Allergie alimentari | Egg is the limit

Quando era piccola sognavo di trovare l’uovo perfetto per farle lo zabaione più buono del mondo. Oggi, il solo pensiero suona come la progettazione di un attentato, perché Angelica, 13 anni — una delle mie sorelle — non ha mai mangiato uova in vita sua, almeno non volontariamente. Per lei l’uovo è come la cryptonite per Superman. Ma non siamo a Smallville, e Ronald Mc Donald è l’unico dal quale potete passare un pomeriggio spensierato, se siete degli adolescenti allergici all’uovo e volete mangiare un boccone con gli amici senza genitori che cercano di non farvi finire all’ospedale.

Prima di uscire, le classiche raccomandazioni: non parlare agli sconosciuti, torna presto, stai attenta. Più altre raccomandazioni: mangia solo il pane con la carne, senza salse, ordina le patatine ma non condividerle con gli altri che potrebbero avere le mani sporche di maionese, e non mordere il cibo degli altri.

Franceca: Angelica, dai, spegni la Wii. Ti faccio qualche domanda sul cibo, ti va?
Angelica: Ok, tra un po’ spengo, va bene.
(quaranta minuti dopo)
F: Il cibo della mensa scolastica, ti piace?
A: Mhh.. insomma. Io e molti dei miei compagni, quando mangiamo a mensa, lasciamo gran parte delle cose perché sono spesso fredde oppure non hanno un buon sapore.
F: Ma gli stessi cibi che a mensa non ti piacciono, nella vita di tutti i giorni, li mangi?
A: Molti si, ma non tutti, ad esempio il pesce quasi mai. Mangio solo trota salmonata. (eh!? ndr)
F: Sai da dove viene?
A: Si, da un allevamento nel Lazio.
F: In che ristorante vai più spesso?
A: Non vado al ristorante, perché a causa della mia allergia non posso fidarmi troppo delle persone che cucinano. Loro devono preparare molte cose, e non sempre riescono ad evitare di contaminare il mio cibo con uova o pollo.
F: Ma sei sicura di questo? Ci sei mai andata nei ristoranti?
A: In realtà si, e nella maggior parte dei casi è andata bene. Solo che quattro o cinque volte sono stata molto male e sono dovuta correre all’ospedale. E ogni volta che ho una reazione allergica con il cibo, quella successiva sarà più grave. Per questo ora ho molta paura.
F: C’è un posto di cui sai di poterti fidare al 100%? Almeno su due o tre cose?
A: Il Mc Donald’s. E ti dico anche perché! E’ una multinazionale, quindi c’è anche all’estero: siccome i suoi cibi devono essere uguali in tutto il mondo, gli ingredienti risultano molto chiari. Di conseguenza anche gli allergeni.
F: C’è qualcosa che secondo te la gente non allergica dovrebbe sapere, ma non immagina?
A: Una persona allergica è una persona normale con delle differenze nell’alimentazione. Anche se non è facile affrontare i momenti in cui non ti senti capito. Quando i miei compagni vedono che ho un piatto diverso dal loro, ad esempio l’agnello invece della frittata, dicono che vorrebbero essere al mio posto. Ma mentre loro non mangerebbero la frittata perché non la amano, io non posso proprio mangiarla. Un altro esempio per farti capire le mia difficoltà è questo: una volta è capitato che una mia compagna di classe mi mettesse di nascosto un pezzetto di frittata nel piatto, per vedere se davvero sarei stata male.
F: Parliamo d’altro, tu sai cucinare?
A: Diciamo di sì: faccio dei sughetti e delle insalate, e penso di essere bravina.
F: Quindi cucini delle cose sane, niente fritti?
A: Non li cucino io, ma mangio le patatine fritte, però solo una volta alla settimana.
F: Hai dei libri di cucina? Li usi?
A: Sì, ne ho. Ma non li uso mai perché le ricette sono troppo complicate per una cuoca alle prime armi come me.
F: Come scegli il cibo da comprare quando vai a fare la spesa con mamma e papà?
A: Guardando le etichette.
F: Credi di sapere se quel cibo fa bene o male? In base a cosa lo decidi?
A: Appunto leggendo le etichette! Così posso vedere le informazioni nutrizionali, e capire se quel cibo fa bene o male. Ad esempio vedo la quantità di glucidi.
F: Invece con le verdure come siamo messi? Ne conosci tante? Le mangi tutte?
A: Ne conosco abbastanza. Ma non mangio le verdure troppo amare o puzzolenti, come cicoria e cavoletti di bruxelles. (Sorvoliamo ndr)
F: Secondo te cosa è importante sapere sul cibo e sull’alimentazione? Chi dovrebbe insegnarti qualcosa in merito? La scuola, la famiglia, la tv, o internet?
A: E’ importante conoscere gli effetti del cibo sulle persone, a breve e a lungo termine. Io mi aspetto di avere delle informazioni dall’insegnante di tecnica, con la quali stiamo studiando gli alimenti, ma penso che tutte le fonti che hai citato dovrebbero informarmi sull’argomento.
F: La tua famiglia è bene informata su questo argomento?
A: Diciamo che in famiglia ho delle persone molto informate sull’argomento, ma credo proprio che nelle case dei miei compagni di classe non si parli mai di queste cose.

Accetto domande, sono pronta a rispondervi.

Francesca Barreca