A Milano, la città del sushi, si mangia la pizza come a Napoli

All’ombra della Madonnina, nella città del sushi e dell’hamburger, oggi è evidente la passione per la pizza napoletana, grazie all'apertura di nuove, imperdibili pizzerie

A Milano, la città del sushi, si mangia la pizza come a Napoli

Per noi napoletani la pizza è una faccenda seria. Così seria da desiderare di portarcela in valigia tra un cliché stridulo di mandolino e saluti a fazzolettoni bianchi.

Se fino a un paio d’anni fa per un napoletano cresciuto a pizze a portafoglio in Via dei Tribunali allontanarsi dal Vesuvio significava delusione garantita (e spesso rapina al portafogli), oggi qualcosa è cambiato.

La caduta della linea gotica ha prodotto risultati inattesi e sorprendenti in particolare sull’asse Napoli-Milano. Milano? La città del sushi e dell’hamburger, la città dove tutte le mode esogene della tavola trovano ospitalità?

Proprio così. I puristi eccepiranno, per esempio che l’acqua usata per l’impasto non sarà mai la stessa, ma la riscoperta della pizza con annessi indirizzi da mandare a memoria è ormai un fenomeno lampante. Su Dissapore ne avevamo parlato alcuni mesi fa, si erano fatti nomi interessanti, Lievità su tutti.

Il merito probabilmente va attribuito a qualche pizzaiolo partenopeo con la vocazione da imprenditore che ha trasferito nel capoluogo lombardo lavorazione e ingredienti originali della pizza napoletana. Anche delle catene in stile Rossopomodoro che hanno preparato il terreno.

Se cercate la risposta potete verificare di persona scegliendo le pizzerie napoletane di Milano da questa lista.

Gino Sorbillo – Lievito Madre al Duomo

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Il pizzaiolo che oltrepassato il Rubicone della pizza si è spinto fino a due passi dal Duomo con Lievito Madre, lo stesso format con cui ha ravvivato da qualche anno il lungomare napoletano.

Oltre a Lievito Madre oggi è presente a Milano anche con «Zia Esterina», sempre in centro, dove la specialità è la pizza fritta, finora sconosciuta a Milano.

Per la terza pizzeria bisognerà aspettare l’autunno: «Olio a crudo» il nome del nuovo locale di Sorbillo, aprirà nella zona del Fuorisalone.

Lievito Madre al Duomo
Largo Corsia dei Servi, 11, Milano

Starita a Milano

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Starita, centenaria famiglia di pizzaioli collinari vista la zona da cui provengono, il quartiere Materdei a Napoli, adagiato tra il centro storico e il Vomero – è abituata alle migrazioni. Il nome della pizzeria che nel 1954 diventò il set de «L’Oro di Napoli», con Sofia Loren nei panni della fornaia adultera, è già stato esportato con successo ad Atlanta e New York.

Da qualche giorno è aperta la succursale meneghina vicino alla sede della Rai, con con l’appetitoso corredo di pizze dai cornicioni generosi, condimenti abbondanti, servite su taglieri di legno. Rispetto alla sede originale cambia poco, i pizzaioli sono tutti i napoletani e anche il menu non scherza, le radici si rivendicano a suon di montanare e frittatine di pasta, crocchè e pizze con provola, salsiccia e friarielli.

Starita 
Via Gherardini, angolo Corso Sempione, Milano

Piz

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Piz è l’evoluzione di AM, prima pizzeria milanese del calabrese quarantenne Pasquale Pometto. Che aveva già colonizzato Firenze con Pizza Man, partito nel 2001 da un locale in zona Stadio.

Nella pizzeria vengono servite Margherita, Marinara e una pizza bianca special che cambia ogni giorno. Sedici gli ingredienti in lista, da mozzarella fior di latte di Battipaglia (SA) alle alici sfilettate di Aspra (PA) fino al pomodoro San Marzano Dop.

Impasto con 48 ore di lievitazione, pizze eccezionali, accoglienza cordiale e prezzi contenuti.

Piz
Via Torino 34, Milano

Marghe

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Matteo Mevio è passato da Napoli a Londra, dove si è fatto le ossa, fino a quando Gino Sorbillo, di cui era stato allievo in via dei Tribunali, lo ha scelto per seguire l’apertura della sua pizzeria Lievito Madre al Duomo.

Dal forno a legna di Marghe escono pizze digeribili grazie alla lievitazione di 48 ore e squisite per l’impiego di molti ingredienti bio, alcuni dei quali presidio Slow Food. Spiccano pomodoro Gustarosso, olio d’oliva del frantoio pugliese Guglielmi, e una mozzarella di bufala a chilometro zero del caseificio Orobianco.

Il consiglio è di provare la Marinara nella versione con pomodorini gialli del Vesuvio e alici di Cetara, una volta la settimana cambia la pizza speciale e ogni mese quella vegana.

Marghe Milano
Via Cadore 26, Milano

[Crediti | Link: La Stampa, Dissapore]