Vacanze (volume due). Guida completa al gelato artigianale

Dissapore ha deciso di strillare il gelato artigianale come toccasana dell’estate, in particolare se accompagnato da terrazza girevole con vista sui faraglioni di Capri. Enfasi su Capri. Ma anche se in vacanza, il gastrofanatico non può abbandonarsi al primo gelato che capita. Eccovi perciò i più risolutivi (e aggiornati) indirizzi dell’estate 2010 divisi per regione. Fatene buon uso e al solito, in caso manchi QUALCOSA DI DECISIVO, fatevi sotto.

LOMBARDIA.
Sartori. Pura tradizione senza fronzoli? Sartori, chiosco addossato alle mura della Stazione Centrale di Milano, d’angolo col tunnel stradale di via Pergolesi. È lì dal 1947, aperto da Andrea e Stella Sartori. Gelati fatti nei mantecatori verticali e serviti dalle carapine anziché dalle vaschette orizzontali dove il gelato è a rischio ossidazione. Il re, nella preferenza dei clienti, è il Nocciolato, con noccioline tostate. I principi sono Cioccolato (classico e fondente) e Crema. Costo al kg intorno ai 20 euro.

Chocolat. Che pretese assurde toglierci la voglia di cioccolato. Chocolat, in via Boccaccio 8, a Milano, ci riesce con dovizia di gusti. Bianco, al latte, al rum, all’arancia, al peperoncino fondente, Gianduia… Se proprio dovete, suicidatevi con dosi massicce di Nutella alla panna. Costo al kg: 18 €.

Cream Garden. Avvicinatevi ai gelati al formaggio del Cream Garden di Milano in via Quaranta (angolo Ripamonti) con la dovuta preparazione fisica. Altrimenti, per quanto ne mangerete finirete coll’appesantirvi. Van bene anche le creme.

Rivareno. Lo conoscono in molti Rivareno in viale Col di lana a Milano, le creme (di mandorle, nocciola, zafferano con sesamo caramellato) son magnifiche. Menzione d’onore per l’Otello, un cioccolato allo zabaione con la torta Barozzi. Da poco ha aperto un altro punto vendita in via Mercato, sempre a Milano, entrambi dotati di wi-fi gratuito. Non potete sottrarvi. Si pagano 20 € per un kg di gelato.

PIEMONTE.
Alberto Marchetti. L’atto di mangiare il gelato di Alberto Marchetti, a Torino, in Corso Vittorio Emanuele II, al 24, dovrebbe rimanere sacro, vale a dire riservato a pochi. Ma tant’è. Croccante, Pistacchio e Bunèt con cioccolato sugli altri gusti. Per smaglianti sorrisi, provate le granite sisiciliane e le brioche artigianali con la “coppola” + panna montata parlante. Il gelato costa 18 € al kg.

Agrigelateria San Pé. Per un fiordilatte estremente risolutivo non esiste miglior garante del latte a “metri zero” raccolto dall’Agrigelateria San Pé di Poirino, 30 chilometri da Torino. Della nocciola fatta con i frutti delle Langhe non stiamo nemmeno a dire. Costo al kg intorno ai 15 €.

Strumia. Metti che il gelato sia un argomento per voi costituzionalmente interessante, e se siete arrivati fin qui sicuramente lo è , allora dovete conoscere la Gelateria Strumia, in via V. Emanuele II, numero 9, a Sommariva del Bosco (Cuneo). Metti che siete anche grati al Piemonte per la sua storia enologica, non c’è che dire, vi trovate nel posto giusto. Dateci dentro con il  Birbèt (tipico vino brachetto proveniente dal Roero) o con il Moscato, crème caramel e sale rosa dell’Himalaya. Un kg di gelato vi costerà 19 € al kg.

Soban. I frutti di Andrea Soban a Valenza (Alessandria) sono colpi bassi dai quali non vi riprenderete tanto facilmente. Nessun gusto Pompelmo nato e pasciuto sul pianeta terra è come il suo, perfino l’Anguria fa spaziale (impossibile!). E vi taccio le gioie della Pesca di Volpedo. Il costo al kg è 15 €.

Cremeria Sempione. Un vita difficile? Ritrovatevi finalmente in armonia col cosmo grazie alla Nocciola della Pasticceria Sempione in Corso Vercelli, 156 a Torino. Nella cremeria old-style vi accolgono anche giandujotti alquanto definitivi, ma rimaniamo nel seminato per favore.

VENETO.
La boutique del gelato. Insospettabile eppure esistente. Nella superturistica Verona, in via Ederle 13, c’è La Boutique del Gelato, i cui gusti – specie i frutti – solo i troppo intossicati da alcol e sigarette non riconoscerebbero come definitivi.

Gelateria Da Bepi. Un posto d’altri tempi ingiustamente trascurato, senza congelatori né abbattitori di temperatura e con i bicchierini di plastica al posto delle coppette. La Gelateria da Bepi è in via Madonna della Salute 85, in zona Mortise a Padova. Puntate sui frutti più che sul gelato allo Spritz.

TOSCANA.
Badiani. Tra le meraviglie del creato citerei senza indugiare la concentrazione di gelaterie fiorentine risolutive. Per cui vado veloce. Badiani, vicino allo stadio comunale, per la formula segreta del gusto Buontalenti (a base di crema e panna), e per il Dolce Vita (panna e crema al cioccolato a strati). Tra i più costosi, va a 25 € al kg.

Gelateria de’ Medici. Nell’elenco (provvisorio) delle gelaterie in grado di far swicciare un fruttista (che mangia solo gusti alla frutta) convertendolo alle creme, al primo posto mettiamo la Crema de’ Medici della Gelateria de’ Medici in via dello Statuto 3/5r a Firenze. Ambiente così, un po’ fané.

Vivoli. La crema di V-I-V-O-L-I, la crema di V-I-V-O-L-I.

Carabé. Il pistacchio di Carabé in via Ricasoli, 60r. E il fior di panna da appoggiare graziosamente sulle granite.

Carapina. Con Carapina in Piazza Oberdan e ora anche in via Lambertesca (a due passi da ‘Ino e dal ristorante Ora d’Aria, un distrettino del gusto niente male) rischi l’imprecisione dei dati tanto è impetuosa la rotazione dei gusti. Gli ultimi “talk of the town” sono: Primolatte dolcificato al miele di girasole e Neroassoluto, mentre l’evergreen è la Crema al Vin Santo con biscotti di Prato. Gelato a 20 € al kg.

Cassia Vetus. Come sia finita la Gelateria Cassia Vetus di Loro Ciuffenna, in provincia di Arezzo, una tra le migliori del pianeta, in mezzo a un’osteria wine-bar è meglio non chiederselo. La solfa è la stessa che avete sentito tante volte, mandorla con le mandorle di Noto, limone con lo sfusato di Amalfi, pistacchio con i pistacchi di Bronte. E rispetto assoluto per le stagioni, il gelato di fragola in inverno non si fa. Ma ringrazierete la sorte o il consiglio dell’amico che vi ha portato fin qui. Per un kg di gelato si spendono 20 €.

EMILIA ROMAGNA.
Gelatauro. Fate che tanto tanto andate al Gelatauro e ordinate un cono alla frutta (specie il bergamotto al gelsomino). Cioè, ci mettete un attimo a guardare schifiti il mondo fuori da via San Vitale 98b. Ma come sanno i bolognesi, nella gelateria di Gianni Figliomeni fan chiasso anche i classici: crema e cioccolato in testa.

Stefino. Non si cercano informazioni su Stefino di via Galliera, a Bologna. Si va da Stefino e si prende un gelato al pistacchio. Ma devo proprio insegnarvi tutto!

Sanelli. In quanto popoli abitanti di terre generose, gli emiliani potrebbero sopraccigliare sull’indispensabilità del gelato di Sanelli, in piazza del Popolo 2/1, a Salsomaggiore Terme (Parma). Ma in cuor vostro ve la sentireste di rinunciare al maestro dell’azoto liquido e alle sue creazioni? Sì? Beh, ognuno è arbitro del suo destino. Io se fossi in voi proverei i gusti al formaggio cominciando da Parmigiano Reggiano e Gorgonzola. Crema al miele, se amate i classici. Costo al kg: 15 €.

MARCHE.
Paolo Brunelli. Brunelli disintegra i vostri pregiudizi sulle Marche, anche qui si può mangiare un gelato artigianale con tutti i crismi. E’ uno sperimentatore di miscele e ingredienti che nel suo laboratorio di fronte al Palazzo del Comune ad Agugliano (Ancona), fa un uso smodato del tesoretto locale. Visciola e anicini, Crema Brunelli al profumo di Varnelli, Lamponi con Lacrima di Morro D’Alba.

Makì. Il pistacchio non è verde, è marrone. Come alla gelateria Makì in piazza degli Avveduti, 1, a Fano.

LAZIO.
Gelateria dei Gracchi. Si parlava di pistacchio, il Pistacchio di Alberto Manassei instaura una nuova soglia del piacere, correte alla Gelateria dei Gracchi, in via dei Gracchi 272, a Roma, se non l’avete ancora provato. “Okay il colore è giusto” anche nei gelati alla frutta, e da amante del fondente, il Cioccolato nero m’ha sempre attizzato. Costo per un kg di gelato: 18 €.

Il mio gelato naturale. Fatevi passare la sbornia rivoluzionaria e concentratevi su gusti normali ma fatti come Ermanno Di Pomponio comanda, ingredienti stagionali, bio e biodinamici. D’altra parte siamo a Il mio gelato naturale, in via Rodriguez Pereira 170, zona Balduina, a Roma. Su tutto il gelato al latte di capra e quello al cacao.

Gelateria del teatro. Ancora gelato naturale, un genere che tira a bestia. Altro indirizzo di culto è la Gelateria del Teatro, in via dei Coronari (angolo vicolo San Simone) a Roma. Chi è abituato alla cremosità ruffiana dei semilavorati all’inizio fatica, tanto sono radicalmente diversi questi gusti. Vince il gelato al Cannolo con la ricotta di pecora per cui striscerete e supplicherete.

Fatamorgana. Un improvviso calo glicemico dalle parti di via Lago di Lesina, guarda caso l’indirizzo della Gelateria Fatamorgana di Roma, (l’altro è via Bettolo, 7 a Prati) potrebbe risultarvi fatale. Spazzolare soprannaturali dosi di gusti dai nomi eterei tipo Venere Rosa, fatto con il riso nero, o Mandorle e cardamomo, è un attimo. Prezzo al kg: 20 €.

Il Gelato. Dovete appartenere a una civiltà aliena per non sapere dei gusti destabilizzanti de Il Gelato in viale dell’Aeronautica 105, a Roma. Non sò, Philadelphia e noci, Anacardi e birra Ceres. Ma Claudio Torcè, altro profeta dell’azoto, non li fa per qualche disfunzionalità di tipo narcisistico, provate provate, poi ne riparliamo. Un bel plus tutta questa fantasia, cavare il gusto dell’estate dalle armelline, cioè, le mandorle del nocciolo di albicocca, non è da tutti. Prezzo ll kg 19 €.

Enoteca Santa Cristina. Potevo ordire un complesso mosaico narrativo per dirvi che in una piccola enoteca di Bolsena (Viterbo) si fa un gelato da delirio. Invece ve lo dico così, senza giri di parole: all’Enoteca Santa Cristina, in Corso della Repubblica a Bolsena, si fa un gelato da delirio. Ricotta & cannella, Nocciola del Piemonte e Caffè han vinto anche dei premi.

ABRUZZO
Caprice. A Pescara, in piazza Garibaldi 29, potrebbero fare un’attrazione turistica del Caprice, a cominciare dal confetto di Sulmona, che qui diventa uno splendido gelato. Non lasciate la pasticceria di Fabrizio Camplone senza esservi rinfrescati con il Pecorino e miele d’acacia o lo Zafferano variegato all’arancia. Un kg di gelato viene via con 13 €.

CAMPANIA.
Di Matteo. Massaggiamolo pure l’ego di Raffaele Del Verme, seconda generazione di gelatai a Torchiara nel Cilento (provincia di Salerno). Alla Gelateria Di Matteo, ogni gusto che contempla l’uso della ricotta è un capolavoro. Subito dopo, il Cioccolato di vari cru. Costo al kg: 14 €.

Cremeria Gabriele. Che ci sia il ristorante di Gennaro Esposito in cima ai pensieri del goloso in visita a Vico Equense è normale. Ma riservate il secondo posto alla Cremeria Gabriele dei fratelli Cuomo. DOVE TROVATE IL LIMONE PIU’ RISOLUTIVO DEL MONDO. A prezzi di realizzo: 12 € al kg.

SICILIA.
Caffè Sicilia. Al Caffè Sicilia di corso Vittorio Emanuele 125, a Noto, Corrado Assenza ha organizzato un banco delirante. Nessun essere umano nel pieno delle sue facoltà mentali ha mai pensato di chiedere il gelato all’Insalata assoluta. E soprattutto, di trovarlo splendido. Per scelte più rassicuranti rivolgersi con fiducia al Fiordilatte speziato con i lamponi, o al gusto Cassata siciliana. Per carità cristiana verso il gastrofanatico che non c’è mai stato, sorvolo sulla perfezione della pasticceria. Pagherete un kg di gelato 16 €.

Il Gelatone. A chi fa leva sul senso di colpa per non farvi abusare del gelato di Peppe Cuti, giovane astro della gelateria palermitana con Il gelatone, in via Autonomia Siciliana, fate sapere che avete un dovere morale: provare tutti i gusti di frutta, specie: Anice, Gelsomino (che finalmente non sa di saponetta), Limone al basilico e Cantalupo.

SARDEGNA.
Il gelato Aresu. No, non si tratta di presenzialismo fru-fru. Se tutta Cagliari approfitta dei suoi gusti, è perché Il gelato Aresu di corso Vittorio Emanuele è adrenalina pura. No, dico, la crema alla pompia (mamma, mamma, cos’é la pompia?).

Della stessa serie: Vacanze | Tutto ciò che ho sempre voluto (volume uno).

[Fonti: Corriere Viaggi, immagini: Corriere Viaggi, Facebook, Serious Eats]