Per lavorare in un ristorante vegano devi essere vegano?

L'annuncio di lavoro di un ristorante vegano di Milano apre la discussione: per lavorare in un ristorante vegano bisogna necessariamente essere vegani?

Per lavorare in un ristorante vegano devi essere vegano?

Di annunci online ne abbiamo letti tanti. Annunci per stanze in affitto dai prezzi inarrivabili, annunci di pattini del 1800 ancora integri, annunci per computer usati, telefoni, elettrodomestici, auto. Si trovano annunci di ogni tipo in rete (c’è anche chi vende il cane del vicino), ma gli annunci che ognuno di noi ha consultato almeno una volta nella vita sono quelli di lavoro.

Okay, il solo pensiero di dover spulciare inverosimili proposte professionali vi ha infiammato la gastrite, ma niente stress, guardate non è il caso.

Seguitemi piuttosto. Gli annunci di lavoro sono fantasiosi: chi cerca neolaureati con esperienza pluriennale, chi operatrici di call center con bella presenza, saldatori con referenziate capacità di comunicazione: quando ti metti a scartabellare tra gli annunci di lavoro online 9 volte su 10 hai una crisi d’identità.

Prendiamo ad esempio questo annuncio di un ristorante vegano a Milano apparso ieri su Facebook:

“A.A.A cercasi aiuto cuoco: volonteroso, propositivo e appassionato. Molto appassionato. Lo vogliamo vegano e giovane e con la voglia di entrare a far parte del nostro super team. No perditempo. Oppure anche sì, basta che non lo perda qui. Fatevi sotto!”.

Dunque vediamo: si cerca un aiuto cuoco volenteroso propositivo e appassionato (molto appassionato), fin qui tutto bene, sono requisiti che ben si addicono a qualsiasi lavoro.

Lo si cerca vegano e giovane.

Alt. Non ho capito bene. Rileggo.

“Vegano e giovane”.

E nella mente si affollano le domande: perché vegano e maturo non andava bene? Ma soprattutto: si può mettere nelle richieste di un ristorante che il cuoco sia vegano?

A noi è sembrata un’assurdità (lasciando perdere il maschilismo che serpeggia nell’annuncio).

Per quale motivo, precisamente, si pensa che l’onnivoro non possa svolgere un buon lavoro, sebbene nelle cucina di un ristorante vegano?

Che debba cucinare solo crudista e vegano è una richiesta del tutto comprensibile, ma quello che mangia nella sua vita privata cosa c’entra?

Non trovate anche voi che sia una forma di discriminazione, in sintonia con lo spirito del tempo quanto volete, ma sempre discriminazione?

[Cercasi un ritira-panni per levare gli abiti dallo stendino da tre giorni. Richiesti capelli bianchi e soprattutto dita palmate]