Carenza di vitamina B-12: tutto ciò che dobbiamo sapere

Cos'è e a cosa serve la vitamina b-12. Quali sono le conseguenza della carenza. Perché è importante saperlo per vegani e vegetariani, in particolare se la loro dieta è estesa ai bambini

Carenza di vitamina B-12: tutto ciò che dobbiamo sapere

Aumentano i vegani in Italia: il loro numero è triplicato in un anno, come evidenzia il rapporto Eurispes del 2016, mentre è sceso del 2,5% quello dei vegetariani.

Intendiamoci, non si tratta di  decine di milioni di persone, ma il trend in costante ascesa fa discutere –e a volte preoccupa– medici e nutrizionisti, specie i pediatri: non ci si inventa vegani dal giorno alla notte, e con i bambini, in particolare, è assolutamente vietato improvvisare.

I motivi, purtroppo, li spiega la cronaca: bambini con gravi disturbi neurologici, denunce dei medici, ricorsi al tribunale.

Quindi, bando al “fai da te” in tema di alimentazione, da non praticare mai e in nessun caso, anche per i rischi a cui espone la carenza di vitamina B12, un classico delle diete vegane e vegetariane.

E siamo al punto: la vitamina B12. Cerchiamo allora di capire che cos’è e perché è così importante per il nostro organismo.

Che cos’è la vitamina B12?

Con il termine “vitamina B12” s’intende un gruppo di sostanze organiche che contengono cobalto. Per questo motivo sono anche dette “cobalamine”.

Tra queste, la vitamina B12 prende il nome di cianocobalamina.

Il fabbisogno giornaliero di vitamina B-12, isolata nel 1926 in seguito a ricerche relative all’anemia perniciosa, è modesto, nell’ordine dei 2 – 2,5 microgrammi negli adulti.

La vitamina B12  non può essere sintetizzata dall’organismo umano, e  deve quindi essere assunta attraverso gli alimenti. Soltanto  gli alimenti di origine animale, però,  come carne, pesce, uova, latte e derivati contengono la vitamina, che non è presente nei vegetali (quella presente nelle alghe è poco biodisponibile per l’organismo umano).

In compenso, la B12  può formare importanti riserve nell’organismo umano, a livello del fegato, riserve in grado di coprirne il fabbisogno per lunghi periodi di tempo. Di conseguenza, prima di sviluppare una carenza di vitamina B12 potrebbero essere necessari anni, in genere da due a cinque, dando così modo di sopperire alle mancanze già ai primi sintomi, se correttamente diagnosticati.

Perché abbiamo bisogno di vitamina B12?

La vitamina B12 è indispensabile per la sintesi dei globuli rossi da parte del midollo osseo. Inoltre, aiuta a regolare il sistema immunitario, il sistema nervoso, l’umore, a trasformare il cibo in energia e a tenere sotto controllo il livello dell’omocisteina, un aminoacido i cui livelli elevati sono stati associati allo sviluppo di patologie gravi come malattie cardiovascolari, tumori e demenza.

L’alimentazione quotidiana consente agli onnivori di assumere la quantità necessaria di vitamina B12, mentre per i vegetariani, e soprattutto per i vegani, è necessario completare la propria dieta con integratori vitaminici o alimenti arricchiti.

Di quanta vitamina B12 abbiamo bisogno?

Il governo britannico ha stimato che gli adulti hanno bisogno di 1,5 microgrammi (mcg) al giorno, mentre il National Institute of Health degli Stati Uniti consiglia 2.4 mcg e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare consiglia 4mcg al giorno.

Inoltre, sono generalmente consigliati livelli più elevati per le donne in gravidanza e in allattamento.

Quali sono i sintomi e le cause di carenza di vitamina B12?

I primi sintomi di carenza di vitamina B12  comprendono affaticamento, debolezza, nervosismo, emicrania, stanchezza, perdita di appetito, perdita di peso, calo dell’attenzione, gengive sanguinanti, lingua arrossata e piagata.

A  lungo termine, invece, la carenza di B12 può causare danni, anche gravi, al sistema nervoso, nonché lo sviluppo di malattie cardiovascolari, tumori e demenza correlati, come sopra ricordato, a un aumento nel sangue del livello dell’aminoacido omocisteina.

Un tempo, la carenza di B12 era responsabile dell’anemia perniciosa, una particolare forma di anemia oggi poco riscontrabile. Alcune patologie che interessano lo stomaco o l’intestino tenue, come il morbo di Crohn, o anche operazioni come la gastrectomia (che comportano la rimozione di una parte dello stomaco), possono portare a una carenza della sostanza: la mucosa gastrica secerne infatti una glicoproteina, detta fattore intrinseco, che risulta essenziale per l’assorbimento della vitamina B12.

Che probabilità ci sono di sviluppare carenza di vitamina B12?

Alcuni studi effettuati nel Regno Unito hanno evidenziato che la percentuale di individui che hanno sviluppato questa carenza è, nel caso di individui di età superiore ai 75 anni, di uno ogni dieci persone, mentre nella fascia di età compresa tra 65-74 anni la percentuale è stata di uno su 20; nelle fasce più basse di età, invece, vegani esclusi, l’incidenza è dell’11%.

Altri studiosi, tuttavia, non sono d’accordo con queste percentuali, ritenendo la carenza da B12 sotto-diagnosticata, anche a causa dei primi sintomi abbastanza generici.

Chi ha bisogno di iniezioni di vitamina B12?

In genere, la carenza B12  può essere trattata oralmente con pillole o compresse.

Solo a coloro con problemi di assorbimento a livello dello stomaco viene in genere fornita l’idrossicobalamina, una forma iniettabile di vitamina B12. Il trattamento, in genere, prevede che la sostanza venga somministrata per sei volte in due settimane, a cui fa seguito una volta ogni tre mesi, ma coloro che presentano sintomi neurologici avrebbero necessità di una maggiore frequenza.

Per questo motivo, nel Regno Unito, è stato richiesto un trattamento più frequente per queste categorie di persone, chiedendo inoltre di rendere disponibile la vitamina in forma iniettabile anche come prodotto da banco, cosa che già accade in Francia e in Germania.

Perché sono diffuse le iniezioni di vitamina B-12?

Il trattamento a base di vitamina B12 per via endovenosa è stato reso popolare negli Stati Uniti nel 1980 dal Dr. John Myers di Baltimora, che ha anche lanciato i suoi famosi “cocktail Myers” per varie patologie, subito imitato da altri operatori sanitari in tutto il Nord America.

Tra i seguaci ci sono celebrità quali Madonna, Justin Bieber e Rita Ora, mentre negli ultimi tre anni, un numero crescente di centri benessere e cliniche nel Regno Unito hanno iniziato a somministrare iniezioni endovenose e intramuscolari di vitamine.

Le iniezioni di vitamina B12 vendute per scopi non medici sono efficaci?

Non c’è alcuna evidenza che i trattamenti di vitamina B12 per via iniettabile risultino utili in soggetti sani anche soltanto al fine di sentirsi “meglio” o “più forti”. Le dosi somministrate, inoltre,  sono di solito molto più alte di quanto il corpo umano possa assorbire, portando il nostro organismo a espellere rapidamente l’eccedenza.

In realtà, molto spesso il benessere percepito da questi trattamenti nelle persone sane è dovuto all’effetto placebo, creando una sorta di “bisogno indotto”. In pratica, una sorta di coperta di Linus per via endovenosa.

In buona sostanza,  il consiglio per coloro che non seguono un regime vegetariano o vegano, è quello di un’alimentazione sana e variata, da sé sufficiente a fornire tutte le sostanza di cui il nostro organismo ha bisogno.