerà a mangiarsi le sue patatine senza sapere – e senza chiedersi – se quelle che sta mangiando sono davvero solo patatine.

L’obiettivo è invece quello di mettere a tacere i gastrofighetti complottisti e le loro ipotesi sulla vera natura delle patatine di McDonald’s, riuscendo allo stesso tempo a dar loro ancor più materiale per alimentare possibili polemiche.

[Crediti | Link: Dissapore, Corriere, Wikipedia]