Italobox stroncati subito dai blog gourmet: “buoni ma scarsi”

Dopo qualche decennio di ChefExpress forse siamo da capo a dodici. Perlomeno nel fantastico mondo di Italo, il treno della Ntv di Montezemolo e Della Valle nato per fare concorrenza al Freccia Rossa di Trenitalia sull’alta velocità, che a furia di sentirne parlare gli italiani hanno affollato nel ponte del 25 aprile-1° maggio come fosse una nuova giostra. L’era del libero mercato ferroviario è iniziata, abbiamo trovato gli effetti normali che cercavamo, la puntualità, il biglietto per un sedile non macchiato, un annuncio che non gracchia, un gabinetto non repellente ma di riprendersi il piacere di mangiare in treno non se ne parla.

Perché continuiamo a ravanare nelle Italo box, ispirate al “bento”, scatola porta pranzo giapponese, ma con i sapori della tradizione italiana di Eataly, la griffe del mangiar buono di Oscar Farinetti, chiusi in barattoli di vetro? Perché finalmente qualcuno li ha aperti e mangiati, non ci si poteva rifugiare nei soliti silenzi da pesce in barile.

Il blog Puntarella Rossa è sceso dal nuovo, fiammante, Italo pensando: “che fame“. Nonostante l’Italobox Ortolano, 20 euro, aperto, scrutato, fotografato e finalmente mangiato.

“Ecco cosa contiene il box: un vasetto di Involtini Bicolore: rotolini di carote o zucchine con un ripieno fatto di riso, grana padano, basilico, mandorle, noci, prezzemolo, olio, limone e aceto; un barattolino da 50 grammi di crema di parmigiano reggiano da spalmare, neppure tanto agilmente, su tipici crackers sardi, i Bistoccu. Due biscottini secchi, una bottiglietta d’acqua e un caffè espresso Illy, servito dopo”.

Va detto perlatro, che l’accesso agli Italobox è riservato ai soli passeggeri degli ambienti Club e Prima (su Italo di classi c’è solo la Prima, perché “seconda classe” fa tristezza, e allora si chiama Smart.). Gli altri dovranno farsi bastare solo l’angolo snack: due macchinette che dispensano merendine Bauli, Kit Kat, crackers, bottigliette d’acqua, succhi e bevande calde. Merendine 2 euro, espresso 1,50.

“A onor del vero, chi ha avuto il piacere di assaggiare gli involtini preparati da Ursini (nota azienda del settore oli di Fossacesia, Chieti), potrà dire che sono una vera delizia. Ma una bontà così apre lo stomaco e non merita proprio di essere seguita da una poltiglia al formaggio”.

Una più edificante (meno deprimente) alternativa alle 380 calorie dell’Ortolano potrebbero essere gli altri due Italobox, Gustoso (22 euro) o Tagliere (17 euro), oppure si può chiedere sul sito di Italo alla prenotazione del biglietto il Piatto Speciale: altro vasetto (ancora?) con pasto “eventualmente scaldabile”.

Altrimenti, per sentirsi appagati e finalmente sazi, il consiglio è portarsi un panino ben imbottito e godersi a stomaco pieno il wi-fi, se non dà forfait come nel viaggio inaugurale, i film e i tigì dagli schermi al soffitto della carrozza Smart Cine, le poltrone in vera pelle.

Siamo gastrofanatici, scusate se esistiamo.

[Crediti | Link e immagini: Puntarella Rossa]