O meglio o niente: ristoranti, anzi, trattorie cinesi a Milano

O meglio o niente: ristoranti, anzi, trattorie cinesi a Milano

Qualche anno fa mi capitò di cenare con una ragazza di origini cinesi che abitava, come me, nella Chinatown di Milano, grossomodo corrispondente a via Paolo Sarpi e dintorni. In una classica trattoria cinese (rimasta a lungo tra le mie preferite anche per il fatto di avere in menu un piatto indicato come “saliva di pollo”, che non ho mai avuto cuore di ordinare), facemmo una scorpacciata di cibo tipico. Mi sembrò un’ottima occasione per porle un quesito su cui mi arrovellavo da tempo: “Qual è il miglior ristorante cinese di Milano?” Lei scrollò le spalle e rispose: “La verità è che sono un po’ tutti uguali”.

Questo per dirvi che anche se vi propongo qui una lista delle mie trattorie cinesi preferite a Milano, vale la pena tenere conto che lo faccio con l’atteggiamento rilassato di chi pensa che in questi ristoranti si mangi circa il 30% meglio della media. Quindi, continuiamo a esplorare! Aspettatevi di spendere intorno a 15, 20 € a testa, che diventano 25-30 per Lon Fon.

Le trattorie si trovano (di nuovo, con l’eccezione di Lon Fon) nel quartiere cinese, che la pedonalizzazione di via Paolo Sarpi sta trasformando in una piacevolissima Chinatown di vetrina. Dalla lista ho escluso “il cinese con pretese”©, come Bon Wei, Ta Hua, Ba Asian Mood, ristoranti in senso proprio e non trattorie.

Per andare sul sicuro: Jubin, via Paolo Sarpi angolo via Bramante. 
Jubin è il ristorante per tutte le stagioni: ci si può portare l’amico che guarda al cinese con sospetto così come i parenti xenofobi (anche se la mia personale opinione è che non dovreste frequentarli). Il menu è multiforme (cinese, thailandese, giapponese) come il locale: costruito con aggiunte e rimaneggiamenti successivi, ha almeno 4 stili diversi. Entrando da via Paolo Sarpi ha l’aria del ristorante giapponese, al piano di sopra l’ambiente è quello del ristorante cinese classico, mentre dal lato di via Bramante ci sono le sale più spoglie – e più autentiche. Se siete in tanti potreste riservare una delle piccole stanze in cui spesso rumorosi gruppi di soli uomini partecipano a pantagruelici banchetti. La cucina fa orari molto allargati e il cibo è sempre buono: con il granchio stufato con zenzero e cipollotti e i ravioli alla piastra si va sul sicuro.

Per trovare il cinese vero, ma vero vero (poi non dite che non vi avevo avvisato): China Long in via Paolo Sarpi, 42
China Long, al 42 di Paolo Sarpi, non va confuso con Long Chang, un numero civico più in là, all’angolo con via Aleardi. Lo staff tutto al femminile e il garbo nel servizio (una volta la proprietaria mi ha abbracciato. Non mi era mai capitato che una persona cinese mi abbracciasse) riscaldano un ambiente che sarebbe altrimenti un po’ anonimo. È rapidamente diventato il posto che preferisco sia quando voglio far assaggiare a qualcuno piatti cinesi diversi dai soliti, sia quando progetto un prolungato pranzo domenicale con l’usuale abbondanza di bambini, cani e bottiglie di birra. Tra i miei piatti preferiti, i minuscoli gamberetti fritti serviti freddi con il coriandolo, il toufu casalingo, il riso ai germogli di senape.

Per poter dire “Conosco un posticino”: Hua Cheng in via Giordano Bruno, 13
Il diminutivo Hua Cheng ha una sola, minuscola vetrina, e “sei tavoli stesi per orizzontale tipo corsia degli ospedali dei film di guerra del ’50” (come dice Walter Fontana). È una vera trattoria familiare: quando ci vado con amici e loro corteggiano garbatamente la cameriera, il cuoco – che è suo padre – la chiama in cucina e serve lui ai tavoli. Diventa una sofferenza in inverno, quando l’apertura della porta conduce ventate di aria gelida nella schiena degli avventori. Il toufu gan (qui per le spiegazioni) è tra i più buoni della città, così come le tagliatelle in brodo, servite in ciotole capienti come secchi.

Per darsi arie da intenditore: Lon Fon in Via Lazzaretto, 10
Lon Fon è stato uno dei primi ristoranti a trasmettere un’immagine autentica della Cina e della sua cucina a Milano. Il locale è sobrio e poco orientaleggiante, e la cucina – molto classica – è sempre estremamente curata. Viene legittimamente considerato uno dei migliori ristoranti cinesi di Milano, e gli avventori si sdilinquiscono per i suoi ravioli – alla griglia come al vapore.  Pressoché ogni pietanza ha sapori più netti e puliti rispetto all’equivalente altrove in città. Anche il conto però è più importante.

[Crediti | Immagine: Luxirare]