Per cosa protestavano le iene vegane davanti a Peck

L'associazione animalista Iene vegane ha protestato davanti alla storica gastronomia di Milano, Peck, contro la tradizione di mangiare zamponi e cotechini nel cenone di Capodanno, con cartelli in difesa degli animali e piedi truccati e impacchettati come fossero zamponi

Per cosa protestavano le iene vegane davanti a Peck

Biechi “mangiatori di arti amputati e aromatizzati”. Dite la verità, degustatori seriali di zamponi e lenticchie, non vi eravate mai visti sotto questa particolare ottica.

Ma per fortuna, puntali come le tasse, sono arrivate le milizie integraliste delle “iene vegane” a ricordarvelo, in occasione degli acquisti per il cenone di Capodanno basato secondo tradizione sugli immancabili zamponi.

Proprio le “iene vegane” –ennesimo battaglione integral-animalista fustigatore di sordidi costumi alimentari– hanno ritenuto necessario inscenare una protesta venerdì scorso, 30 dicembre, davanti a Peck, storica gastronomia milanese aperta dal 1883 poco distante dal Duomo.

Si sono presentati in massa scenograficamente bardati con gambe e piedi “insanguinati” di pittura color rosso e legati a mo’ di zampone, per ricordare le zampe di maiale ingiustamente finite nei nostri piatti della festa.

Gli integralisti vegani si sono imposti agli increduli titolari della gastronomia e ai loro clienti, per ricordare che gli zamponi non sono altro che “arti amputati e aromatizzati di cadaveri animali ”, utilizzando il consueto linguaggio a effetto che, reiterato nel tempo, sortisce ormai l’effetto della scritta “il fumo uccide” sui pacchetti di sigarette, cioè una placida indifferenza da parte di tutti.

I titolari, temendo per l’infelice esito dello spettacolo non richiesto, hanno provveduto a chiamare le forze dell’ordine che, intervenute sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il “carattere pacifico” e non violento della manifestazione, di cui  è anche disponibile un video, sgomberando comunque gli animalisti.

“La nostra azione può sembrare una provocazione –ha detto una fiera rappresentate del movimento fustigatore– ma è un atto dovuto in memoria degli animali che muoiono ogni giorno. Indipendentemnte dall’intelligenza, sentimenti, affettività che noi riconosciamo loro: il diritto alla vita e al rispetto deve essere di tutti gli esseri sulla Terra e l’unico modo per avere giustizia in questo senso è il veganesimo”.

Una vera battaglia sacra, quella delle iene vegane, che espongono nella loro pagina Facebook, a mo’ di trofei etici e vegetariani al posto dei teste d’alce o aquile impagliate, tutti i nomi dei media che si sono occupati della loro crociata anti-cotechini.

Affidiamoci quindi alla giustizia annunciata dai novelli savonarola vegani, confidando, a breve, di veder tutelati non solo prosciutti e zamponi, insieme ovviamente a carpe e trote, ma anche ravanelli e zucchini: del resto anche i vegetali in quanto viventi reclamano a gran voce la loro fetta di rispetto e giustizia.

[Crediti | Link: Repubblica]