La ricetta perfetta: Cupcakes

Qualcuno dice che si fanno buoni propositi per il piacere di non realizzarli, e poiché io e le mie intenzioni non ci incontriamo, rinuncio alla rinuncia di non preparare dolci nel primo mese dell’anno, e mi cucino l’oggetto del desiderio femminile del 2012. Non Ryan Gosling di Le idi di Marzo, ma i cupcakes. Aggiornamento: Intravino consiglia il Moscato d’Asti come abbinamento perfetto.

Nigella no, per una volta.
Buon appetito, America è il libro dove trovo una versione della torta monoporzione a prova di minus habens culinario. Ci sono burro e latte al posto dei grassi vegetali ma la copertura è in crema di burro. Mollo la presa. Ci sarebbe la versione di Nigella, ma quanto a grassi pure miss Lawson non scherza, sento più sorella la cheesecake fritta di Paula Deen. Pensa te.

Cacchette tristi e isteriche?
Com’ è come non è, alla fine Martha Stewart non delude, anche se mi lascia il dubbio tra fancy o classic cupcakes, e io nei dubbi mi ci perdo. Alla fine temo il fallimento artistico: e se l’esito di tanto saccaposciare fossero cacchette tristi e isteriche?

L’esperta.
Per calmarmi compongo il numero dell’esperta, è Marina Ragazzi de La boite a gâteaux, laboratorio per torte da merenda di Como. Mi rassicura chiarendo subito che la ricetta perfetta non esiste. Al massimo c’è quella che piace a lei: oli vegetali no, burro sì, a scapito delle leggerezza. Ma ne mette poco o niente nella copertura, mentre abusa di pasta di zucchero o Philadelphia. Epifanie improvvise: Marina Ragazzi ha detto che il cupcake è una specie di riciclo del muffin venuto male. L’ha detto lei, non io.

La ricetta perfetta.
Ingredienti: 170 gr farina, 90 gr burro a temperatura ambiente, 90 gr zucchero, 1 uovo, 2 cucchiaini di lievito in polvere, vaniglia (o aroma di), 120 ml latte, pizzico di sale.
Per la versione bruna: 100 gr cacao, 4 cucchiaini di caffè solubile, 4 cucchiai di marsala.

Frosting: dicesi frosting la crema al burro che negli Stati Uniti prende il posto della panna perché non smonta e in frigo diventa solida.
100 gr formaggio cremoso, 50 gr zucchero a velo, burro se volete (io no). In alternativa, 50 gr di cioccolato fondente, 30 gr di burro, praline.
Setacccio la farina insieme al lievito e aggiungo al latte l’estratto di vaniglia. In una ciotola lavoro il burro con lo zucchero fino a renderlo spumoso per poi incorporare l’uovo e il sale.

Alterno l’aggiunta della farina con quella del latte fino a esaurire gli ingredienti. Per la versione black unisco cacao e caffè in polvere sciolto con il marsala. L’impasto deve risultare abbastanza sodo ma cremoso.

In una placca da muffin, adagio i pirottini e verso l’impasto a cucchiaiate, riempendo i pirottini per circa i ¾ dell’altezza. Avvio quindi in forno caldo a 180 gr per una ventina di minuti.

Mentre cuociono, preparo i frosting. Per quello al formaggio metto il formaggio freddo di frigo in una ciotola, e se lo volete, il burro a temperatura ambiente, poi monto servendomi delle fruste. Aggiungo lo zucchero a velo setacciato, e se gradite, il colorante. Io ci ho provato, è venuto fuori un rosso pompeiano slavato e abbastanza triste.

Per la copertura al cioccolato, sciolgo a bagnomaria o al microonde il cioccolato fondente e lascio intiepidire, nel frattempo lavoro con le fruste il burro, aggiungendo un po’ di zucchero a velo se vi piace dolce, e il cioccolato a filo.

In entrambi i casi, dovreste saccaposciare i frosting sui tortini ormai freddi, utilizzando la bocchetta che vi aggrada di più. Io ho un sac a poche un po’ agée e ho lasciato perdere, spatolando di gran lena.

Per impressionare i poco interessati, riguardo alle millantate capacità consolatorie del cupcake sull’ormone, puntualizzo che birra e schifezzuole non si battono, ad onta del trend 2011 e del delirio nazionale da pasta di zucchero. (Anche se l’Haagen Dazs Dark Chocolate…).