Guida passionale per comprare e mangiare alla Pescheria di Catania

24 Ore trascorse alla Pescheria di Catania, uno dei luoghi più visitati della città siciliana, per darvi i migliori consigli su cosa comprare e in quali banchi, e sulle trattorie dove mangiare

Guida passionale per comprare e mangiare alla Pescheria di Catania

Non avrà lo status di un capolavoro del barocco, ma una ragione ci sarà se la Pescheria è tra le mete obbligatorie per i turisti che visitano Catania.

Sarà l’impronta da bazar arabo, o la veracità delle abitudini siciliane, come quelle dei venditori che all’alba montano i banchi del pesce intonando canzoni romantiche. Oppure i proverbi, i famosi proverbi dei pescivendoli catanesi.

Abbiamo passato 24 ore tra i profumi e colori del mercato del pesce che per i catanesi è semplicemente a piscaria.

Cercando di capire cos’è, cosa si compra, se è vero che il pesce buono a Catania si trova soltanto tra i banchi di marmo striati di rosso e bagnati dell’acqua in questo angolo imperdibile.

IL MERCATO DEL PESCE

Pescheria di Catania

Cominciamo così: come ci si deve comportare? Tra chi vende e chi compra gli ammiccamenti sono continui e spesso incomprensibili per l’avventore occasionale, che potrebbe sentirsi smarrito.

Alcuni pescivendoli vi diranno che bisogna affidarsi, tanto a piscaria il pesce è buono tutto, ovunque e a qualunque orario. Riceverete molte rassicurazioni mute, affidate allo sguardo che dice senza dire, che lascia intendere.

Traducendo dalla mimica catanese il significato è: ci siamo capiti.

Se non vi basta, se il dubbio permane, eccovi alcuni consigli per non prendere cantonate, da accompagnare comunque con una santa dose di pazienza.

1# Camminate a lungo prima di comprare

Non comprate senza aver prima camminato a lungo per la Pescheria, perché in questo caso l’istinto non è un buon consigliere.

Fate dunque un bel giro di perlustrazione, anzi, fatene più di uno. Girate, osservate. Un’ora, anche due. Un’intera mattinata. Guardate sempre l’allestimento dei banchi, capirete quali pescivendoli espongono alla buona nella frenesia del vendere, e chi invece dispone con cura la sua mercanzia, perché sa che la fiducia si conquista anche attraverso i dettagli.

Pescheria di Catania Pescheria di Catania nero di seppia

Sarete ipnotizzati dall’acqua dove navigano le seppie, nera ma non sporca, e dagli schizzi dei pesci che non si arrendono alla morte.

Dalla sapienza dei gesti di uomini abituati a vivere di pesce da quando sono nati.

Pescheria di Catania: masculini Pescheria di Catania Pescheria di Catania

Il mercato non è grande, interessante che a ognuna delle tre piazzole confinanti corrispondano diversi modi di comprare.

La prima piazzola è al coperto, ill tunnel scavato sotto Palazzo del Seminario dei Chierici e le mura di Carlo V, di fronte agli Archi della Marina, ha l’aspetto di un vero ingresso.

Qui dimora da tempo immemorabile uno dei banchi da frequentare, quello di Giovanni detto u straburutu per via del fatto che da bambino era solito smarrirsi tra i banchi della pescheria, con l’intero quartiere che s’impegnava a ritrovarlo.

Pescheria di Catania

Pescheria di Catania

Il secondo spazio, circondato da trattorie, si trova in piazza Pardo.

Da dove parte una viuzza colma di macellerie e fruttivendoli che mettono in bella mostra piramidi di olive consate. Per qualche minuto le narici si riempiono di un profumo diverso da quello del pesce.

Pescheria di Catania Pescheria di Catania

In queste piazzole l’assortimento imponente di alcuni banchi, con molluschi pesci e crostacei di ogni taglia e varietà, li fa somigliare ad autentiche botteghe del pesce.

Il terzo spazio, in piazza Alonzo di Benedetto, si trova proprio sotto la maestosa piazza Duomo. Qui i banchi più grandi vengono rimpiazzati da un viavai frenetico di piccoli pescatori, che raggiunge il suo culmine intorno alle 10.00.

Pescheria di Catania

2# Non andate con l’idea di comprare quel certo pesce

La varietà del pesce che si trova alla Pescheria permette di sbizzarrirsi. La cosa migliore è lasciarsi pilotare dall’offerta. Se per esempio vi imbattete in una grande quantità di masculini oppure di triglie, quello evidentemente è il periodo giusto per acquistarle.

In caso contrario, anche se avevate in mente di cucinare proprio le triglie, meglio lasciar perdere e indirizzarsi su altro.

Pescheria di Catania triglie Pescheria di Catania masculine da magghia

3# Non vi fate influenzare dai prezzi

Non lasciate che per voi decida il costo del pesce, nel bene e nel male. Non sempre il più buono è quello più caro, e viceversa. Conta di più scegliere il momento buono per spuntare il prezzo migliore.

PEscheria di Catania Pescheria di Catania

4# Dimenticate il mordi e fuggi

No, non siete nel posto giusto. Prendetevi una (anche due o tre) decina di minuti in più, fermatevi a parlare con i pescivendoli, origliate i commenti dei clienti abituali, presentatevi e fate loro delle domande.

Pescheria di Catania

Ne trovate parecchi a metà mattinata sistemati sul lato di piazza Alonzo, appollaiati sulle ringhiere quasi fossero colombe per passare il tempo, osservare, commentare lo spettacolo che per loro è pane quotidiano.

Pescheria di Catania

Sommi esperti della Pescheria, saranno per voi ciceroni, narratori, pescatori e chef per caso. Da loro saprete vita, morte e miracoli del pesce bellu e sangusu, aspettatevi anche i migliori consigli su cosa comprare quel giorno, dove, e come cucinarlo.

5# Diventate clienti abituali anche se siete in vacanza

Affidarsi per poi sentirsi uno di loro è la cosa migliore. Con le mattinate spese al mercato avrete acquistato lo status di cliente conosciuto e rispettato dal vostro pescivendolo di fiducia che vi indirizzerà verso il pesce migliore.

Così sarete un pò più sicuri di quel che comprate.

Pescheria di Catania Pescheria di Catania

Mangiare alla pescheria

Continuate a seguirci anche se siete andati alla Pescheria soltanto per visitarla, abbiamo dei consigli per voi.

Trattoria La paglia

In piazza Pardo, proprio di fronte alle bancarelle del pesce, si pranza bene senza troppi sofismi alla trattoria La Paglia, un piccolo locale alla buona, con pochi tavoli, purtroppo spesso occupati dai turisti.

Trattoria la paglia Trattoria la paglia

Aperta addirittura dal 1812, serve pochi e semplici piatti da cinque generazioni. Come comprensibile la tradizione va alla grande, le sarde a beccafico, con rigorosa ricetta catanese, sono ottime, come del resto la pasta con il nero di seppia o l’insalata di polpo.

Trattoria la paglia sarda a beccafico Trattoria la paglia Trattoria La Paglia spaghetti alle vongole

La saletta è il regno di Ignazio, magro, energico, capelli scuri e grandi occhi neri. Non parla molto, lo fa solo solo per rispondere alle domande dei clienti.

Conosce la Pescheria come le sue tasche perché qui è nato e qui lavora fin da bambino, se glielo chiedete vi risponderà che non se ne andrebbe per nessuna ragione al mondo.

Dai tavoli della trattoria, attraverso una vetrata che affaccia su piazza Pardo, si può assistere alla fase finale del mercato, quando i pescivendoli iniziano a smontare i banchi, si dedicano a lavaggi e pulizie, lasciano i bocconi per i gabbiani.

Trattoria Mm

Atmosfera diversa alla Trattoria Mm, un tempo macelleria del signor Marino e poi, subentrati i figli, trasformata in una trattoria unica in città, per il posto e la cucina.

Trattoria mm trattoria mm cucina

Grande, in ferro, perennemente rotto, il portone lascia intravedere da un grande oblò il tipico marmo bianco venato che ricopre le pareti delle macellerie. I clienti sono soprattutto catanesi alla moda, che hanno eletto la trattoria al ruolo di buen retiro serale. Il servizio è affidato a uno dei fratelli Marino.

I piatti del menu, rappresentando bene la stravaganza di chi li cucina, non seguono un filo prevedibile o logico, e spesso non sono neanche i soli che è possibile provare.

Trattoria Mm fritto misto

Stuzzicando il cuoco, il secondo e più bizzarro dei fratelli Marino, scoprirete che oltre alla pasta con il nero delle seppie, riproposta con audacia nell’antica versione con i piselli, si potrebbe provare una carbonara impazzita che vale la pena: spaghetti con curcuma, cozze, bottarga e scorza di limone.

Trattoria Mm spaghetti curcuma e bottarga Trattoria Mm spaghetti curcuma e bottarga

trattoria Mm Carmelo Marino

Scirocco Lab

Chi vuole restare in zona fino a sera tarda può approfittare di Scirocco sicilian fish lab, specializzato in fritturine di pesce avvolte nei tradizionali cartocci di carta paglia.

Pescheria di Catania SCIROCCO Pescheria di Catania SCIROCCO Pescheria di Catania SCIROCCO

Un take away proprio ai lati di piazza Alonzo, vicino alla fontana dell’Acqua o linzolu, immerso nella zona notturna della pescheria, che vista l’ora diventa ancora più grigia e intensa.

Tenebrosa ma non scura, ferma ma non inerte, ancora piena di vita.

Fontana dell'amenano

[CREDIT: FOTO ALFIO BONINA]