Twitter nel piatto | Cinguettare di cibo è come ballare di architettura?

Lungi da me pensare che Panorama sia un medium particolarmente trendsetting (alzino la mano i lettori maschi etero più interessati alla sua prima pagina che all’ultima), ma l’ultima copertina, molto Time de’ noantri, ha fatto alzare qualche sopracciglio. Certo, l’approccio del settimanale di casa Mondadori (che, ricordiamolo, schiera nel tamburo i quattro moschettieri Feltri – Ferrara – Minzolini – Vespa, a voi decidere chi sia chi) non è stato certo proattivo, ma al massimo di medio-bassa reattività.

Twitter esiste dal 2006, e personalmente mi sono iscritto ad agosto 2007. Per anni è stato un social network per utenti adulti e tech-savvy, a basso rumore di fondo, quasi l’opposto di Facebook: un vecchio adagio diceva che su FB si mente a chi si conosce, su Twitter si è sinceri con gli sconosciuti. L’uccellino azzurro è sempre stato piuttosto underground fino all’ultimo anno, quando i quotidiani si sono accorti che quando accade qualcosa di rilevante nel mondo Twitter è il medium più veloce e reattivo nel diffondere le notizie e quello più funzionante per seguirne l’evoluzione in tempo reale. Ma il vero diluvio c’è stato con Fiorello e il suo show del lunedì, coinciso con l’invasione dei VIP italiani (fuori tempo massimo rispetto alle celebrità internazionali, per alcune delle quali -vedi Lady Gaga o Dustbin Weaver*- Twitter ha avuto un ruolo consistente nell’acquisizione dello status di superstar) e degli italiani medi desiderosi di seguirne le vicende.

Peraltro i VIP di casa nostra mostrano generalmente scarsa comprensione del mezzo, spesso utilizzandolo come diario personale (tendenza splendidamente messa in ridicolo da questo tweet, fasullo ma che ne richiama infiniti reali) e giungendo talora all’insulto generalizzato verso i propri detrattori. Tuttavia è sufficiente non seguirli e raramente verrete disturbati dai loro cinguettii.

Ma per il gastrofanatico, l’esperienza Twitter ha un alto valore aggiunto? Sarò breve: sì. E ve lo riferisco perché frequento.

E’ un medium eccellente per comunicare con i propri pari, con coloro uniti dalla stessa passione, e con i protagonisti della cucina che sfondano la quarta parete. E’ perfetto per condividere esperienze ed emozioni senza tediare, e per ricevere risposte ai propri dubbi: se si ha una solida base di follower può risultare meglio di qualsiasi guida.

Un breve decalogo per aiutarvi a trarre il massimo dall’esperienza Twitter:

  1. Seguite gli utenti che conoscete. Di persona o di fama, probabilmente -fatta eccezione per le celebrità internazionali- nel tempo molti passeranno dalla seconda categoria alla prima, se vi mostrerete interlocutori interessanti e non fastidiosi.
  2. Siate sinceri. I gradi di separazione su Twitter sono pochissimi, le bugie hanno le gambe corte, e soprattutto, che la farina del vostro sacco lo sia per davvero, e questo vale innanzitutto per le battute. Chi non segue Spinoza segue qualcuno che lo retwitta regolarmente, non appropriatevi dell’opera dell’altrui ingegno, retwittate ove possibile e citate in caso contrario. Altrimenti lo sgamodramma, cioè una cosa come questa, è dietro l’angolo.
  3. Non spammate. I link alle cose che fate vanno bene, purché non siano l’unico ingrediente della vostra timeline: ci vuole equilibrio!
  4. Alternate contributi propri e altrui. Ben vengano link ad articoli, filmati, foto e quant’altro, se twittati con una frequenza sostenibile; meglio ancora se ogni tanto scrivete anche qualcosa di vostro pugno.
  5. Avanti con le foto. Piacciono, e ormai la banda larga è ovunque.
  6. Siate concisi ma usate l’italiano corrente. Scrivere in 140 caratteri è un’arte che si affina col tempo, cercate tuttavia di non stravolgere ortografia e grammatica, evitando abbreviazioni da SMS.
  7. Usate gli hashtag. Gli hashtag sono la forza di Twitter, seguite quelli relativi ad argomenti che vi interessano e intervenite: la vostra visibilità ne risentirà in positivo. Inserire un hashtag codificato in un tweet moltiplica immensamente il numero di lettori.
  8. Utilizzate le mention (citazioni dirette di altri utenti) con giudizio. I botta e risposta vanno bene se non troppo lunghi e almeno potenzialmente interessanti anche per gli altri. Altrimenti esistono i messaggi privati, la chat di Facebook, skype, le care vecchie email, il telefono eccetera.
  9. Evitate gli interminabili elenchi di mention nello stesso tweet. Vi rimarrebbe ben poco da scrivere, meglio inventare un hashtag ad hoc e proseguire in quel modo.
  10. Annotatevi altrove contatti, numeri, indirizzi e dati sensibili inviativi via messaggio privato. Se chi ve l’ha mandato lo cancella, lo perdete anche voi.

E ora, chiudiamo con una breve selezione un interminabile elenco di personalità gastrofanatiche su Twitter divise per categorie, in rigoroso ordine di username:

CHEF ITALIANI.
@AllOroRoma Riccardo Di Giacinto. Account giovane, molto focalizzato sul ristorante; parecchi link, soprattutto a Facebook. Ma vista la ragione sociale non si può non seguire.

@cribowerman Cristina Bowerman. Moderatamente attiva, da seguire per i romani e non solo.

@DavideScabin0 Davide Scabin. Sbarcato da poco, twitta abbastanza ma scrive pochissimo, i suoi contributi sono perlopiù link a foto e filmati, in ogni caso interessanti.

@fooders e @thefooders The Fooders (rispettivamente Francesca Barreca e Marco Baccanelli). Leggerli è sempre un’esperienza che espande la mente, ma attendiamo con trepidazione l’imminente apertura del loro laboratorio romano. Su Twitter Francesca è più on topic, Marco spazia più a 360 gradi; il loro è uno sguardo unico sul mondo del cibo, fortemente influenzato da un percorso originalissimo. Due follow obbligatori. Entrambi, mi raccomando, ché sono ben lungi dal farsi eco.

@GennaroChef Gennaro Esposito. Account registrato da un mese, attendiamo fiduciosi che inizi a usarlo.

@LiscaLisca Lisa Casali. Il mio personale pick come chef televisivo che farà il botto nel 2012 (speriamo: la tv ha bisogno di una figura giovane, carina, spigliata e al tempo stesso strapiena di contenuti, che promuova dal cuore una cucina consapevole, sostenibile e gustosa) twitta poco e -ahi ahi ahi- risponde pochissimo. Ma fa così tante cose interessanti che Twitter è il modo migliore per essere sempre aggiornati.

@massimobottura Massimo Bottura. Non può veramente stupirvi che sia uno dei più interessanti da seguire. Twitta il giusto, essenzialmente cose rilevanti e ubercool che gli capitano con una certa frequenza. Poche parole, ma piene di senso, e tante foto. Follow obbligatorio.

@maurouliassi Mauro Uliassi. Twitta con parsimonia, molto impressionista, ben più ermetico della sua cucina.

@morenocedroni Moreno Cedroni. Abbastanza attivo, twitta perlopiù in inglese, buona quantità di foto e di contributi personali. Certamente tra quelli interessanti.

@nicocuoco Nicola Cavallaro. Tra i più attivi, da più di due anni. Parla molto -ma sempre assai conciso- e interagisce di più. Sicuramente i suoi follower, popolazione di cui vi invitiamo a fare parte, saranno tra i primi a sapere quando dove e come riaprirà.

CHEF STRANIERI.
@davidchang e @momofuku David Chang. Dall’account personale di Mr. Momofuku evinco che ha ottimi gusti musicali: elogia l’intera discografia dei Built to Spill e parla di cover acustiche dei Galaxie 500 eseguite dai Mercury Rev. Twitta anche molto di cucina, ma altrettanto di sport e quant’altro. Comunque interessante; l’account del ristorante è decisamente più in topic.

@jbastianich Joe Bastianich. Non uno chef in senso stretto, ma insomma. Più che scrivere nuovi tweet risponde (con buon ritmo) alle mention altrui, un po’ su ogni argomento. Da segnalare un divertentissimo account-parodia in italiano, @ArfioBastianich .

@jordirocasan Jordi Roca Fontane. Mediamente attivo, twitta solo in spagnolo, soprattutto in risposta ma non solo.

@LucianaBianchi Luciana Bianchi. Brasiliana di origine ma cosmopolita come poche altre persone al mondo, è anche editor del blog della San Pellegrino World’s 50 Best e una miriade di altre cose. Estremamente attiva, ai limiti dell’ubiquo, voce imperdibile (quasi sempre in inglese, per fortuna) sul mondo dell’alta cucina con un occhio di riguardo al suo Brasile, che è senza dubbio la next big thing del teatro gastronomico mondiale.

@Mugaritz Andoni Luis Aduriz. Ok, twitta in spagnolo, ma se non lo masticate potete sempre guardare le figure, sono tante e quelle sì che fanno venire voglia di masticare ciò che vi è raffigurato!

@NoReservations Anthony Bourdain. Non sorprende che abbia oltre 600.000 followers. Twitta un po’ di tutto, provando a metterci dello humour. In ogni caso fa un buon uso del medium, per una celebrità internazionale.

@QiqeDacosta Quique Dacosta. Molto attivo, twitta solo in spagnolo, ottimo senso dell’umorismo. Parla molto di cucina a 360 gradi ma non solo di quello.

@ReneRedzepiNoma Rene Redzepi. Non poteva mancare il miglior chef del mondo. Molte foto di piatti, ne sto guardando alcune e mi viene l’istinto di salire sul primo volo per Copenhagen. Poi mi ricordo che al Noma è indispensabile prenotare con mesi di anticipo.

PRODUTTORI DI CIBO.
@federicoFFW Federico Miniussi. Straordinario importatore di prosciutti iberici, estremamente attivo e alla mano, twitta un po’ di tutto. Parla relativamente poco della sua attività ma compensa con la simpatia.

@GelatoGiusto Vittoria Bortolazzo. Le mani che producono il miglior gelato a nord di Ermanno di Pomponio twittano parecchio, perlopiù on topic, molte risposte, la ragazza se la tira zero. E come se non bastasse è giovane, carina e single.

@giudeicampi Giuseppe di Martino. Attivissimo e interattivissimo, twitta un po’ di tutto, approccio brillante e personale. E la sua pasta sarà anche cara (anzi, lo è) ma la qualità non si discute.

INFINE, NOI DI DISSAPORE!
@alemorichetti Alessandro Morichetti

@burde Andrea Gori

@Elisakitty Elisa Ceccuzzi

@ellefumelli Lorenza Fumelli

@fiorenzosartore Fiorenzo Sartore

@gio_corazzol Giovanni Corazzol

@giuliagraglia Giulia Graglia

@jacopocossater Jacopo Cossater

@laciancio Francesca Ciancio

@mauro_zzz mauro_zz

@saraporro Sara Porro

@slowriot81 Fabio Cagnetti

*così chiamano Justin Bieber su Twitter quelli che vogliono parlarne male evitando di ritrovarsi alle caviglie torme di teenager infuriati.

[Crediti | Link: Panorama, Spinoza, Twitpic, Wikipedia, immagini: Panorama, Twitter]