Pollo fritto KFC: la ricetta forse svelata per caso

Contenuta in una cassaforte di 350 chili e sorvegliata a vista, la ricetta di KFC fino ad oggi è stata coperta da assoluto segreto. Ma un giornalista del Chicago Tribune ha intervistato un nipote del mitico colonnello Sanders, che ha svelato i segreti della panatura più famosa che ci sia.

Pollo fritto KFC: la ricetta forse svelata per caso

Se c’è qualcuno che ha incarnato il mito del sogno americano, questi è senza dubbio Harland Sanders.

A molti di noi italiani, forse questo nome non dirà nulla, ma negli Stati Uniti il Colonnello Sanders è una vera istituzione, anche perché associato a uno dei piatti più amati in tutto il Paese: Il Kentucky Fried Chicken, il pollo fritto del Kentucky, o KFC.

Sua fu infatti l’idea, nel lontano 1930, di abbinare al distributore di benzina, che gestiva nel Kentucky, anche un piccolo ristorante annesso, dove pensò di introdurre il suo piatto preferito: il pollo, appunto, impanato e fritto.

Un pollo che in poco tempo ebbe un tale successo da valere a Sanders il titolo di “Colonnello del Kentucky”, la più alta onorificenza dello Stato, e che ha portato il ristorantino a essere oggi una catena di successo con punti vendita sparsi in tutto il mondo.

Anche in Italia, dove il pollo KFC è presente, tra le altre città, anche a Milano e Torino.

La ricetta è segreta, e solo poche informazioni trapelano dal sito: una marinatura perfetta, una panatura composta da ben 10 strati e una cottura perfetta. Ma soprattutto, il condimento con 11 spezie diverse.

Ovviamente la ricetta completa è più segreta di quella della Coca-Cola, e le leggende riguardanti un fantomatico biglietto risalente agli anni ’40, custodito in una cassaforte di 350 chili tenuta sotto controllo continuo da sensori e telecamere, si sprecano.

Fino ad oggi.

Infatti, pare che oggi un erede del Colonnello, tale Joe Ledington, nipote della seconda moglie di Sanders, abbia svelato l’arcano.

In una modalità a dir poco avventurosa: durante l’intervista con un giornalista del Chicago Tribune, Jay Jones, Ledington avrebbe mostrato un quaderno di ricordi appartenente a sua zia, morta nel 1996, e contenente diverse fotografie e ritagli di appunti.

Ed è proprio in fondo al quaderno che Jones avrebbe scovato il testamento della signora Ledington, con tanto di elencazione precisa, guarda caso, delle 11 spezie che occorrono per la panatura del famoso pollo.

Ma non solo: pare anche che proprio il nipote sia stato uno dei primi ad aver messo a punto la miscela di spezie, in quanto addetto alla miscelazione casalinga in una vasca posta sul tetto del garage, spezie tra cui il pepe bianco, negli anni ’40 non così diffuso negli USA, e forse responsabile del grande successo del piatto.

La ricetta svelata sarebbe questa:
— 2/3 di un cucchiaio di sale;
— mezzo cucchiaio di timo;
— mezzo cucchiaio di basilico;
— 1/3 di un cucchiaio di origano;
— un cucchiaio di sale con semi di sedano;
— un cucchiaio di pepe nero;
— un cucchiaio di senape essiccata;
— 4 cucchiai di paprika;
— 2 cucchiai di sale all’aglio;
— un cucchiaio di zenzero in polvere;
— 3 cucchiai di pepe bianco.
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Gli 11 elementi andrebbero debitamente mescolati a due tazze di farina, per amalgamare il tutto.

Insomma, un vero colpo di fortuna per l’attento giornalista?

Parrebbe proprio di no: infatti, in una telefonata successiva, Ledington avrebbe ritrattato tutto: no, quella non era affatto la ricetta, era un povero foglio ramingo che passava di lì per caso.

Tutto falso, quindi? Non si sa. Di certo sappiamo che, in questo modo, il pollo del Kentucky si è guadagnato una ulteriore dose di sana e onesta pubblicità, facendo ancora parlare del mitico colonnello e della famigerata ricetta segreta.

[Crediti | Link e Foto: Chicago Tribune]