10 piatti stellati italiani troppo belli per dire no

Il sito Great Italian Chef ha realizzato una classifica dei 10 piatti più belli presenti nei menu degli chef stellati italiani. Domina Fabrizio Marino, del ristorante vegetariano Joia di Milano, presenti anche i fratelli Costardi e Pino Cuttaia

10 piatti stellati italiani troppo belli per dire no

Nei lori siti hanno collezionato oltre 3000 ricette dei più talentuosi chef britannici e italiani. Great British Chef e Great Italian Chef sono due siti (anche app) da visitare per la qualità delle scelte e la bellezza delle immagini.

Ecco, appunto.

Da professionisti dell’immagine come gli autori di Great British Chef ci aspettavamo grandi cose una volta saputo che avrebbero concentrato la loro attenzione sui piatti più belli presenti nei menu degli chef italiani.

Le aspettative non sono andate deluse: eccovi accompagnati da una nostra breve spiegazione, 10 piatti stellati italiani troppo belli per dire no, assemblati da Great Italian Chef.

10# Meringata 2.0

Fratelli Costardi | Hotel Cinzia

meringa, costardi

Pasticceria o esempio riuscito di arte moderna? Comunque la pensiate la meringa con cioccolato e gelato alla vaniglia di Christian (chef) e Manuel (Chef pasticciere) Costardi, una stella Michelin per Christian e Manuel, il ristorante dell’Hotel Cinzia di Vercelli, è un vero incanto.

L’estetica del piatto, una rilettura della classica meringata di panna attraverso l’impiego dell’azoto liquido, contiene dotte citazioni artistiche e rivela tutta l’attenzione che i fratelli piemontesi dedicano all’immagine dei loro piatti..

9# Insalata Farfalla

Fabrizio Marino – Joia

butterfly salad, fabrizio marino

Rimandi bucolici nel piatto di Fabrizio Marino, sous chef di Pietro Leemann a Milano, nel ristorante vegetariano Joia, il primo del suo genere a essere insignito della stella Michelin.

Una preparazione ipnotica ma complessa: le ali sono fatte con purea di carote, crema di foglie verdi, mandorle, barbabietole e riduzione di vino rosso, tutto circoscritto da foglie di radicchio.

8# Mozzarella cheesecake con frutti di bosco

Rosanna Marziale – Le colonne

cheesecake, rosanna marziale

Non è un dipinto su tela ma un piatto da mangiare, nonostante il contrasto tra il candore della mozzarella di bufala e le macchie rosso scuro schizzate dai frutti di bosco alimenti più di un dubbio.

Pochi chef riescono a ricavare dall’accostamento del latticino campano con gli altri ingredienti effetti pittorici come questi, riuscendo nel contempo a ravvivare, come in questo caso, il concetto di cheesecake. Del resto è risaputo che Rosanna Marziale è la regina della mozzarella.

7# Ravioli di ananas con ricotta e caviale di caffè

Aurora Mazzucchelli – Marconi

pineapple, ravioli, aurora mazzucchelli

Non fatevi ingannare dal nome, sotto ai vostri occhi avete un incantevole dessert, mica un primo piatto.

Aurora Mazzucchelli, chef dalla delicata creatività del ristorante Marconi, che sta per riaprire dopo un profondo restyling, interpreta l’idea tipicamente italiana della pasta in brodo attraverso colori delicati e freschi.

6# Tagliolini al ragù di nero di seppia

Teresa Buongiorno – Già sotto l’arco

tagliolini, teresa buongiorno

Esageriamo parlando di new wave della cucina pugliese, ma ogni occasione è buona per segnalare il giovane talento di Teresa Buongiorno, evidente anche nel contrasto cromatico di questo piatto, bellissimo, che mette insieme tagliolini e ragù al nero di seppia.

Una sola stella Michelin, probabilmente, non basta più.

5# Sfera di pandoro semifreddo con mousse al cioccolato bianco

Giuseppe D’Aquino – Ristorante Oseleta

pandoro semifreddo, d'aquino

Radici campane, di stanza nella cucina stellata del ristorante Oseleta, all’interno della settecentesca Villa Cordevigo, a Cavaion Veronese, Giuseppe D’Aquino confeziona piatti di grande eleganza.

In questo dessert, sul fondo di polvere di lamponi, adagia una sfera dorata che nasconde alla vista il semifreddo di pandoro come fosse uno scrigno.

4# Uovo Tetsuya con spinaci ed asparagi

Fabrizio Marino – Joya

uovo, tetsuya, marino

Ritorna Fabrizio Marino, amato dalla redazione di Great British Chef, e indubbiamente attento all’estetica dei piatti, una costante del ristorante Joia di Milano.

L’architettura edibile nella foto è un omaggio al mentore del giovane chef italiano, Tetsuya Hasegawa, maestro di cucina giapponese nel ristorante Tetsuya di Sydney in Australia, dal quale ha imparato a valorizzare come pochi gli aspetti cromatici dei vegetali. Il piccolo uovo soffiato di ghiaccio evoca la brina che si posa sulla campagna.

3# Concerto di limoni

Ernesto Iaccarino – Don Alfonso 1890

concerto di limoni, ernesto iaccarino

Chiunque sia stato a Le Peracciole, sette ettari di coltivazioni biologiche a strapiombo sul mare di Capri, conosce la limonaia, una delle presenze più suggestive nell’azienda agricola di proprietà della famiglia Iaccarino.

E conosce il Concerto di limoni, ideato da Alfonso Iaccarino e oggi interpretato da suo figlio Ernesto, chef del ristorante Don Alfonso. Un dolce che esibisce ormai un repertorio di citazioni: base di fogliame ordinato, limone della ripieno di crema pasticciera, crema di limone, caramello al limone con la guarnizione di una frittellina (di limone).

2# Quadro di acciughe

Pino Cuttaia – Ristorante La Madia

quadro di acciughe, pino cuttaia

Nella collezione personale dello chef siciliano Pino Cuttatia sono molti i piatti iconici, dalla Nuvola di caprese al più famoso, ovvero L’uovo di seppia.

Quadro di acciughe è proprio ciò che promette di essere: una pittura astratta. In realtà si tratta di acciughe trattate con acqua di mare e ghiaccio alternate al carbone del nero di seppia, tutto incorniciato da una maionese ottenuta lavorando la bottarga di tonno.

1# Pizza gourmet

Fabrizio Marino – Joya

pizza gourmet, marino

Terza apparizione di Fabrizio Marino nella top ten compilata dai giudici britannici, che evidentemente hanno un debole per lui.

Questa volta il primo collaboratore di Pietro Leemann, cui si devono piatti bellissimi e dai nomi estrosi come Oh mio caro pianeta, il foie gras a base di mele e verza o L’ombelico del mondo, risotto dalle influenze mediorientali, riserva un tributo vegetale alla pizza.

Il wafer di muschio accoglie una capiente fetta di melanzana tonda farcita con foglie d’insalata, radicchio e ravanelli come in un giardino selvaggio, ma comunque ordinato. 

[Crediti | Great Italian Chef]