Miglior cibo protagonista: e l’Oscar 2012 va a…?

I giochi sono fatti, ma l’84esima cerimonia degli Oscar, di scena questa notte a Los Angeles e trasmessa in diretta da Sky Cinema 1 a partire dalle 23, precipiterebbe in voragini di disinteresse se non vincesse The Artist (offerto dai boomaker inglesi alla quota simbolica di 1,05). Se Brad Pitt e George Clooney nemici-amici non duellassero nella categoria miglior attore protagonista. Se a presentarla non fosse Billy Crystal. Se Meryl Streep non portasse a casa il premio per la migliore attrice. O siete del partito Glenn Close? Mentre pensate su chi scommettere, anche nella sfida del look sul red carpet, diteci qual è stato il miglior cibo protagonista di sempre. Noi vi diamo 7 indizi.

(1) NUTELLA.
BIANCA, 1984. Il professore di matematica Michele Apicella (Nanni Moretti) consola le sue insicurezze con un gigantesco barattolo di Nutella.

(2) INSALATA DELLO CHEF.
HARRY TI PRESENTO SALLY, 1989. Sally (Meg Ryan) ordina la famosa “Insalata dello chef ma con olio e aceto a parte”, è già viene voglia di strozzarla…

(3) PRANZO SEXY (SURROGATO DI).
9 SETTIMANE E MEZZO, 1986. La gallerista d’arte Elizabeth (Kim Basinger) mangia alla sua maniera per il decadente broker di borsa John Grey (Mickey Rourke). Una scena che come la Settimana Enigmistica, vanta numerosi tentativi di imitazione.

(4) FEGATO, FAVE E CHIANTI.
IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI, 1991. L’affascinante cannibale Hannibal Lecter (Anthony Hopkins) informa un attonito agente Starling (Jodie Foster) di un fatto bizzarro. Ha mangiato il fegato di una persona con le fave del Chianti, anche se nel libro che ha ispirato il film erano fave e Amarone.

(5) UNA MENTINA.
IL SENSO DELLA VITA, 1983. Raccontare la trama è impossibile ma una scena si è scolpita nelle retine di ogni gastrofanatico degno di questo nome, quella della mentina che fa scoppiare Creosoto dopo una pantagruelica mangiata al ristorante.

(6) SPAGHETTI E POLPETTE.
BIG NIGHT, 1996. Primo e Secondo Pileggi sono due fratelli cuochi, italiani di origine abruzzese emigrati in una città americana dove hanno aperto un ristorante. Molto diversi tra loro, si scontrano su come gestire il locale: a Primo, lo chef, che gli spaghetti si mangino nello stesso piatto delle polpette proprio non va giù.

(7) MACCARONI.
UN AMERICANO A ROMA, 1954. “Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, io me te magno”. C’è bisogno di aggiungere altro?