Dieta e pizza possono convivere davvero?

Dieta e pizza possono convivere davvero? Suggerimenti per non rinunciare a un piatto calorico anche in regime calorico ristretto

Dieta e pizza possono convivere davvero?

Chi si mette a dieta deve per forza rinunciare alla pizza? Dipende. Dipende dal condimento, dalla quantità, dalla preparazione.

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Che si tratti di un alimento calorico non è un mistero: una porzione da 100 grammi di pizza margherita apporta circa 270 kcal, fornite per oltre la metà dai carboidrati, quindi da proteine e grassi.

Ma una pizza con gli ingredienti giusti, oltre a essere un piatto in linea con i principi della dieta mediterranea, può sostituire il pasto classico anche quando si è in regime calorico ristretto.

Quanto contano i complementi

L’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) stima l’apporto calorico di una porzione da 100 grammi di pizza marinara, fatta cioè con pomodoro e origano, in 240 calorie.

Il calcolo è semplice, visto che le pizze servite in genere nelle pizzerie pesano 300 grammi: l’apporto calorico medio di una marinara è di 720 calorie.

pizza marinara gino sorbillo

La pizza meno raccomandabile dal punto di vista calorico è quella ai quattro formaggi, che può mettere insieme anche 350 calorie ogni 100 grammi. Vale a dire oltre 1000 calorie se mangiata in pizzeria.

Gli altri tipi di pizza, da quella con le verdure alla margherita, che a causa dell’aggiunta di mozzarella arriva a 270 calorie per 100 grammi, e dunque a più di 800 calorie, sono compresi tra questi due estremi.

8 suggerimenti

Va da sé che consumare la pizza in casa permette a chi la mangia un controllo maggiore sull’apporto calorico. E a noi di darvi qualche suggerimento.

– La farina ideale è quella integrale. Vero, non fa risparmiare calorie rispetto a una classica doppio zero, ma le fibre aiutano a contenere l’assorbimento dei grassi;

– Se invece preparate la pizza con la farina doppio zero –dunque più raffinata– è consigliabile mangiare prima un piatto di verdure. Le fibre introdotte rallentano l’assorbimento del glucosio;

– Per favorire la lievitazione, invece dello zucchero, si può grattugiare un po’ di mela;

– Siccome mangiare la pizza deve anche fare bene, l’olio dev’essere extra vergine d’oliva;

da Concettina ai Tre Santi

– Una margherita, grazie all’aggiunta della mozzarella, resta la pizza più desiderabile,  ma i formaggi andrebbero mangiati un paio di volte alla settimana. Considerate l’ipotesi di variare pescando dai vegetali, dalle melanzane ai funghi, dalle cime di rapa ai peperoni;

– Ci sono poi i trucchi che sfamano gli occhi prima ancora del palato. Come usare meno pasta stendendola in modo da farla risultare larga e sottile, limitando, allo stesso tempo, l’olio da aggiungere all’impasto;

– L’abbinamento più comune (e gradito) con la pizza riguarda la birra, ma se calcolate che il bilancio calorico di una media è di circa 200 kcal, capite da voi che non è la bevanda più consigliata. Come del resto la Coca Cola: apporto calorico di una lattina circa 400 kcal;

– Ma il suggerimento principale riguarda la quantità. Chi vuole perdere o tenere il peso sotto controllo, dovrebbe mangiare pizza non più di una volta la settimana. Ecco, se la pizza è inserita in un piano alimentare settimanale, una buona strategia è limitare l’apporto calorico del pasto precedente.