A Firenze chiude Pitti Immagine ma con Marco Stabile e Luca Cai è già primavera

Nella guida pratica ai cliché imbarazzanti, sotto a “i genovesi sono tirchi”, “i macaron piacciono ai gay” e “i neri hanno il ritmo nel sangue” c’è un classico del gastrofighettume ormai adottato dalla colletività: “il cibo è diventato spettacolo come la moda“. Il continuo successo mondiale di detto classico è confermato da Pitti Uomo, 81esima edizione, che chiude stasera a Firenze. (Per la verità anche dalla linea beauty Les Merveilleuses de Ladurèe, composta da prodotti per il make up ispirati ai macaron del celeberrimo pasticcere francese).

Pitti Immagine, dicevamo. Se si anticipano le collezioni per le prossime stagioni, perché non fare altrettanto con i piatti dei menu primaverili?

A simboleggiare il lato gastronomico di questa settimana della moda fiorentina hanno provveduto gli chef Marco Stabile (ristorante Ora d’Aria) e Luca Cai (Osteria Tripperia Il Magazzino) con un pranzo chiamato “Piatto Immagine 2012”.

Ovviamente, quando anticipi il menu di primavera del tuo ristorante, il problema sono gli ingredienti: con buona pace della stagionalità, si è lavorato usando primizie e cose per lo più importate.

Partenza interessante: Marco Stabile ha unito la patata ai calamari ne “Le patate e la migrazione verticale del calamaro”, dove ogni assaggio è stato una scoperta di sapori, dalle uova di salmone alle interiora del calamaro.
Luca Cai ha risposto con musetto, guancia e nervetti messi nella propria gelatina aromatizzata agli agrumi, bell’esempio di limpidezza del gusto.

Marco Stabile è tornato con un tortello primavera (sì, il riferimento è l’involtino) con piselli freschi e altre verdurine racchiuse da un impasto croccante, prima lessato in padella poi tostato. Nel riso avvolto tra le foglie del cavolo verza si sono intraviste tracce di cucina orientale, ma sorpesa!, c’era pure il toscanissimo lampredotto. Piatto esaltante, si chiama “Il riso, cavolo e lampredotto in kimono”.

Chiusura con panna cotta all’arancia caramellata e buccellato (dolce tipico toscano) con gelato al Vin Santo, ma con il dolce, in questa anticipazione dei menu a venire, la primavera era già passata.

[Crediti | Link: Vogue, WineStation, immagine: WineStation]