Il buonappetito: Tony, non ci sono paragoni

Anthony Bourdain ha lanciato il suo nuovo progetto, si chiama Explore Parts Unknown, è un sito di turismo gastronomico che unisce la forza di Cnn, il network che trasmette la serie tv Parts Unknown e Roads & Kingdom, un sito di viaggi gastronomici

Il buonappetito: Tony, non ci sono paragoni

Nel mondo dell’entertainment a tema cibo c’è un uomo solo al comando. Il più figo dei fighi. Il più cool. Il più rock. Il più sexy. E non è Carlo Cracco. E non è Gordon Ramsay. E non è Chef Rubio. E non è Jamie Oliver (quel malnato che bistratta la nostra carbonara).

No, è lui, soltanto lui: Anthony Bourdain.

L’americano Tony ha sessant’anni ma è al massimo dello splendore: dopo aver lavorato in mille ristoranti, scritto su mille giornali, pubblicato tanti libri (il più noto è “Kitchen Confidential” ma io ho amato anche il poco noto “Il segreto di Mary la cuoca”) e aver preso parte a un tot di programmi tv, l’altroieri ha lanciato l’ennesima figata.

Ma figata, figata, figata. Una cosa che a me pare veramente nuova.

Mettendo assieme i contenuti della sua trasmissione Parts Unknown, la potenza di CNN e la forza web di Roads & Kingdoms (un sito di viaggi sponsorizzato da Land Rover) ha lanciato questo progetto da paura.

Explore Parts Unknown è un sito di turismo gastronomico che per ogni destinazione in cui Tony è stato mette assieme articoli, video del programma, consigli, indirizzi. Una roba moderna, efficace, coinvolgente.

Tra le prime destinazioni lanciate c’è Roma, che Tony ha viaggiato –come tanti sanno (a febbraio un loro bacio finì su tutti i rotocalchi)– con Asia Argento.

E’ proprio una roba da Anthony Bourdain: di Asia Argento si può certo pensare che come attrice sia tre volte capra, ma come compagna di viaggio è molto rock e lo è ancora di più se accompagnata, come è stato, da quel maledettissimo di Abel Ferrara.

Tony racconta la Roma d’architettura fascista, con i film di Pasolini e Bertolucci, le parole di Moravia e il pranzo cucinato a casa da Fiore Argento. Quanto è rock quest’uomo?

Ma soprattutto l’amico Tony ha capito la cosa fondamentale: la ristorazione vive di turismo. Di turismo attento, naturalmente, non quello che cerca solo il mordi e fuggi, ma una città per avere tanti ristoranti ha bisogno di tanti turisti.

Ché se aumentano i locali ma i clienti son sempre gli stessi golosi indigeni, o i secondi muoiono di gotta o i primi chiudono.

Del resto, viaggiare, mangiare: a parte far l’amore, cosa c’è di più bello?