Picnic del Primo Maggio: cosa non bisogna mai dimenticare a casa

Il 1° maggio, Festa dei lavoratori, è per me sinonimo di due cose in particolare: il Concertone di piazza San Giovanni a Roma e la braciolata con gli amici. Da circa un decennio, mi capita di preferire la seconda opzione. In particolare oggi, tempo permettendo, sto organizzando un picnic ma vi confesso di non avere nessun tipo di esperienza in merito. Ad essere precisi, sto vivendo i preparativi alla scampagnata con quella strana sensazione di aver dimenticato qualcosa di fon-da-men-ta-le e, naturalmente, non potrò che accorgermene a centinaia di chilometri dal primo centro abitato, come vuole la legge di quel burlone di Murphy.

Approfitterei dunque di questo open thread per fare un riepilogo veloce delle cose che non possono mai mancare in un picnic fuori città, e vi ringrazio in anticipo per la collaborazione.
La mia lista:

  • Pallone, chitarra, frisbee, carte da gioco, cane al guinzaglio e cannabis.
  • Grande tovaglia a quadretti, plaid, posate, bicchieri, tovaglioli di carta.
  • Un piccolo tagliere di legno, un coltello buono, salumi assortiti.
  • Panini, porchetta, pizza bianca, mortadella, fave e pecorino.
  • Un cavatappi, un accendino, la borsa frigo, la cesta di vimini.
  • Birre nazionali a volontà,  vinello frizzante, un thermos di caffè.
  • E ancora: frittate, torte rustiche, paste fredde, paste al forno, crostate, biscotti.
  • Non mi viene in mente altro.

C’è tutto? Siete o non siete esperti del mangiar per prati? Rimaniamo in ascolto.