Un’estate al Passetto, il cinecocomero continua

La ricevuta fiscale del Passetto Una cosa è assimilare lo slogan: sapete no?, una cena in compagnia della persona che ami non ha prezzo, specie se a Roma. Altro è pagare 579,50 euro più 115,50 di mancia (totale: 695 euro) per mangiare al Passetto, ristorante un tempo noto a due passi da piazza Navona, come capitato ai due fidanzatini giapponesi che abbiamo lasciato nella più vicina questura intenti a sporgere denuncia per truffa. E ora?

Ora, camerieri e cuochi del ristorante, cui pare non sia stata notificata alcuna denuncia, vogliono restituire la mancia alla coppia. Mentre il gestore Franco Fioravanti, che immaginiamo trucido e ingrugnato nella migliore tradizione del soprammobile riproduttivo, rifiuta il finale da cinepanettone: “Tornare indietro i soldi non mi sembra giusto, significherebbe ammettere colpe che non abbiamo. La coppia ha pagato per quanto ha ordinato”.

Ma cosa può capitare al ristorante cui la Guida Monaci concedeva attenzione già nel 1874, dove sono passati il Principe di Monaco con Grace Kelly e più tardi Leonardo di Caprio e Harrison Ford? Per ora è stato chiuso dalla Asl, che ha segnalato mura sporche, frigoriferi rotti, e secchi di rifiuti non a norma. Ma il peggio deve ancora venire. L’assessore al Commercio Davide Bordoni ha chiesto sanzioni esemplari. Il sindaco Alemanno ha detto chiaro e tondo che fosse per lui, revocherebbe la licenza. L’idea che Roma Ladrona diventi il tormentone dell’estate non lo attizza, diciamo così. E chissà, forse non ha nemmeno tutti i torti.