Venezia | Meglio 100 bacari o un giorno al Quadri degli Alajmo?

A svelare il mio intrinseco uonnabismo c’è che quando sono a Venezia non so mai dove mangiare. Vorrei infilarmi in un bacaro, ma perché no in un fritolin, o all’osteria recuperata… ma piantala, si vive una volta sola, dirigiti battagliero verso il risto stellato. Ogni tappa del percorso mentale è scandita da un indirizzo, dunque vediamo. BACARO. Cantinone Già Schiavi, cicheti a 1 €, bottiglie di vino da 10 in su, bambini sì, come dress code una sorta di la prima cosa che capita incontra mettiamoci un po’ meglio, dài. FRITOLIN: Vecio Fritolin, pesce fritto nel cartoccio, per il resto tale e quale al bacaro. OSTERIA RECUPERATA. Antica Adelaide, frammento di storia veneziana ritrovata, easy-wine, cicheti e ricette lagunari. RISTORANTE STELLATO. Il Met di Corrado Fasolato, proverò a farmi bastare 150 euro.

E NO! Ora le cose cambiano, mi si ampia la scelta, al campionato del fighismo percepito si iscrive il Gran Caffè Quadri, che come anticipato in dicembre, è ora degli Alajmo, la famiglia de Le Calandre, 3 stelle Michelin a Rubano, Padova. Apertura solenne il 2 giugno in Piazza San Marco, solo di sera, dopo 5 mesi di restauri e 800 mila euro di investimento.

Vai di Moleskine che si prendono appunti.

— Il cappuccino di seppie, piatto forte del tristellato risto di famiglia, c’è, ma si chiama cappuccino della laguna. E uno.
— Gli altri classici del menù sono: petto di faraona battuto e scottato con salsa di fegato alla veneziana, capperi e caffè, e come dessert il per-Bellini (riferimento allo chef, al musicista, a entrambi?)
— Le sedie sono verniciate con il nero delle gondole.
— L’illuminazione che si rifletteva sui vetri affacciati a piazza San Marco è cambiata. Spazio ai faretti che illuminano il piatto, gli ambienti, e qualche opera di Massimiliano, chef super ma bravo anche con matita e pennello.
— Nessun trattamento speciale per i veneziani, semmai un sorriso in più. Ahi!
— Si parte con due menu, degustazione ed estrazione. Poi ci sono i piatti alla carta. E quattrocento etichette di vini.
— Massimiliano Alajmo resta a Le Calandre, a capo della cucina c’è il giovane Silvio Giavedoni, friulano di 29 anni, due dei quali trascorsi al Calandrino di Tokyo (una consulenza all’estero della famiglia Alajmo).
— Cool: si prenota via Internet, proprio qui.
— Insieme al risto aprirà una parte del Caffè (già esistente nella prima parte del 1600, quando si chiamava Il Rimedio). In seguito sarà rivisitato per diventare un locale adatto “a un pubblico giovane” (leggi: meno abbiente) con piccoli cicheti e degustazioni.

E per gli aspiranti invidiosi, i soliti fortunati invitati ai test pre-apertura (mica pizza e fichi) dicono meraviglie. Prezzo presunto dai 150 in su.

Detto tutto, mi pare, adesso tocca a voi voi. La presenza del nuovo Caffè Quadri inserisce punte di fibrillo non indifferenti, quindi dov’è che si va la prossima volta a Venezia: bacaro, fritolin, osteria recuperata, ristorante stellato o Gran Caffè Quadri?

PS. Bambini sopra gli otto anni nelle sale principali e quelli più piccoli nelle sale private. Dress code: niente regole di abbigliamento, ma signori senza short (bermuda), pliz!

[Crediti | Link: Caffè Quadri, Dissapore, Corriere del Veneto, IDR. Immagine: Andrea Pattaro/Vision]