Presentazioni: la descrescita felice della guida Michelin 2013

Presentazioni: la descrescita felice della guida Michelin 2013

L’altro giorno abbiamo raccontato in diretta la presentazione della Guida Michelin 2013, intanto grazie per la partecipazione, ma 25mila letture dopo voglio dirvi che quando uno sbaglia, sbaglia, e questa volta ho sbagliato. Arrivata alla periferia di Milano, in via Uruguay – zona San Siro – presso l’austero Istituto Alberghiero Carlo Porta, ho pensato che la strada sempre più incerta impone sobrietà e pudore economico anche alla super guida Michelin.

Per questioni di visibilità, immagino infatti che una scuola alberghiera per l’enogastronomia e l’accoglienza turistica abbia tutto l’interesse a ospitare la guida dei ristoranti e degli alberghi più importante del mondo, mettendo a disposizione strutture e servizio, curato dei ragazzi dell’istituto, a costo zero.

Si potrebbe dire: ecco, questi della guida Michelin che se la tirano più della Bellucci, manco due euri per un evento come si deve vogliono spendere, basta! Meglio la guida Foodies del Gambero Rosso (che peraltro, con scelta non esageratamente strategica, veniva presentata a Roma lo stesso giorno della Rossa).

Eppure.

L’evento nell’istituto alberghiero è senz’altro costato meno, ma lasciatemelo dire, è un caso di decrescita felice. Una scelta intelligente, coerente per logica e principio.

Come faccio a dirlo? Lo dico perché ho visto i ragazzi. Tanti, orgogliosi, emozionati. In divisa. Salutavano, andavano incontro agli ospiti, li accompagnavano all’ascensore, indicavano la strada, chiamavano i taxi, sorridevano, aiutavano. Per non parlare degli studenti impiegati nelle cucine, con tanto di cappello autografato da Massimo Bottura e gli occhi luminosi, ottimisti, proiettati verso un futuro fatto di traguardi da raggiungere e obbiettivi da realizzare. Sono stati bravissimi, al di sopra di qualsiasi aspettativa.

Insomma, alla fine cos’è che conta? Noi giornalisti e blogger e gourmet che ronziamo intorno alla Rossa e vogliamo vedere, arrivare prima, toccare, divorare? O magari loro, i cuochi, i neo stellati emozionati, commossi e orgogliosi?

Oppure, forse, di tutta questa storia, conta il sostegno a chi (1374 studenti) sta ancora imparando e che, anche grazie a questa esperienza, deciderà con più determinazione quale futuro provare a prendersi?

Senza troppa retorica, faccio i miei complimenti alla guida Michelin per la scelta. Seguendo questo esempio mi piacerebbe si organizzassero le più importanti mostre d’arte nei licei artistici o i premi letterari in quelli classici. Ben venga l’attenzione verso i giovani e se c’è un risparmio di denaro, tanto meglio. Perché alcuni valori, concedetemelo, valgono più delle polemiche.

[Crediti | Link: Dissapore, Immagine: Vera Classe]