Se Gianni di Cacio & Pepe, il ristorante di D’Alema, finisce nella lista delle politiche

Se Gianni di Cacio & Pepe, il ristorante di D’Alema, finisce nella lista delle politiche

Cacio e Pepe potrebbe diventare anche il nome di una lista da presentare alle prossime elezioni, non più solo quello del celebre piatto romano. L’idea viene da un carosallo di tweet nati a partire da una battuta di D’Alema: dopo Silvio Berlusconi “il premier lo potrebbe fare “anche Gianni del ristorante Cacio e Pepe sotto casa mia”.

Così Gianni è diventato nel giro di poco protagonista delle boutade politicanti su Twitter. Anche perché il suo ristorante pare sia molto frequentato dalla classe politica italiana: Ignazio La Russa, Rberta Cota, Daniela Santanché – per fare alcuni nomi.

Non che stupisca il fatto che si chiamino in causa ristoratori e gelatai quando infuria il dibattito su chi debba mettere la faccia sui manifesti elettorali: lo stesso Berlusconi aveva fatto il nome di Guido Martinetti, patron di Grom. Ora i garruli twittatori propongono la gricia di Gianni per la prossima tornata.

[La Stampa]