Zuppe al mercato di Testaccio: chiari segni del fatto che è nata la Gazzetta Gastronomica

Bello l’evento cui ho avuto l’occasione di partecipare poche ore fa. A strillare dai banchi della frutta del mercato rionale di Testaccio a Roma, non c’erano (solo) gli abituali venditori, ma 5 tra i più amati chef dello stivale: Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena, neo tre stelle Michelin; Mauro Uliassi dell’omonimo ristorante a Senigallia; Salvatore Tassa delle Colline Ciociare di Acuto, in provincia di Frosinone; Pier Giorgio Parini del Povero Diavolo di Torriana e Niko Romito, chef del Reale Casadonna di Castel di Sangro, in Abruzzo. L’originale abbuffata di zuppe calde appena preparate è stata voluta e organizzata dalla rivista online di Stefano Bonilli, ex direttore e fondatore del Gambero Rosso, oggi editore della neonata Gazzetta Gastronomica. Complimenti e benvenuti.

Combattendo come una leonessa tra la folla di gastrofanatici, fotografi e agguerritissime signore con borsa della spesa, sono riuscita ad assaggiare tutti i piatti preparati dagli chef. Indimenticabili i cappelletti in brodo di cappone di Uliassi, straordinariamente riuscita la zuppa di “Quinto Quarto” d’autunno di Bottura e senza rivali Parini alle prese con i Passatelli in brodo di pigne. Del piatto di Romito, la zuppa di ceci abruzzesi, cime di rapa e cazzarielli, ho dovuto fare il bis e il mio Tassa ha stupito ancora una volta con la sua minestra di borragine, erbe selvatiche, mela e cannella.

La prima uscita pubblica, a due settimane della messa online, è stata un successo e la Gazzetta Gastronomica aka Gigì (pronunziato alla francese), promette di stupire con effetti speciali. Non so se avete avuto l’occasione di navigare il sito, io l’ho fatto per qualche giorno ascoltando in silenzio i commenti pubblici e privati e cercando di familiarizzare con la rivista. D’altronde, come Direttor Bonilli insegna, è meglio concedere un piccolo rodaggio prima di valutare una nuova attività, che sia un ristorante, un albergo o una rivista web dedicata al food & wine.

Questi sono i commenti che ho raccolto sino ad ora:

“E’ veramente bella”
“E’ troppo difficile da navigare”
“Ci sono molti contenuti interessanti”
“Ci sono troppi contenuti”
“E’ snob”
“Ha un respiro globale”
“Il grafico ha fatto un pessimo lavoro”
“Complimenti al grafico: il sito è sobrio ed elegante”
“Il font fa schifo, è piccolo e illeggibile”
“Bonilli ha scelto i collaboratori più in gamba”
“Ci sono articoli noiosi e qualcuno persino scritto male”
“E’ innovativa”
“E’ vecchia”
“Non stanno sul pezzo”
“E’ avanguardia pura”
e bla bla.

Secondo il mio personalissimo parere, Gigì è proprio come te l’aspetti: intelligente, elegante, un po’ ermetica, ambiziosa e gradevolmente snob. I contenuti sono molti, a volte interessanti e ben scritti, a volte meno ma non ci sono cadute di stile, eccessi o sregolatezze. Grazie al blog Passione Gourmet, il capitolo “ristoranti” avrà sicuramente una marcia in più mentre non è facile capire l’archiviazione degli articoli dismessi dal primo piano. Aspetto con ansia le novità annunciate.

Arrivo a bomba alla fatidica domanda: cari lettori, voi cosa ne pensate? In attesa delle vostre opinioni mando un sincero in bocca al lupo da parte nostra alla Gazzetta Gastronomica.