All’Oro di Riccardo di Giacinto, sottotitolo: empatia col cliente (quasi) totale

All’Oro di Riccardo di Giacinto, sottotitolo: empatia col cliente (quasi) totale

Ci sono posti nei quali si arriva con un’unica apprensione: “Speriamo sia all’altezza delle aspettative”. Nessuno è esente dal dubbio, neanche lo chef Riccardo Di Giacinto, benché al riparo da sbavature di giudizio e prontamente gallonato dalla guida Michelin. Seguo la suggestione “capannello di persone” e quasi sbaglio entrata, non esistono stellati con la coda di questi tempi, tanto meno con QUELLA coda. Per chi non lo sapesse, accanto all’ingresso di All’Oro c’è una gelateria di quartiere. Quartiere Parioli, ma non sembra.

Dentro va in scena un contesto diverso, 30 posti raccolti e modernamente arredati, sobrietà, distinzione, stile. Ma è un posto SORPRENDENTEMENTE piccolo, lo viviseziono in un colpo d’occhio, privacy questa sconosciuta.

Accoglienza assuefatta alla gentilezza, lettura della carta facilitata: poche voci per paragrafo, menu degustazione fai-da-te a 68 euro se di 4 portate, a 85 se di 6. In sintonia la carta del vini, breve e incisiva, con i prezzi invitanti del paragrafo “Ultime bottiglie”.

Inizio a mangiare e sparisce la diffidenza. Il tiramisù di baccalà e patate con lardo di Cinta senese non traballa, promosso a pieni voti. Svelti di gusto i cappelletti ripieni di brodo, con spuma di parmigiano e pistilli di zafferano, sottotitolo: empatia col cliente. Quaglia congegnata con la precisione di un orafo. Morbido petto ripieno di ciauscolo e coscia laccata con nduja e miele.

L’idilio finisce all’improvviso.

Ho chiesto la ricciola, c’è scritto proprio così: ricciola. Non vorrei farne carne di porco ma questo è Non è disponibile, mi portano un dentice, attrezzato con ricotta, melanzane e pomodoro ma sempre dentice. A parte questo il piatto non va. Se ne accorge il cameriere e lesto interviene. Spiego educatamente. Dall’altra parte un altrettanto educato silenzio.

Il soffice di ricotta e pere con cioccolato mi rieduca all’amore per questa cucina.

Anche se, scopro al momento di pagare, il piatto di pesce è stato conteggiato. Eppure avevo spiegato.

Batto in ritirata confermando che mangiare All’Oro è una “meravigliosa favola” come dicono tutti. Mi freno per non definire la gestione dei reclami del locale. Però la prossima volta voglio il “complaint book” come in America, il quaderno per scrivere le magagne.

3 portate escluso vini 75 euro.

[Crediti | Immagine: eRistorante]