Passato di verdura: 5 errori che facciamo spesso

5 errori che facciamo nel preparare il passato di verdura. Da sottovalutare la scelta delle verdure a sbagliare le dosi, da usare il dado a non personalizzarlo con un tocco in più.

Passato di verdura: 5 errori che facciamo spesso

So di essere tra i pochi bambini che adoravano il passato di verdura. Mi discolpo con il ricordo di quello che faceva mamma –cremoso e saporito– la sua personale strategia per convincermi a mangiare le detestate verdure o il minestrone, pure lui nella lista dei piatti poco amati.

Così, vai di minipimer e mai meno di 2 piatti.

Ancora oggi trovo che il passato di verdure sia un vero comfort food, come lo chiamano gli americani, un piatto che scalda, consola e gratifica, perfetto antidoto al freddo pungente di questi giorni.

Poco impegnativo, va comunque preparato con la giusta attenzione per non incappare in papponi improponibili o brodaglie insapori. Ecco quindi i 5 errori da evitare.

1) Sottovalutare la scelta delle verdure

verdure

Sarebbe ideale impiegare verdure di stagione coltivate preferibilmente a poca distanza da casa. Fatevi un giro in qualche mercato rionale, meglio ancora nei banchi dei coltivatori e lasciatevi prendere da colori e profumi. La verdura di stagione è nutriente e gustosa poiché viene raccolta al giusto grado di maturazione, non ha bisogno di espedienti per crescere in climi diversi da quello che la natura impone.

Tuttavia, siccome il cibo è anche piacere, fatico a privarmi di alcuni ingredienti; patate e cipolle si conservano bene, i legumi s’impiegano secchi tutto l’anno ma confesso che zucchine, sedano, carote e porri non mancano mai nella mia pentola.

Insomma, osservate bene ciò che comprate, chiedete l’origine senza fermarvi soltanto al costo.

2) Essere pigri

verdure tagliate
Ammetto di essere pigro e di buttare spesso nella pentola le verdure così come sono: lavo tutto molto bene, taglio grossolanamente, tanto poi ci pensa il frullatore.

Invece la differenza si sente eccome.

Dunque, usate qualche minuto in più per eliminare ad esempio i fili del sedano o la pellicina di alcune verdure che, per quanto possiate mixare bene, comunque influiranno sul risultato finale

3) Sbagliare le dosi

verdure in padella
Per la riuscita del passato sono importanti le proporzioni delle verdure: attenzione, influiranno tanto sul sapore quanto sull’estetica del piatto.

Mai troppe carote, a meno che non sia un passato di carote, per evitare la predominanza del sapore dolce, o troppe patate che appiattirebbero il gusto. Calibrate bene le percentuali di verdura in base all’intensità di sapore, e poi mettetele a cuocere in una casseruola con la giusta quantità di liquido.

Ricordatevi che le verdure sono fatte in buona parte d’acqua che, inevitabilmente, verrà rilasciata durante la cottura, quindi evitate di affogarle in litri d’acqua se non volete ritrovarvi con una brodaglia poco appetibile.

4) Usare il dado

passato di patate
Lasciate stare. Il dado dovrebbe sostituire il brodo, e in pratica, quello che state facendo, è una sorta di brodo. O per meglio dire, sono verdure fatte cuocere a lungo in acqua, ecco perché l’aggiunta del dado diventa superflua.

Per dare una spinta di sapore al vostro passato impiegate invece erbe e spezie. Ecco una buona idea: far soffriggere leggermente cipolle, carote e sedano prima di aggiungerli alla zuppa, oppure tostare un po’ le verdure per caramellare gli zuccheri superficiali e conferire l’aroma di arrostito.

Alloro, salvia, menta, prezzemolo, maggiorana, timo, pepe, peperoncino sono validi alleati; divertitevi a creare combinazioni personalizzate prendendo spunto dalla tradizione culinaria e dalla stagione.

Porri e patate, zucca, cavolfiori, zucchine e menta…

5) Non aggiungere quel tocco in più

passato di patate
Se dev’essere il vostro passato di verdure allora personalizzatelo, rendetelo unico, fartene un piatto divertente.

L’abbinamento ovvio è con i crostini, che io non amo molto, prediligo dei pezzi di pane fresco che s’inzuppano e assorbono meglio la crema.

Preferisco rimpiazzare la parte croccante del crostino con della frutta secca come le arachidi o gli anacardi, che garantiscono sotto i denti la resistenza necessaria per dare al piatto una consistenza invitante.

Altra fissa personale sono i fagioli. Mi piace vederli nel piatto e trovarli sotto i denti, quindi ne tolgo una parte prima di omogeneizzare tutto e li unisco in seguito.

Altro abbinamento da non sottovalutare: le chips di prosciutto crudo. Si ricavano facendo seccare in forno l’affettato tra due teglie rivestite di carta forno, per poi sbriciolarlo grossolanamente nel piatto di portata.

Questi sono alcuni dei miei trucchi preferiti, ora tocca a voi raccontare trucchi e segreti per rendere unico il passato di verdura.