È morto Gianni Carbone, simbolo di Manuelina e della focaccia di Recco

È venuto a mancare il papà della focacceria Manuelina, Gianni Carbone, che si era battuto per il riconoscimento del marchi IGP per la focaccia di Recco

È morto Gianni Carbone, simbolo di Manuelina e della focaccia di Recco

Manuelina, un pezzo di focaccia calda non lo negava a nessuno.

Nell’antica osteria di Recco, aperta a pochi chilometri da Genova nel lontano 1885, tutti potevano trovare ristoro e conforto.

Viandanti, pellegrini, viaggiatori o giocatori  di carte, potevano ritemprarsi con un pezzetto di quella gustosa, fragrante focaccia ripiena di formaggio fresco, accompagnata da un bicchiere di vino spillato direttamente dalla botte, assaporando l’atmosfera calda e familiare che pervadeva il locale.

Un’identità e uno spirito che negli anni son  rimasti intatti, grazie a una nipote di Manuelina, Maria Rosa, e a suo marito, Gianni Carbone.

Maria Rosa e Gianni hanno mandato avanti l’antica osteria proprio come aveva fatto la bisnonna, donandole però quel tocco di dimensione turistica che già dagli anni ’20 si poteva respirare in tutta la Liguria.

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Ora Gianni, a pochi anni di distanza da Maria Rosa, è mancato all’età di 88 anni, dopo aver portato l’osteria a essere meta non solo di migliaia di turisti e abitanti della “Genova bene”,  ma anche di personalità di spicco, come Gabriele D’Annunzio o Carlo Biscaretti di Ruffia, tra i fondatori della Fiat, e gli attori Aldo Fabrizi, Tino Scotti, Tino Buazzelli.

E poi, in tempi più recenti, gli Ansaldo, i Doria, Ciriaco De Mita, Paolo Villaggio, Corrado Pani, e anche Umberto Eco, che nel suo libro “Il Pendolo di Foucault dedicò  un passaggio all’osteria di Manuelina, scrivendo:

“prima di Uscio c’è Manuelina, che ha dodici stelle sulla Michelin, tutto il pesce che vogliamo. Manuelina era pieno, con una fila di clienti che guatavano i tavoli dove stava arrivando il caffè”.

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Ed è  grazie all’intuizione e all’abilità imprenditoriale di Carbone se Manuelina, negli anni del boom economico, è diventata il simbolo di una delle principali specilità liguri, e se oggi (due anni fa per la precisione) la focaccia di Recco ha ottenuto la prestigiosa denominazione IGP.

Carbone era un uomo di grande capacità e talento: è stato anche sindaco di Recco e vice presidente della locale squadra di pallanuoto, la Pro Recco.

Negli anni ’90 ha trasformato l’osteria in un marchio di successo, con l’esportazione della tipica focaccia oltre i confini angusti della cittadina ligure, non solo a Milano, ma anche al Mercato Metropolitano di Londra.

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Adesso, la tradizione iniziata con Manuelina è nella mani dei figli di Gianni, che continueranno a condurre l’attività con il massimo riguardo verso la tradizione gastronomica ligure e con ricette rispettose del ritmo naturale delle stagioni, basate su ingredienti tipici locali.

Cercando di non perdere mai, soprattutto, il calore che Gianni e Manuelina sapevano offrire a tutti, che non era solo quello della loro focaccia farcita.

[Crediti | Link: Repubblica, Secolo XIX, Gambero Rosso, GenovaToday | Immagini: Manuelina Focacceria]