Il cioccolato di Modica non è un prodotto di culto, dice il numero 1 del cioccolato di Modica

Il cioccolato di Modica venduto sottocosto da Lidl provoca polemiche. Intervista a due voci con il presidente del Consorzio e un produttore famoso: Antica Dolceria Bonajuto

Il cioccolato di Modica non è un prodotto di culto, dice il numero 1 del cioccolato di Modica

Siamo orgogliosi che il nostro prodotto venga venduto alla Lidl“. A parlare non è il produttore dei mastodontici cetrioli che tutti conosciamo in vendita nella catena di discount.

E’ una frase di Nino Scivoletto, presidente del consorzio di tutela del cioccolato di Modica: prodotto unico, particolare, effige e attrazione turistica di un territorio affascinante a Sud Est della Sicilia.

Dopo lo sbigottimento e le denunce dei consumatori, ora a proposito delle tavolette da 100 grammi di cioccolato Italiamo, vendute in offerta speciale a 1,49 € (nei negozi di specialità alimentari sfiorano anche i 4 euro) –uno scandalo secondo chi realizza un prodotto per cui è stato richiesto il marchio europeo Igp (Identificazione Geografica Protetta), parla a Dissapore il numero uno del cioccolato modicano.

Accade questo: noi pubblichiamo un post sull’accaduto, riportando anche le presunte verità del Corriere di Ragusa che, (forse) solo a titolo di esempio, cita un fantomatico produttore di Viterbo che impacchetta poi il cioccolato a Frigintini.

A Scivoletto la questione non va giù, scrive alla redazione di Dissapore e chiede lumi.

antica dolceria bonajuto

antica dolceria bonajuto

Noi, onde evitare l’ennesimo misunderstanding, prendiamo il telefono e chiacchieriamo con lui.

E poi, per non farci mancare niente, facciamo le stesse domande anche a Pierpaolo Ruta, titolare dell’Antica Dolceria Bonajuto (tra i promotori del Consorzio, ma uscito nel 2005), alla sesta generazione di pasticceria, uno di quelli che fa il cioccolato di Modica come glielo ha insegnato suo nonno.

Cioccolato di Modica Lidl

Quindi la questione dell’azienda che produce a Viterbo?

SCIVOLETTO: “Non posso sapere se esiste qualcuno che a Viterbo produca il cioccolato spacciandolo per quello di Modica, ma lo sanno tutti che quello in vendita alla Lidl è prodotto dall’Antica Dolceria Rizza.

Quest’azienda è stata selezionata dal Gambero Rosso, dopo la verifica di tutte le certificazioni, per essere inserita nel loro progetto per Lidl.

Ho controllato: mi risulta che a Viterbo ci siano aziende che producono cioccolato, ora indagherò se qualcuno sta facendo qualcosa di questo genere.

Quindi il Consorzio Tutela cioccolato di Modica è ben felice di avere un suo prodotto tra gli scaffali di un discount?

SCIVOLETTO: “Ai giorni nostri Lidl non si può più definire un discount, soprattutto nel senso dispregiativo del termine. D’altra parte mi risulta essere stata premiata per il secondo anno consecutivo come miglior struttura in Italia per la grande distribuzione.

Noi siamo assolutamente felici di essere stati selezionati dal Gambero Rosso e, di conseguenza, di essere arrivati sugli scaffali Lidl. Il nostro cioccolato è un prodotto che vuole incontrare i consumatori, anzi tutti i consumatori.

Non vogliamo essere simpatici solo ad una nicchia di mercato, ma a tutti, sempre nel rispetto della qualità del prodotto. Il cioccolato di Modica è per tutti, non solo per pochi: non facciamone ragioni di culto, sono questioni di consumo!”

RUTA: “Secondo il mio punto di vista non è Lidl il veicolo giusto per arrivare al pubblico, piuttosto una bella pubblicità sono stati gli articoli usciti sul New York Times, o sul Financial Times.

Il cacao è una materia prima complicata, con una lavorazione difficile e, ovviamente, deve essere venduto con un prezzo che tenga conto anche di questo suo valore aggiunto. E’ una questione di dignità, in primis per il prodotto, e poi per tutta la filiera e la gente che ci lavora con passione, come me.

Il posizionamento ideale nel mercato di un prodotto d’eccellenza come il nostro non è di certo Lidl.”

Ma il prezzo di 1,49 € non è svilente nei confronti di un prodotto tanto raffinato e storico? 

SCIVOLETTO: “Assolutamente no! Vi dico di più: una barretta a quel prezzo non mi risulta essere sottocosto. Come accade per tutti i prodotti della selezione Italiamo del Gambero Rosso, i generi alimentari sono semplicemente scontati, ed altri prodotti sono stati addirittura scontati fino al 40%.

Il nostro cioccolato, invece, è stato venduto (e soltanto per 8 giorni) a questo prezzo, a fronte di una promozione con lo sconto del 25%. E, facendo un conto veloce, quello è il prezzo di mercato del cioccolato di Modica. Quindi, mi sembra che non ci sia niente di strano.

Qualcuno si è forse scandalizzato quando il Parmigiano Reggiano 30 mesi è stato venduto a 15 € da Lidl?

Inoltre, ricordo a tutti che normalmente il nostro cioccolato non è a scaffale da Lidl. Insomma, tutta questa storia sembra un pretesto per fare polemica ora che il riconoscimento IGP è dietro l’angolo.”

RUTA: “Prima cosa: lo sconto sugli scaffali di Lidl non è l’unico a fare scandalo. Anche in altri supermercati le cose non vanno meglio, con prezzi tra 1,49 e 1,79 € (vedi foto ndr).

Ma a fare i conti si fa in fretta: durante i 6 mesi di Expo, ad esempio, le tavolette di cioccolato di Modica da 100 g venivano vendute a partire dai 3,50 €, il prezzo stabilito dai produttori come il minimo per avere del margine.

Prezzi di questo tipo non aiutano, anzi trovo che riescano solo a banalizzare e svilire il prodotto. Il fatto che il cioccolato di Modica abbia una lavorazione più semplice di altri cioccolati non significa che debba perdere la propria dignità a favore di un marketing davvero degradante a opera del Consorzio Tutela.

Un esempio?

Durante l’ultima manifestazione dedicata al cioccolato a Modica, il Consorzio ha distribuito ai partecipanti un kit per farsi il cioccolato a casa: d’accordo il cioccolato per tutti, ma così è davvero troppo: si tratta pur sempre di eccellenza!”

cioccolato modica scontato

cioccolato modica scontato

A proposito di IGP, perché sono passati 10 anni e ancora non c’è nulla di certo all’orizzonte? 

SCIVOLETTO: “Chi vede la questione da fuori, il consumatore medio che non si occupa di scartoffie ma di mangiare il cioccolato, non può sapere cosa sta dietro a questo iter lunghissimo. Anche a noi, ad un certo punto, sembrava impossibile raggiungere l’agognata IGP, ma il cioccolato è un prodotto particolare.

Tutti sanno che le fave del cacao non possono certo crescere in Sicilia, e in nessun’altra parte d’Europa. E, dato che l’IGP vuole garantire proprio l’indicazione geografica, la burocrazia è stata lunga e penosa.

In realtà noi del Consorzio abbiamo fatto una piccola rivoluzione, e ora siamo pronti a raccoglierne i frutti: tra pochi mesi, se tutto va come deve, avremo il primo riconoscimento di tutela per un cioccolato europeo. E poi?

Poi l’indotto sarà notevole: di certo nasceranno nuove aziende produttrici di cioccolato di Modica, e il rispetto della qualità verrà finalmente tutelato da un disciplinare. Ad esempio: sa che senza l’IGP il fantomatico produttore di Viterbo non sarebbe nemmeno perseguibile?”

RUTA: “E’ necessario mettere i puntiti sulle i. Quello che si fa chiamare Consorzio Tutela Cioccolato di Modica è una semplice associazione, un gruppo di produttori che si sono uniti con l’unico scopo di ottenere un riconoscimento.

A oggi non esiste certificazione, e inoltre non è dato sapere quale sia il disciplinare di produzione. Sul sito non c’è e ancora aspetto delucidazioni chieste alla Camera di Commercio, che non mi ha mai risposto a riguardo.

Al di fuori da questa associazione nessuno è informato nemmeno sull’iter dell’IGP. Chissà se arriverà.”

E così si chiude il cerchio. Forse.

[Crrediti | Link: Dissapore, Corriere Ragusa, New York Times, Financial Times]