Festini, ostriche, Brunello e altri costosi motivi per amare Franco Fiorito detto “er Batman”

Festini, ostriche, Brunello e altri costosi motivi per amare Franco Fiorito detto “er Batman”

Ok, è tempo di outing. Lo confesso, a me Franco Fiorito detto “er Batman” esalta. Voglio dire, come si può non amare l’ex capogruppo Pdl finito nei guai per la gestione dei fondi del suo partito alla Regione Lazio? 41 anni da Anagni, ciociaro furbo, prepotente, spregiudicato, rigetta la banalità del male per impersonare tutto il peggio della politica italiana: sprechi, lusso sfrenato, arroganza, volgarità, corruzione. La sua (e quella dei suoi sodali), è una storia tragica e magnifica che merita di essere raccontata. Se non altro perché i congrui conti di viaggi, ristoranti e vini pregiati li abbiamo pagati noi. Ci aiuta il Corriere della Sera di oggi.

FRANCO FIORITO
Bmw X5, 88.000 euro.
Ha detto: “Sì, lo so, come presidente di Commissione ho diritto anche all’auto blu, ma quella non mi bastava. Avevo un tremendo bisogno di questo Suv”.
Smart superaccesoriata, 16.000 euro.
Ha detto: “Sì, però è troppo piccola per me, non riesco a entrarci: così l’ho lasciata a disposizione dei colleghi”.
Vacanze in due splendidi resort della Costa Smeralda.
Ha detto: “Sì, ci sono andato con i soldi del Pdl. La campagna elettorale delle regionali mi aveva lasciato stanco e depresso. Avevo bisogno di una vacanzona”.

FRANCESCO BATTISTONI.
Soggiorno per due al Salone del Gusto di Torino.
E’ il nuovo capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, in pratica il successore di Franco Fiorito. Che di lui dice velenoso: “Me so’ conservato le ricevute false di tutti i consiglieri: pure di quelli che, con i soldi del Pdl, andavano in giro con l’amante”. Il riferimento è a un soggiorno per due al Salone del Gusto di Torino, anno 2010.
Ha detto: “Mai andato, ho la ricevuta della disdetta. E poi non avevo prenotato una camera matrimoniale, ma due matrimoniali uso singola”.
Cena di promozione politica del Pdl al ristorante Pepenero di Capodimonte sul lago di Bolsena, 6.000 euro.
Ha detto: “E’ falso. Le cene costavano in media 4.000 euro”.

ANDREA BERNAUDO.
Eletto con la Lista Polverini è poi passato al Pdl.
Cena per due da Ottavio a Santa Croce in Gerusalemme, uno dei migliori ristoranti di pesce a Roma, 175 + 140 euro.
La fattura che ha presentato recita: ostriche francesi, crudi moscardini, fragolino al sale. Vino Chardonnay.

GIANCARLO MIELE.
Berlusconiano di ferro, anche lui nel gruppo Pdl alla Regione Lazio.
Spesa prenatalizia all’enoteca Trucchi di via Cavour a Roma, 784 euro.
Ha comprato: champagne Taittinger e Paul George, Brunello di Montalcino, Primitivo di Manduria, Satrico e Shiraz del Lazio.
Spesa nel negozio di Marinella a Napoli, famoso per le cravatte, 1.200 euro.
Ha comprato: 10 cravatte, una sciarpa e un porta-documenti.

Rimangono insolute una serie di domande che nulla tolgono a questa sentita esegesi. Come sperava di farla franca, Fiorito? Perché dice che tutti sapevano e che se parla cade il governatore Polverini? (Perché non parli Fiorito, dai parla!). Come ha fatto il Pdl ad assegnargli il ruolo di capogruppo? Come le ristorazioni di un certo livello possono ora superare la lontananza di simili benefattori? Cosa si sono mangiati di fantascientifico in quella cena da sei mila euro al ristorante Pepenero di Capodimonte sul lago di Bolsena?

Ah no, scusate, erano al massimo 4 mila.

[Crediti | Link: Corriere della Sera, immagine: Befan]