Come mangiare la melagrana

Come mangiare la melagrana: informazioni utili sulla pianta e sul frutto, come sgranare gli arilli, come trattarli e conservarli e come estrarne il succo.

Come mangiare la melagrana

Concordiamo subito che “melograno” è la pianta e “melagrana” è il frutto esattamente come per melo e mela. Ora possiamo abbandonare le quisquilie e goderci uno dei frutti reperibili da novembre in poi. La scorza spessa nasconde rubini succosissimi e di una dolcezza particolare, acidula ma zuccherina al contempo, che a volte non si sa come affrontare: ma come si mangia la melagrana? Come non trasformare la cucina in un set di Tarantino? Come estrarre i chicchi (che si chiamano arilli) senza fatica? Eccovi a breve la risposta a queste e altre domande.

Il melograno è una pianta antichissima, il cui nome viene dal latino e significa letteralmente mela con semi. Affascinante come la stessa radice sia conservata anche nell’inglese (pomegranate) e nel tedesco (granatapfel). Questa è tipica dell’Asia sud-occidentale, e lo si evince anche dal nome del Genere botanico: Punica, che è il nome latino corrispondente a Tunisia e zone limitrofe. Si tratta di un frutto dalle incredibili proprietà e versatilità in cucina.

Passiamo dunque all’azione, armatevi di carta assorbente e pazienza, e leggete ciò che c’è da sapere su come mangiare la melagrana.

Le proprietà nutritive

proprieta melagrana

La melagrana è tra i frutti più indicati in autunno e inverno, perché offre un concentrato fenomenale di vitamine C e K. Abbonda inoltre di antiossidanti e sali minerali, per sole 70 kcal ogni 100 g. Anche se non vanta molte fibre, compensa con calcio, ferro, magnesio e potassio. Il sapore amaro che capita di percepire è dovuto alla membrana che raccoglie gli arilli, e alla scorza: questi due elementi contengono tannini, e sono usati infatti anche nella produzione di martini e vermouth.  C’è chi sceglie la melagrana per aiutarsi con emorroidi e disturbi intestinali, e sembra che aiuti molto anche in casi di malattie come arteriosclerosi ed Alzheimer.

Attenzione tuttavia a non esagerare, perché l’eccessivo consumo di melograno può provocare una leggera intossicazione. val la pena approfondire con il vostro nutrizionista, ne ne consumate a iosa.

Qualità e varietà

varieta melagrana

Il melograno ha bisogno di un clima caldo per crescere, possibilmente oltre i 30°C oppure in un luogo più freddo ma ben riparato dalle gelate notturne. Prima di scegliere le melagrane, dovete sapere che queste – a differenza di molti altri frutti – interrompono la maturazione nel momento in cui sono colte dalla pianta: non prendete quindi melagrane acerbe con la speranza che recuperino terreno a casa, e valutatene bene anche la provenienza perché più lontano è il paese di origine e più sono alte le probabilità che siano colte indietro di maturazione.

Da Spagna e Italia

A proposito di provenienza, in Europa i melograno sono coltivati tanto in Italia quanto in Spagna, nelle varietà Racalmuto, Neirana, Alappia, Selinunte, Dente di Cavallo, Profeta Partanna, Ragana. Altrimenti, vendono da Africa e Medioriente, generalmente frutti ben più grossi e aromatici.

Aprirle in modo coatto

come aprire melograno

La melagrana può essere gustata in purezza, in macedonia, in succo, in centrifugato, in riduzione, tanto nei dolci quanto nelle pietanze salate. In ogni caso vanno prima aperti e puliti. Potte farlo semplicemente tagliandoli a metà, accettando un bagno di sangue ovunque, mettere le due metà su un piatto ed estrapolare con pazienza tutti gli arilli, compresi quelli spappolati a causa del taglio. Vi sporcherete ma, oh, si può fare.

Inciderle a spicchi

come aprire melagrana spicchi

C’è chi riesce ad aprire una melagrana matura come fosse un’arancia: si rimuove delicatamente il polo del picciolo, si osserva da questo punto la divisione interna degli arilli e si incide la scorza lungo questi raggi. A questo punto, in teoria, gli spicchi dovrebbero separarsi da soli.

Batterle con un cucchiaio

estrarre chicchi melagrana

Si vedono molti tutorial di persone che aprono a metà la melagrana ed estraggono facilmente i chicchi, semplicemente “sculacciandoli” con un cucchiaio di legno. Mi ha sempre lasciata perplessa questa cosa, sarà che io non sono mai riuscita a portare a termine il metodo con soddisfazione.

Spremerle

succo melagrana

Se spremete la melagrana, a mano o con uno spemi agrume, ricaverete certamente un ottimo succo… ma in quantità ridotta, con tanti preziosi scarti. Questo indica due cose: la prima è che possiamo quindi capire il prezzo alto del succo di melagrana in vendita, la seconda è che per questo frutto val la pena forse usare un estrattore.

Centrifugarle

centrifuga melagrana

Un estrattore, come dicevamo, o una centrifuga: in questo modo ricaverete tutto il succo utile rendendolo anche corposo grazie alla polpa degli arilli. Gli scarti? Potreste frullarli e setacciarli e usarli in torte e biscotti (anche per cagnolini: miscelateli a farina di riso e yogurt per ottenere un impasto malleabile e formare i biscottini).

Estrarre i chicchi e conservarli

come aprire melagrana

Se dopo aver mangiato una melagrana siete sazi e anche esausti per la fatica, allora vi interesserà sapere che una volta estratti in modo adeguato gli arilli (senza schiacciarli o rovinarli), questi durano molto ma molto a lungo anche senza la protezione. Quindi, già che siete in ballo, sgranate 3-4 melagrane e chiudete gli arilli in un contenitore ermetico da riporre in frigorifero.

Congelarli sì o no?

Ebbene, gli arilli asciutti e ben chiusi ermeticamente possono essere congelati tranquillamente, e durare fino a tre mesi in congelatore. Un’ottima notizia soprattutto per gustarli tutto l’anno, no?